Notiziario










Interazione della luce con gli elettroni nella fotosintesi clorofilliana

Sull’evento primario della fotosintesi, cioè l’innesco della transizione elettronica indotto dalla luce si possono fare alcune considerazioni relativamente a questo fenomeno dal punto di vista della meccanica quantistica, come suggerito da alcuni fisici.

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Nuove locuzioni, nuove confusioni: restaurare il paesaggio rurale? Immaginare un’agricoltura urbana?

Sui temi del “paesaggio” continuano a registrarsi nuove locuzioni e nuove esercitazioni linguistiche che destano qualche preoccupazione al lessico già complesso su cui ci siamo più volte pronunciati.

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A difesa dell’olio extravergine di oliva

Una recente notizia apparsa su notiziari, tv e stampa, ha provocato sconcerto e preoccupazione tra produttori e consumatori d’olio vergine di oliva italiano. Il parlamento europeo per il prossimo biennio ha approvato una legge per l’importazione dalla Tunisia di 35.000 tonnellate di olio d’oliva esente dal pagamento di dazi e imposte. Tali sconcertanti sentimenti sono giustificati dalla minaccia che questo nuovo importante flusso di olio tunisino, che andrà ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate già accordate dal 1995, potrà essere utilizzato, senza appropriati controlli, per “inquinare” la riconosciuta “qualità” dei nostri prodotti “tipici”, che sono protetti da specifici protocolli analitici di certificazione europea e/o per “confezionare” miscele industriali di oli di “dubbie caratteristiche merceologiche” che, destinate prevalentemente ai mercati esteri, provocheranno perdita d’immagine ad un prodotto di eccellenza della nostra agricoltura.
Le riflessioni scaturite da tali notizie rischiano di perdere efficacia se provassimo a chiarire le motivazioni politiche/economiche di questo provvedimento legislativo con soluzioni “generiche”. E’ noto, infatti, che la nostra industria olearia ha necessità di importare ogni anno quote rilevanti di questo prodotto (circa 600.000 t.) da Spagna e da altri Paesi del Mediterraneo per far fronte al fabbisogno interno e al flusso consolidato di esportazioni. 

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La qualità dei prodotti di origine animale

La qualità di un prodotto di origine animale è l‘insieme delle caratteristiche che gli conferiscono la capacità di soddisfare le esigenze del consumatore; dopo aver assicurato la sicurezza igienico-sanitaria, vanno valutate anche le qualità soggettive ed oggettive.

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Più incidenti alimentari da cibi più sani

Dai titoli dei giornali sembra che gli incidenti alimentari siano aumentati, mentre i ricercatori e le autorità sanitarie affermano che i cibi sono sempre più sani. L’apparente contraddizione dipende dai nuovi metodi di controllo e d’identificazione delle infezioni d’origine alimentare con sistemi sempre più rapidi e precisi e da una efficiente rete di comunicazione rapida.

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Cambiamenti climatici e fruttiferi dei climi temperati

La frutticoltura europea è prevalentemente concentrata nei paesi mediterranei e la maggior parte delle cultivar attualmente coltivate ha un fabbisogno in freddo invernale che varia da 6-700 a 1000-1200 ore (calcolate convenzionalmente da ottobre a febbraio al di sotto di 7,2°C), in linea con il normale andamento climatico. Il progressivo innalzamento delle temperature invernali, che ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni, fa registrare, con sempre maggiore frequenza, un accumulo di freddo che non supera le 500-600 ore, riportando di attualità un problema che sembrava risolto.
Negli anni '50 e inizi anni '60 del secolo scorso, diverse cultivar di pesco, introdotte principalmente dagli Stati Uniti (Georgia, Michigan, New Jersey), avevano, nell’Italia meridionale, problemi di soddisfacimento del fabbisogno in freddo con conseguente cascola di gemme a fiore. Il problema, per questa specie, è stato superato grazie alla successiva prevalente importazione di cultivar dalla California e, per le aree a clima più mite delle regioni meridionali, dalla Florida, due stati con un clima molto simile a quello dell’Italia del Sud. Il cambiamento climatico in atto e l’attuale diffusione della frutticoltura, soprattutto dell’albicocco e in parte del ciliegio al Sud (Basilicata e Sicilia, in particolare), sta concretamente ponendo il problema della adattabilità ambientale di diverse cultivar di queste specie.

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I danni diretti e indiretti del Minatore smeraldino (Agrilus planipennis)

Apro questo breve articolo con una premessa. Non sono un entomologo per cui quanto ho scritto conterrà sicuramente qualche imprecisione. Quello di cui mi interessa parlare, oltre che del danno diretto causato dal Minatore Smeraldino del frassino (Agrilus planipennis), è illustrare tutti i gli effetti che la morte dei milioni di frassini ha determinato in termini cambiamento del paesaggio urbano, di microclima, di aumento dei consumi energetici, di percezione delle piante in certe aree e, soprattutto, nell’incidenza di alcune patologie cardiovascolari e del tratto respiratorio.
Pur essendo il parassita al momento confinato negli Stati Uniti e in Canada, i suoi effetti non sono diversi da altre pandemie avvenute nel passato (si pensi al cancro del castagno, alla grafiosi dell’olmo, ecc.) e, purtroppo, non si può certo escludere che il suo sbarco in Europa sia scongiurato.
L’Agrilus planipennis è un insetto esotico, originario dell'Asia orientale e introdotto accidentalmente in America del Nord intorno al 1990, molto probabilmente in imballaggi di legno (pallet o casse). Dal punto di vista sistematico è un membro della famiglia dei coleotteri Buprestidi e ha provocato e sta provocando gravissimi danni ai frassini americani, ma anche i frassini europei risultano suscettibili (Fraxinus excelsior e F. angustifolia).
In Cina, attacca F. chinensis mentre F. mandshurica appare più resistente probabilmente grazie alla presenza nel floema di numerosi composti fenolici, fra cui le idrossicumarine e altri composti che potrebbero rappresentare dei meccanismi di resistenza al parassita e che, in una ricerca effettuata circa 10 anni fa, risultarono presenti solo nella specie mandshurica e non nelle altre testate e che risultano molto più suscettibili.

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Etichetta nutrizionale 2016

Etichette alimentari … una storia infinita. Non ci siamo ancora abituati all’idea di dover segnalare in etichetta la presenza di allergeni, anche di minime tracce derivanti da contaminazioni nello stabilimento di produzione, che entro quest’anno molti alimenti dovranno sottostare al nuovo obbligo della dichiarazione nutrizionale.

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E’ primavera, attenti alla sicurezza nell’uso delle macchine

La primavera ci chiama con i suoi colori ed i suoi profumi a coltivare la terra e curare le piante. Il rumore ritmato del nostro trattore ci ricorda il ritorno di un momento consueto e piacevole.
Ma attenzione, ogni anno solamente in Toscana vi sono nel periodo che va da marzo a maggio 6-8 morti in agricoltura e quasi sempre tutti agricoltori occasionali o hobbisti che appartengono alle due fasce di età dei 40enni e dei 60-70enni.

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Sulla struttura delle piante per il Verde Pubblico

Le piante del Verde Pubblico devono essere belle, adeguate alla funzione e capaci di sostenere i disagi della strada. Per questo, e per ridurre le attese del confort  alla città, devono presentarsi  subito sufficientemente dimensionate e le radici preparate a sostenere il trapianto e sopperire alle necessità vegetative, che spesso si devono svolgere fra eccessi di luce e di calore.
Le maggiori difficoltà si presentano mentre le piante, sole sull’asfalto, arido e infuocato, devono strutturare una chioma che sia protettiva dagli eccessi.  Ma tutto questo riesce solo se l’apparato radicale avrà ricevuto la necessaria preparazione. E pure se le radici saranno bene gestite in quella sede.
In Tecnica Vivaistica si parla di trapianti, da effettuare in vivaio, nelle prime fasi di sviluppo dei soggetti. Sono operazioni impegnative e costose, da praticare con rigore nei tempi giusti, e servono a frazionare e agevolare la disposizione dell’apparato radicale in un volume di terra contenuto. Ogni azienda ha il suo know-how, più o meno efficiente, più o meno economico. Ma dell’avvenuto compimento di questo processo educativo l’acquirente purtroppo riesce a saperne sempre poco. Deve fidarsi della professionalità dell’azienda, magari rendendosene conto visitando i vivai. Questo resta comunque il modo classico di coltivare in campo, su terreno fertile, profondo e drenante, procedendo a trapianti cadenzati, nel tempo e nei modi, come meglio si addice ad ogni singola specie. Basilare il rigore applicato alle operazioni.

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Inaugurato il 263° anno accademico dei Georgofili

Venerdì 8 aprile 2016 in Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento,  si è svolta la cerimonia per l’inaugurazione del 263° anno accademico dei Georgofili. 
Il Presidente Giampiero Maracchi ha svolto una relazione dal titolo“Scenari del futuro”.  
La prolusione è stata affidata a Luca Lazzaroli, direttore generale della Banca Europea per gli Investimenti, sull’argomento: “Rilanciare la crescita e la competitività in Europa. L'azione della Banca Europea per gli Investimenti“.
Dopo la consegna del Premio "Antico Fattore" edizione 2016 e del Premio "Prosperitati Publicae Augendae", la Sezione Internazionale dell’Accademia dei Georgofili ha conferito un riconoscimento speciale al “Manifesto dei Giovani”, promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, contenente  proposte per risolvere i paradossi del sistema alimentare.
Di seguito, alcuni dei passaggi del discorso del Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Giampiero Maracchi.

1. Il Mondo è in crisi
Il punto di partenza è la constatazione del fatto che il Mondo è in crisi: una crisi strutturale, che riguarda il clima e tutto l’ambiente, perché ormai da 20 anni usiamo più risorse di quelle disponibili; abbiamo grossi problemi a smaltire rifiuti e il suolo ha perso fertilità. La crisi è determinata anche dal rapporto squilibrato tra centri urbani e centri rurali: basta pensare a Shangai, con 25 milioni di persone. Oltre alla crisi ambientale, esiste una grave crisi della politica per cui lo schema classico della politica che controlla l‘economia si è invertito e ora comandano le multinazionali. A ciò si aggiunge la crisi dei valori: il mercato lasciato completamente libero infatti non funziona. C’è troppa dipendenza dal petrolio e le guerre per il petrolio portano disastrose conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

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Non ha sempre lo stesso valore tutto ciò che oggi viene battezzato "Bio"

Non credo di aver mai incontrato Fabio Brescacin, Presidente Ecor NaturaSì, autore della nota, pubblicata sul Corriere della Sera il 31 marzo, dal titolo "Agricoltura Biodinamica una risposta alla crisi", ma sarò sempre molto lieto di farmi spiegare, quali siano le basi scientifiche innovatrici dell'agricoltura "biodinamica". 

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Attenzione a ciò che mangiamo

E’ di alcuni giorni fa (Agrapress 22 marzo)* la notizia che i militari del Nucleo anti-frodi dei carabinieri di Salerno, nell'ambito delle attività finalizzate al contrasto alle frodi nel settore agroalimentare organizzate dal Comando carabinieri politiche agricole e alimentari, hanno sequestrato 85mila confezioni di funghi (48 tonnellate) di presumibile origine asiatica, per un valore complessivo di circa 350.000 euro. 

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Prossima inaugurazione del 263° Anno Accademico dei Georgofili

Venerdì 8 aprile 2016 alle ore 11, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si svolgerà la cerimonia per l’inaugurazione del 263° Anno Accademico dei Georgofili.

Programma:
- Saluto delle Autorità 
- Relazione del Presidente Giampiero Maracchi: “Scenari del futuro” 
- Prolusione di Luca Lazzaroli (Direttore Generale Banca Europea per gli Investimenti): “Rilanciare la crescita e la competitività in Europa. L'azione della Banca Europea per gli Investimenti “
- Consegna del Premio "Antico Fattore" edizione 2016 e del Premio "Prosperitati Publicae Augendae"
- Consegna da parte della Sezione Internazionale dell’Accademia dei Georgofili di un riconoscimento speciale al “Manifesto dei Giovani”, promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, che contiene  proposte concrete per risolvere i paradossi del sistema alimentare.

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Cacao, una droga antica che combatte “malattie” moderne

Il cacao (Theobroma cacao L.), è un alberello originario dall’America del sud, dotato di baccelletti lunghi 10-15 cm che racchiudono alcuni semi. La sua diffusione nelle Americhe centrali fu ad opera delle migrazioni di popolazioni Maya e Aztechi, che tra l’altro, lo consideravano “il cibo degli dei” e offerto come dono alle divinità. 

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Aggiornamenti sulla lotta ad insetti di recente introduzione

In occasione delle Giornate Fitopatologiche, che si sono svolte a Chianciano Terme dall’8 all’11 marzo,  è stata affrontata la problematica del contenimento delle popolazioni di insetti  di recente introduzione in Italia. L’attenzione è stata focalizzata su quattro specie: la cimice asiatica Halyomorpha halys, il dittero Drosophila suzukii, l’imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus (FOTO) e il coleottero rutelide Popillia japonica.

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Le basi genetiche della resistenza ai patogeni

Da tempo la ricerca veterinaria si è posta l’obbiettivo di individuare metodologie di prevenzione e di lotta alle patologie con un approccio non chemioterapico (ed una serie di nostre esperienze lo ha dimostrato) che eviti di affidarsi esclusivamente all’impiego dei farmaci; tra queste, la possibilità di sfruttare le capacità genetiche di resistenza richiama un grande interesse, insieme alla adozione di sistemi globali di miglioramento della salute animale attraverso il controllo dei vettori e delle malattie (lotta blanda alle patologie: resistenza genetica, vaccini, sieri, prodotti omeopatici) valorizzando le risorse immunogenetiche e biologiche che consentano il benessere animale e la qualità igienica dei prodotti. Se ne avvantaggerebbe anche la tutela dell’ambiente (suolo, acque, aria, biodiversità animale e vegetale) per la riduzione dell’inquinamento da parte di residui di molecole farmacologiche e zootecniche, di pesticidi, di fertilizzanti. 
Come abbiamo evidenziato nella nota “La resistenza genetica alle patologie infettive delle razze animali autoctone” (Georgofili INFO 8.7.2015) assume sempre maggiore significato la possibilità di allevare popolazioni o soggetti in possesso di resistenza genetica alle patologie attraverso la selezione delle popolazioni alloctone ma soprattutto con la utilizzazione dei tipi genetici autoctoni, già resistenti alle patologie stesse o che comunque richiedono terapie più blande a minor rilascio di residui. La selezione per la produttività ha alterato le relazioni tra le specie zootecniche e i patogeni, spesso in favore di questi ultimi, così che le specie allevate sono oggi più suscettibili alle patologie infettive. Nel contesto evolutivo nell’interazione tra ospite e patogeno sono compresi i caratteri di resistenza e quelli di produttività e il patrimonio genetico delle popolazioni animali conserva lo spazio per nuove combinazioni alleliche ed una sufficiente variabilità della resistenza dovuta ad un complesso di fattori genetici (razza, genotipo individuale) e paratipici (stato nutrizionale, ambiente e condizioni igienico-sanitarie), nonché alla loro interazione legata soprattutto a fattori biologici (sesso, età, stadio riproduttivo, forme comportamentali) e di allevamento (sistemi e tecniche). 
Lo scarso successo di alcuni farmaci ne ha determinato un uso continuo, che ha condotto alla selezione di ceppi patogeni resistenti e, conseguentemente, al diffondersi della farmaco-resistenza.

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Protocollo di intesa tra ANCI Toscana e Accademia dei Georgofili

E’ stato firmato lo scorso 24 marzo 2016 un protocollo di intesa tra ANCI Toscana, Associazione Nazionale dei Comuni della Toscana, rappresentata dal Presidente Matteo Biffoni, e l’Accademia dei Georgofili, rappresentata dal Presidente Giampiero Maracchi.
Le due istituzioni sono infatti accomunate dall’interesse per l’agricoltura e per l’ambiente. In particolare, a seguito dell'entrata in vigore della L.R 22/15 sul riordino delle funzioni e l'avvio della nuova programmazione europea PSR 2014/2020, ANCI Toscana ha istituito un servizio a supporto dei Comuni in materia di Agricoltura e Forestazione ed ha attivato una collaborazione con la Regione Toscana nel settore relativo all'ambiente e a tutte le tematiche strettamente connesse. L’Accademia dei Georgofili da oltre 260 anni svolge un’attività di rilevante interesse pubblico, attinente all’agricoltura, all’ambiente rurale, alla sicurezza alimentare, all’identità delle produzioni agricole ed agroalimentari tipiche.
Visti i contenuti e le strategie stabilite dalla nuova programmazione europea 2014-2020 in materia di sviluppo rurale, ANCI e Accademia dei Georgofili hanno stabilito di comune accordo di  promuovere ed attivare iniziative congiunte. 
I temi che verranno affrontati nel corso del 2016 sono stati individuati in:
-Produzioni tipiche: presentazione del Tavolo Tematico istituito in Anci sulla valorizzazione delle tipicità agroalimentari della Toscana.
-Convegno nazionale: “Le aree marginali e montane: problematiche economiche, ambientali e territoriali in rapporto alla nuova programmazione sullo sviluppo rurale”. 
-Convegno sulla valorizzazione del bosco: filiera foresta legno energia
-Linee guida sulla salvaguardia e valorizzazione del verde pubblico
-Linee guida per la cura e la coltivazione degli orti urbani con tecniche ambientali innovative, basso consumo di acqua, recupero delle acque meteoriche, riciclo, compostaggio, salvaguardia della biodiversità ed educazione ambientale.
-Linee guida per la valorizzazione delle filiere produttive del settore artigianale della tradizione toscana.
Alla firma,  erano presenti anche i rappresentanti degli enti che costituiscono il Tavolo Anci sulla valorizzazione delle tipicità agroalimentari della Toscana. 
L’accordo ha durata triennale e potrà essere rinnovato su espressa volontà delle parti. 

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Corpo Forestale e Forza Armata dei Carabinieri

La soppressione del Corpo Forestale non può lasciare indifferente chi, durante 64 anni di studio dei boschi, ha  ricevuto dal personale del Corpo sempre  assistenza cordiale e competente   e spirito di colleganza. 

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Riduzione nella concessione del gasolio agricolo

Il riferimento per la “Determinazione dei consumi medi petroliferi impiegati in lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella selvicoltura e pescicoltura e nelle coltivazioni sotto serra ai fini dell’applicazione delle aliquote ridotte o dell’esenzione dell’accisa”, è rappresentato dal decreto del Ministero della Politiche agricole e forestali del 26 febbraio 2002. Tali consumi, espressi in litri ad ettaro, sono riferiti a specifiche colture e a singole operazioni e vengono pubblicati in tabelle che prendono il nome di “Tabelle ettaro/coltura”.

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Cambiare nome al Ministero o cambiare politica nazionale?

La proposta del Ministro Martina di trasformare il ”Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali” in “ Ministero dell’Agroalimentare” dopo l’iniziale effetto annuncio non sembra avere aperto la riflessione responsabile sollecitata dal Prof. Franco Scaramuzzi, nostro Presidente Onorario. La storia del Ministero è lunga, travagliata e controversa, sino all’abolizione voluta da un referendum che, col senno di poi, fu determinato da una miscela di elementi generali, più emotivi che razionali. La sua rinascita in tempi brevissimi con nome e scopi diversi fu poi accettata senza difficoltà. Fra quegli elementi almeno due erano segnali importanti che furono sottovalutati: a) l’espressione di un rifiuto della politica che per emergere ha poi impiegato quasi un ventennio, b) la manifestazione di un confuso senso di rivolta nei confronti della scienza e del progresso che si è ampliata sino alle attuali posizioni di rifiuto pregiudiziale nei confronti dell’innovazione scientifica e tecnologica in agricoltura, nell’alimentazione, in medicina. Quel referendum, come altri sino ad oggi, è stato strumentalizzato a fini diversi da quelli limitati del quesito, come conseguenza della difficoltà di comprendere che cosa sia una democrazia rappresentativa rispetto alla prassi di quella diretta che risulta velleitaria in un paese grande e moderno. Il referendum era causato  dalle crescenti difficoltà provocate dalla nascita delle Regioni in carenza di una preliminare e chiara delimitazione delle competenze e dei meccanismi di gestione dell’agricoltura e, nello stesso tempo, dal progredire della costruzione europea con il passaggio di competenze e poteri all’Ue. Una lezione da meditare. La ricostituzione di un Ministero agricolo passò perché ci si rese subito conto che non se ne poteva fare a meno, sul piano sia del conflitto Stato/Regioni sia dei rapporti Stato/Ue. 

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