“Dialoghi sul suolo e l’acqua”: Acqua e agricoltura: un futuro preoccupante

Dialogo con Giuliano Mosca – già Professore ordinario dell’Università di Padova e Accademico emerito dei Georgofili

Marcello Pagliai e Giuliano Mosca 07 May 2025

Pagliai – Caro Giuliano non è certo un bel momento per la nostra agricoltura afflitta da mille problemi che sfociano poi in redditi tutt’altro che dignitosi per i nostri agricoltori (a parte qualche rara eccezione come, ad esempio, la zona del prosecco della tua Regione) che talvolta o troppo spesso portano ad un abbandono di questa attività. Come se non bastasse, la crisi climatica in atto aggrava fortemente la situazione sia con l’aumento delle temperature, sia con l’invasione di nuovi parassiti ma soprattutto con il problema dell’acqua, dove si passa da violente e devastanti precipitazioni in un breve periodo con una perdita del 90% di acqua che non viene immagazzinata nel terreno a lunghi periodi di siccità. Non è un problema sorto all’improvviso ma, nonostante questo e nonostante gli sforzi dei consorzi di bonifica, non si vede ancora un concreto piano nazionale sia di messa in sicurezza del territorio, sia di stoccaggio di acqua piovana. Eppure, il mondo della ricerca già sul finire del secolo scorso aveva lanciato allarmi importanti; uno slogan dei pedologi, ad esempio, era “la corretta gestione del suolo e delle risorse idriche sarà la sfida del futuro”. Sfida persa! Confesso la mia frustrazione o è una visione troppo pessimistica la mia?

Mosca – Senza voler aumentare il tuo livello di pessimismo, caro Marcello, a mio avviso è indispensabile conoscere qual è la situazione in generale.
Uno sguardo sul mondo attuale porta ad affermare con Paul Valéry, scrittore, poeta e filosofo francese (1871-1945), che “L’avvenire è come il resto. Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta”. In breve ci dobbiamo adattare a dei mutamenti epocali e inaspettati, non senza reagire.
Con riferimento al bene prezioso dell’acqua è da notare che in Europa il 15% del territorio si trova in uno stato di allarme e lo 0,7% in uno di allarme grave (Fonte: European Drought Observatory). Nel mondo poi 2,2 miliardi di persone vivono senza acqua potabile, mentre in Italia la disponibilità di acqua ammonta a 279 miliardi di m3/anno di cui, nel 2022, circa 67 hanno rappresentato il minimo storico dal 1951 e 49 miliardi di m3/anno rappresentano invece la pioggia caduta nel mese di maggio dello stesso anno quando si verificò la prima alluvione in Emilia Romagna.
L'OMS afferma che il 40% dell’umanità vive in condizioni igieniche precarie soprattutto per carenza d’acqua. Nel severo “cahier de doléances” si indica un consumo medio di 350 l/giorno per una famiglia canadese, di 165 per una europea e di 20 per una africana. 

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Fumo inalato o ingerito: effetti sulla salute umana del fumo di tabacco e degli alimenti affumicati (1° parte)

Silvio Garattini, Silvano Gallus, Paolo Fantozzi 07 May 2025

Premessa
In un precedente lavoro (Garattini e Fantozzi, 2025) sulle etichette degli alimenti, analizzando nello specifico alcuni usi fuorvianti delle stesse, tra cui quelli legati al fumo, abbiamo evidenziato i notevoli pericoli associati al fumo e sottolineato la necessità di una specifica pubblicazione dedicata su questo argomento. Ciò era dovuto alla complessità dell’argomento, in particolare per quanto riguarda la presenza di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) negli alimenti e il loro impatto sulla salute umana. Con il presente documento rispettiamo tale impegno strutturandolo in due sezioni: 1) gli effetti sulla salute del fumo di tabacco e 2) gli effetti sulla salute degli alimenti affumicati. 

Che cos'è il tabacco 
Il tabacco è una pianta coltivata per le sue foglie ricche di nicotina, un alcaloide stimolante che crea forte dipendenza. Può essere consumato in varie forme, tra cui fumare, masticare o sniffare. Le sigarette sono i prodotti del tabacco più comunemente fumati. La pianta del tabacco è originaria delle Americhe, dove le popolazioni indigene la utilizzavano nelle cerimonie religiose e per le sue presunte proprietà medicinali. Dopo l'arrivo dei conquistatori spagnoli nel XV secolo, il tabacco fu introdotto in Europa come merce di scambio, principalmente per il fumo. La popolarità del tabacco a livello mondiale è aumentata nel XIX secolo con l'avvento delle sigarette prodotte in serie. Oggi la pianta del tabacco è coltivata nella maggior parte dei Paesi del mondo. I primi 5 produttori di tabacco non lavorato sono Cina (circa il 40% della produzione globale), India (12%), Brasile (12%), Zimbabwe (4%) e USA (3%).

Conseguenze del fumo sulla salute 
È noto che il fumo di sigaretta provoca l'80% di tutti i tumori ai polmoni e contribuisce allo sviluppo di almeno altri 14 tipi di cancro, soprattutto dell'apparato respiratorio e digestivo (IARC, 2012). Il fumo di sigaretta è anche il principale fattore di rischio per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia debilitante caratterizzata da una ridotta funzionalità respiratoria e da un notevole costo economico e sociale. I fumatori hanno anche un rischio significativamente più elevato di cardiopatia ischemica e ictus, due patologie che contribuiscono in modo significativo alle malattie cardiovascolari, la principale causa di morte nei Paesi ad alto reddito.

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Le imprese: “Per l’ortofrutta non c’è più tempo”

Lorenzo Frassoldati* 07 May 2025

L’assemblea di Fruitimprese del 10 aprile scorso ha segnato una svolta. Non solo per la partecipazione istituzionale (a partire dal ministro Lollobrigida) e la vicinanza al settore espressa dal mondo della politica ma per il messaggio – chiaro e forte - che ne è uscito: il tempo è scaduto, non c’è più tempo, dicono le imprese, stiamo perdendo produzione, superfici, investimenti. Quindi consumi, quindi occupazione, quindi export. Quindi leadership.

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Cento anni fa nasceva il tramezzino, anticipatore del “food design”

Battezzato da Gabriele D'Annunzio, che si fece pagare profumatamente per questo nome.

Giovanni Ballarini 07 May 2025

Nel 1925 Angela Demichelis con il marito Onorino Nebiolo, con i risparmi accumulati in America, comprano a Torino il caffè Mulassano con il proposito di gestire un locale tutto loro. 

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