Il regolamento sul ripristino della natura è in vigore

Renato Ferretti 27 November 2024

Il 18 agosto è entrato in vigore, ed è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, il REGOLAMENTO UE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA, una tappa chiave del Green Deal per recuperare la biodiversità, raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e migliorare la sicurezza alimentare e l'adattamento climatico.
Ripristinare la natura significa sostenere il recupero degli ecosistemi degradati o distrutti potenziandone la struttura e le funzioni.  Il regolamento stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati – terrestri e marini, di acqua dolce e urbani ed aiuterà a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali.
Le nuove norme avranno lo scopo di ripristinare gli habitat terrestri e marini degradati e in cattive condizioni dei paesi dell'UE, da quelli agricoli, a quelli urbani ed a quelli più naturali.
È fondamentale rafforzare la biodiversità e aumentare la sostenibilità dell'agricoltura al fine di garantire la produzione alimentare a medio e lungo termine. Il valore della produzione agricola annuale dell'UE direttamente legata agli insetti impollinatori ammonta a quasi 5 miliardi di EUR e quindi occorre porre in essere tutte le misure atte a salvaguardarne le popolazioni. Altrettanto occorre intervenire sui suoli in quanto ormai i 2/3 dei suoli destinati alla produzione agricola sono degradati. Si dovrà anche migliorare gli elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità all’interno delle aree agricole, come siepi, fasce fiorite, terreni a riposo, stagni e alberi.
Gli ecosistemi urbani rappresentano il 22% della superficie terrestre dell'UE. Parchi, giardini, alberi e prati sono habitat importanti per piante, uccelli e insetti. Con le nuove norme l'UE punterà ad aumentare gli spazi verdi nelle città, nei piccoli centri e nelle periferie. Si dovrà garantire l'assenza di perdita netta di spazio verde entro il 2030, rispetto ad oggi e l'aumento della copertura arborea nelle città.

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L’Annuario Statistico 2024 della FAO: uno spaccato sui sistemi agroalimentari globali

Maurizio Martina 27 November 2024

Qualche giorno fa, la FAO ha pubblicato il suo Annuario Statistico 2024 (LINK), un rapporto annuale che offre una panoramica delle principali dinamiche che plasmano i sistemi agroalimentari globali, accompagnata da un'analisi approfondita delle tendenze emergenti e delle sfide più significative che li riguardano.
L’edizione di quest’anno si sofferma su temi di grande attualità come il riscaldamento globale, l’insicurezza alimentare che continua a colpire milioni di persone, l’aumento dell’obesità a livello globale e le crescenti pressioni ambientali sulla produzione agricola.
Frutto del lavoro accurato degli esperti di statistica della FAO, lo studio si articola in quattro aree tematiche che riguardano l’economia, le tendenze dei sistemi agricoli, la situazione della sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
Ecco alcuni dati che meritano particolare attenzione:
Un settore in evoluzione: il valore agricolo globale è cresciuto dell’89% negli ultimi venti anni, arrivando a 3,8 trilioni di dollari nel 2022. Tuttavia, sempre meno persone lavorano in agricoltura: dal 40% della forza lavoro globale nel 2000 siamo arrivati al 26% nel 2022.
Fame e obesità sono due facce della stessa medaglia: nel 2023, 733 milioni di persone erano denutrite, 152 milioni in più rispetto al 2019. Al contempo, i tassi di obesità continuano a salire, soprattutto nelle economie avanzate, dove più di un quarto degli adulti è obeso.
Impatto ambientale: le emissioni di gas serra dai sistemi agroalimentari sono aumentate del 10% dal 2000. Parallelamente, regioni come il Vicino Oriente e il Nord Africa soffrono di una cronica scarsità d’acqua che minaccia seriamente la sostenibilità della produzione agricola.
Produzione agricola e zootecnica in crescita: la produzione di colture primarie è aumentata del 56% dal 2000 ad oggi, con canna da zucchero, mais, grano e riso in testa. Sul fronte zootecnico, il pollo è diventato la carne più prodotta a livello mondiale, superando il maiale.

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