Siamo abituati da tempo a leggere gustosi e intelligenti racconti del nostro Accademico prof. Rolando Guerriero, ma questa volta ha sorpreso gli amici con un libro di 500 pagine, scritte con la maestria di sempre, ma dense di insegnamenti per tutti noi. Voglio sottolineare l'appartenenza di Rolando all'Accademia dei Georgofili perché, in più occasioni, ci siamo ricordati come il motto dell'Istituzione sia "Per il bene pubblico" esattamente come dovrebbe operare ogni agronomo.
Comincio dalla parte più facile. Il caro amico Rolando mi ha scritto, nella dedica sul risvolto di copertina "...una piccola testimonianza delle ragioni per le quali si nasce agronomi... ". Potete solo figurarvi la mia curiosità, stimolata anche da un titolo che sembra estraneo a quella dichiarazione. Il libro si intitola infatti "Tutto passa e si scorda" accompagnato dal sottotitolo "Piccole cronache del tempo di guerra". Questo romanzo, edito da Giovane Holden Edizioni e finito di stampare nel novembre 2024, ha un potere di seduzione che va ben oltre i fatti narrati ancorché essi ne siano l'indispensabile substrato emotivo.
L'ineluttabilità della Grande Storia erompe sin dalle prime pagine; comunque i grandi fatti sono l'indispensabile cornice della vita per tanti cittadini come per il piccolo Rolando (Pippo nel testo) che è, di fatto, l'io narrante dell'intero romanzo.
Così si è trascinati e coinvolti, nello sfondo degli avvenimenti destinati a sconvolgere l'Italia e buona parte dell'Europa e del mondo, in tutta una serie di ricordi che il giovane Pippo ci narra con la lucidità e la perizia di una memoria attenta e sensibile, accompagnate da una rara sensibilità umana.
Si passa così dall'uso del "caffè" d'orzo, così diffuso nell'Italia del tempo e dalla lettura del Corriere dei Piccoli (ancora ricordiamo in tanti il Signor Bonaventura, così come Bibì e Bobò), ai più intriganti vecchi garibaldini della "famiglia allargata" di Pippo, atei e liberi pensatori, malvisti dal prete della Parrocchia di via Santa Marta.
L’Accademico dei Georgofili Generale Giuseppe Vadalà è il nuovo commissario unico per la Terra dei Fuochi , ovvero una parte del territorio della Campania, compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, caratterizzata dall'interramento di rifiuti tossici, dalla presenza di discariche abusive e roghi di rifiuti che hanno determinato altissimi livelli di inquinamento. L'area è recentemente finita nel mirino della Corte europea dei diritti umani (CEDU) che ha condannato l'Italia per non aver fatto abbastanza per tutelare la salute dei residenti.
Generale Vadalà, il governo le ha affidato il compito di coordinare la bonifica dei territori ed entro sessanta giorni: Lei è tenuto a trasmettere alla presidenza del Consiglio una relazione sullo stato dell'arte e sulle azioni che intende intraprendere per arrivare all'obiettivo di bonifica e ripristino ambientale. Ha già un’idea della situazione in essere, dal momento che già dal marzo 2017 è “Commissario Unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale” (sanzionate sempre dall’Ue)?
La missione del marzo 2017 prevedeva la messa in sicurezza e l’adeguamento alla normativa vigente di 81 siti sul territorio nazionale, inseriti in una procedura di infrazione Ue di cui alla Causa 196-13, per la quale l’Italia era stata sanzionata per 200 siti irregolari ed aveva pagato oltre 150 €mil per il periodo dal 2013 al 2017, ben 200mila € per semestre a sito in infrazione. Ad oggi, degli 81 siti commissariati e dopo 8 anni di lavoro ininterrotto con i territori, con gli stakeholder locali e nazionali, siamo prossimi alla chiusura della sanzione avendo bonificato 78 siti e, da crono programma, completando le bonifiche degli ultimi 3 entro la fine dell’anno. Questi 81 siti in infrazione erano su tutto il territorio nazionale e 14 erano in Campania (nelle province Avellino, Benevento e Salerno) con la quale abbiamo collaborato in modo stretto ed efficace per la risoluzione dei casi. Relativamente alle province di Napoli e Caserta attueremo lo stesso metodo dell’ampia collaborazione con tutti gli enti territoriali poiché l’ampiezza delle aree è certamente superiore a quella di cui fino ad ora ci siamo occupati. Il Decreto del Governo, ancora in fase di definizione, ha dato mandato al Commissario di predisporre una relazione che evidenzi la situazione complessiva, ponga i target da raggiungere, indichi una quantificazione delle risorse e possa avanzare idonee proposte.
Il 3 novembre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale di One Health, una iniziativa che richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio olistico per affrontare le sfide sanitarie condivise nell’interfaccia uomo-animale-ambiente. One Health può affrontare un’ampia gamma di problemi che oggi minano la salute pubblica a livello globale, come la resistenza agli antimicrobici, la salute ambientale e quella mentale, la sicurezza alimentare, le malattie trasmesse da vettori e quelle zoonotiche, e molto altro.
Tra dazi annunciati, minacciati, rinviati, applicati e poi sospesi, la guerra commerciale globale è solo agli inizi. E nessuno sa quando e come finirà. Grande è la confusione sotto il cielo, diceva Mao. Se Trump alza i toni verso l’Europa su dazi e altro, se le minacce crescono di intensità oltre la buona educazione e i tradizionali rapporti di partenariato, un vantaggio c’è per l’Europa: metterla con le spalle al muro, togliere qualunque alibi per una reazione altrettanto decisa (e magari sgarbata).