Sin da tempi remoti, l’uomo ha provato nei confronti degli insetti 
sensazioni contrastanti, di timore, di stupore, di ribrezzo o di 
curiosità; ne ha fatto anche oggetto di culto e li ha utilizzati quale 
ornamento personale, sia interi vivi che morti, o quali modelli per la 
realizzazione di oggetti più o meno preziosi. In Europa, verso la metà 
dell’800, l’arte orafa ispirata agli insetti era popolare e raffigurava 
soprattutto farfalle, api, libellule, e scarabei; ancora oggi tale forma
 di artigianato, che utilizza materiali più o meno preziosi, è viva e, 
oltre alla produzione di oggetti di uso ornamentale, incentiva nuove 
forme di collezionismo, anche con intenti artistici e speculativi, da 
parte di privati.
L’ape mellifera, è uno dei soggetti preferiti da designer e orafi; il più noto gioiello antico è il 
“pendaglio di Mallia”,
 di epoca Minoica, raffigurante una coppia di api in oro, cesellata fra 
il 1700 e il 1550 a. C. proveniente dalla necropoli di Crysolakkos, 
attualmente nel Museo di Heraklion, a Creta. Al IV secolo a.C., risale 
la fibula greca in oro, che raffigura un’ape; mentre del VII secolo a. 
C., è il 
“Disco greco” o 
“Api etrusche” decorato con 
quattro api, raggruppate intorno a un fiore, che si trova nel Nasher 
Museum of Art, della Duke University, a Durham, in North Carolina. 
Entrambi i manufatti, sono stati realizzati con la tecnica della 
granulazione, adottata dai Greci nell’VIII secolo a. C, e introdotta 
nelle colonie della Magna Grecia, da dove è arrivata agli Etruschi. 
Molte specie di libellule, sono i modelli preferiti per la realizzazione
 di raffinati oggetti ornamentali e di oreficeria; in Sudamerica, gli 
indigeni montavano su bastoncini, da infilare in fori del naso. le ali 
iridescenti di alcune specie. Le grandi ali, dai colori smaglianti, di 
molte farfalle, sono una inesauribile fonte di ispirazione per artisti e
 artigiani. I monili che raffigurano farfalle sono i preferiti e i più 
richiesti. Gli antichi popoli del Sudamerica utilizzavano, a scopo 
decorativo, le ali dei maschi del genere 
Morpho, la cui 
colorazione metallica iridescente è dovuta ai diversi strati di 
microscopiche squame presenti sulla superficie dell'ala che, riflettendo
 la luce incidente, creano un fenomeno di interferenza ottica. 
Attualmente, in relazione ai divieti posti dalle autorità locali, 
Morpho menelao viene allevata in appositi insettari, per rifornire artigiani, collezionisti e le numerose 
Butterfy house
 presenti in tutto il mondo. Gli Scarabei stercorari erano raffigurati, 
oltre 6000 anni fa, negli ornamenti degli Egizi i quali credevano che 
questi insetti erano la forza che muoveva il sole attraverso il cielo, 
allo stesso modo con il quale facevano rotolare sul suolo una pallottola
 di sterco e poiché il sole risorgeva ogni giorno, l’amuleto 
raffigurante lo scarabeo, posto sulla mummia, ne assicurava la 
rinascita. Altri coleotteri erano sacri agli Egizi, come testimoniato 
dal ritrovamento di vasi, risalenti a 5.000 anni fa, contenenti resti di
 Elateridi e di Buprestidi. Le elitre di quest’ultimi coleotteri, che 
comprendono specie dai brillanti colori metallici verdi, blu, rossi, 
dorati, venivano utilizzate come pigmento, e sono stati ritrovati in un 
bastone del tesoro del faraone Tutanhkamon.
        
            
                
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