Non viviamo in isole felici di una sognata “Terra globale”, ma in
eterogenee ed irrequiete aree del mondo terrestre, ove stanno sempre più
crescendo per numero e per esigenze, coloro che vi sono nati o
trasferiti, o comunque vi stanno abitando.
La nostra penisola, che
offre l’immagine di uno stivale Europeo, è stata frequentemente invasa e
spesso occupata da molte popolazioni diverse e di varia origine. Con
l’impegno del popolo, l’Italia venne riunita in un’unica e nuova
Nazione, con battaglie micidiali che costarono cuori e vite per la
propria Patria. Tuttora manifestiamo il più grande orgoglio con la
nostra bandiera tricolore. Ma la nostra politica sembra invece che oggi
stia demolendo le sue strutture per poi mescolarsi con idee diverse.
Fra
i ricordi della mia gioventù, rimangono le abitazioni che spesso erano
lasciate liberamente aperte. Perché oggi si subisce il bisogno crescente
di proteggerci da invasioni di banditi di ogni genere, violenti ladri e
sistematiche corruzioni? Il nostro Paese si è riempito di varie mafie
prepotenti che violano le leggi e spesso si appropriano dei beni altrui.
Nell’ultimo
secolo, l’Italia ha visto nascere e poi sparire diverse politiche, non
solo ideologiche ma creando anche spinte di movimenti giovanili, con
generazioni non sempre sufficientemente preparate. Non tutti sono colti e
preparati per affrontare continui cambiamenti, adeguamenti, innovazioni
e comportamenti competitivi.
Avevamo unito la nostra penisola in un
solo Stato, dotandolo di una sua unica lingua e di una preziosa
agricoltura, capace di produrre cibo primario, apprezzato, apprezzato
già da quando cominciò ad essere elaborato nelle manifatture aziendali.
L’ultimo
conflitto mondiale aveva attraversato tutta la nostra penisola. La
generazione di militari che tornò a casa, era ampia. Riprese a studiare e
a lavorare, con una forza di volontà per ricostruire ciò che era stato
distrutto. Nelle Università si riprese lo spirito della goliardia, ma
solo per diversi anni rimase solidale.
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