Si amplia l’attività di produzione di insetti utili della “biofabbrica” siciliana

di Santi Longo, Vito Pappalardo, Giuseppe Greco
  • 14 May 2014
Per sostenere e sviluppare la lotta biologica in Sicilia, dal 2007 è in funzione in provincia di Catania una “biofabbrica” finanziata dall’Ente di Sviluppo Agricolo regionale (ESA) che, nei primi 7 anni di attività, ha prodotto e distribuito agli agrumicoltori 980 milioni di Aphytis melinus, i quali, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Servizio Fitosanitario Regionale, sono stati introdotti negli agrumeti nei momenti di maggiore vulnerabilità della Cocciniglia rossa forte. Inoltre nella “biofabbrica” sono stati prodotti 13 milioni dell’imenottero Encirtide Leptomastix dactylopii e 2,8 milioni esemplari del coleottero Cryptolaemus montrouzieri utilizzati per il controllo ecocompatibile del Cotonello degli agrumi. 
In relazione alle disponibilità e alle richieste avanzate, tali entomofagi vengono anche impiegati in agrumeti della Calabria, della Basilicata. La cessione degli insetti utili prodotti è regolamentata dal disciplinare consultabile sul sito dell’ESA. Oltre alla consolidata attività produttiva sopraindicata, nei laboratori della biofabbrica i tecnici della ditta Spata che gestisce la struttura, stanno sviluppando tecniche idonee all’allevamento in insettario di altri entomofagi che potrebbero trovare impiego in programmi di lotta biologica negli agrumeti e in ambienti forestali. Gli entomofagi attualmente oggetto di studio sono i Coleotteri coccinellidi coccidifagi Chilocorus bipustulatus e Rhizobius lophantae; il primo è un attivo predatore di Coccoidei Lecanidi (Saissetia, Ceroplastes, Coccus) e Diaspididi (Parlatoria, Aspidiotus, Pseudaulacaspis, Diaspis, Aonidiella, ecc.) mentre la seconda specie, di origine australiana, preda soprattutto Diaspididi. Altri entomofagi oggetto di indagini sono gli Imenotteri Encirtidi Anagyrus pseudococci e Ooencyrtus kuwanai, della prima specie, che vive su Cotonelli nocivi agli agrumi e alla vite, nel 2013, sono stati prodotti 250.000 esemplari; la seconda specie parassitizza elevate percentuali di uova del lepidottero defogliatore forestale Lymantria dispar; pertanto la sua moltiplicazione in insettario e l’introduzione nelle quercete infestate dal Limantriide, è stata recentemente presa in considerazione per l’attuazione di programmi futuri del Servizio 7-Forestale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana che, oltre al monitoraggio, intende realizzare interventi di lotta biologica nelle aree boschive isolane.

Foto: Zucca infestata da Aspidioto predato da Chilocorus bipustulatus allevato nella “biofabbrica”(Foto Pappalardo)