L’innovazione per il recupero, lo stoccaggio e la conservazione delle risorse idriche

di Nicola Colonna e Massimo Iannetta
  • 28 March 2018
Gli invasi artificiali, pur se di dimensioni limitate, possono svolgere molteplici funzioni a servizio dell’impresa agricola e del territorio e contribuire alla positiva sinergia tra acqua, cibo ed energia, sintetizzata nell’approccio Nexus. Acqua ed energia sono risorse indispensabili per produrre il cibo cosi come l’energia lo è per approvvigionare e gestire l’acqua e l’acqua è indispensabile per produrre energia. Questa profonda interconnessione può costituire il volano per ripensare ed attualizzare il ruolo dei laghetti collinari esistenti e/o la costruzione di nuovi. Applicare ai serbatoi artificiali e ai laghetti collinari esistenti il punto di vista Nexus ci consente di evidenziare le opportunità e le sinergie ma anche i limiti per una gestione moderna e sostenibile degli stessi.  Molti laghetti risultano abbandonati o non più utilizzati da anni per lo scopo per il quale sono nati e qualsiasi opera di ripristino delle loro funzionalità richiede investimenti che trovano una ragione d’essere nella potenziale multifunzionalità degli stessi. I laghetti oltre al loro ruolo nella laminazione delle portate di piena in caso di eventi meteo estremi, possono costituire riserva d’acqua in ambito di protezione civile (es: incendi, eventi sismici) cosi come luoghi di biodiversità per ospitare fauna e flora, anche inseriti in percorsi di turismo rurale, cosi come riserve idriche per irrigazioni di emergenza di colture non tradizionalmente irrigue. Queste e altre funzioni per essere implementate devono trovare un significato economico e sociale che travalica i confini delle imprese agricole e si ampia al territorio ed ai servizi ecosistemici e non che i laghetti possono fornire alla comunità locale.
Oggi, grazie alle innovazioni nel campo delle tecnologie energetiche e ICT, la gestione di un invaso o serbatoio aziendale può essere automatizzata ed il suo stato controllato  in modo semplice  ed efficace. Il basso costo dei sistemi fotovoltaici e dei sensori per monitorare i parametri base delle acque, unito alla disponibilità di sistemi di trasmissione dati efficaci anche in aree remote, consente sia di alimentare le pompe per fini irrigui che di controllare la qualità e quantità degli stoccaggi di acqua in continuo. Le stesse superfici degli invasi possono ospitare sistemi fotovoltaici flottanti (FOTO) con il duplice scopo di lasciare libero il terreno per usi agricoli e di limitare le perdite evaporative. La disponibilità di energia a basso costo e la valorizzazione economica di tale energia costituiscono potenziali volani di investimento. Le tecnologie offrono un panorama di soluzioni mature e affidabili integrabili sia nei nuovi invasi che nei laghetti collinari esistenti il cui recupero è un obiettivo importante per aumentare la resilienza dei sistemi produttivi agricoli ai cambiamenti in atto.
Alla luce del fatto che questo tema è di comune interesse in tutta l’area del Mediterraneo, esiste una concreta opportunità di sviluppo delle nostre conoscenze, esperienze e tecnologie in molti dei Paesi del Mediterraneo, attraverso l’iniziativa europea PRIMA (Partnership for research and innovation in the Mediterranean Area). L’obiettivo è di creare una community pubblico-privata sempre più ampia, in grado di attivare iniziative integrate sui temi dell’uso dell’acqua e dell’energia per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e dei territori.


(Il testo è un abstract della relazione esposta durante la giornata di studio su “Acqua e serbatoi artificiali”, che si è svolta all’Accademia dei Georgofili il 6 marzo 2018)