Valutazione e certificazione del benessere animale

di Bruno Ronchi e Marcello Mele
  • 16 July 2025

La tematica del benessere degli animali in allevamento riscuote un crescente interesse nell’opinione pubblica ed è stata oggetto di una ampia produzione normativa nel corso degli ultimi decenni. Comunicare correttamente quanto viene fatto all’interno delle filiere agro-alimentari e dei sistemi di controllo istituzionali per monitorare e valutare il benessere degli animali negli allevamenti rappresenta un aspetto fondamentale per consolidare la fiducia dei consumatori e dare giusto rilievo agli sforzi che tutto il sistema allevatoriale compie per garantire gli standard più rigorosi per il benessere animale.
La giornata di studio, organizzata il 30 giugno 2025 dall’Accademia dei Georgofili su “Valutazione e certificazione del benessere animale”, ha visto il coinvolgimento di ricercatori e di esponenti delle principali istituzioni che stanno lavorando sia a livello nazionale sia a livello regionale sulla certificazione del benessere animale.
I lavori si sono aperti con l’intervento dell’Assessora all’agricoltura e vicepresidente della regione Toscana Stefania Saccardi, che ha ricordato lo sforzo che la regione ha fatto per favorire l’implementazione di buone pratiche di allevamento per il miglioramento del benessere degli animali, attraverso gli strumenti del piano di sviluppo rurale, puntando su schemi di valutazione che sono poi stati impiegati anche in contesti nazionali. L’onorevole Dario Nardella, eurodeputato e membro della Commissione Agricoltura del parlamento europeo, ha fatto il punto sullo stato dei lavori al parlamento europeo in merito all’aggiornamento delle normative sul benessere animale, con particolare riferimento alle condizioni di trasporto. Tra gli interventi di apertura anche quelli del dott. Giuseppe Blasi del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e quello del dott. Giovanni Filippini, della Direzione generale della salute animale del Ministero della Salute. Entrambi hanno portato un contributo che ha evidenziato l’importanza di sviluppare politiche condivise tra i due ministeri per promuovere schemi di certificazione, quali ad esempio il sistema qualità nazionale benessere animale (SQNBA), in grado di valorizzare le nostre produzioni tipiche.
Il contributo del Prof. Nicola Lacetera ha riguardato lo stato dell’arte sulle acquisizioni scientifiche riguardanti il benessere animale. Sono stati evidenziati gli indicatori indiretti (disponibilità di strutture e attrezzature, condizioni ambientali, alimentazione e pratiche gestionali) e diretti (parametri comportamentali, fisiologici, patologici e produttivi) del benessere animale. Sono state considerate, inoltre, le prospettive del cosiddetto “benessere positivo”, che consiste nel quantificare le qualità emotivamente espressive del comportamento animale, derivanti dalle relazioni dell’animale con l’ambiente che lo circonda, utili per valutare la qualità della vita. La disponibilità di nuove tecnologie, quali sistemi di monitoraggio automatizzati, sensoristica applicabile all’animale, strumenti genomici e nutrizionali, permetterà di sviluppare ulteriormente le conoscenze sul benessere animale. Il Prof. Lacetera ha anche precisato che per il 2026 sono attese le proposte della Commissione per la revisione della legislazione UE in materia di benessere degli animali. Queste saranno basate anche sui risultati di un’ampia consultazione con tutte le parti interessate che è stata aperta lo scorso 18 giugno e che continuerà a raccogliere contributi fino al 16 luglio prossimo. Oltre che sui risultati della consultazione, la revisione prevede l’integrazione di indicatori chiari in materia di benessere e l’utilizzo di tecnologie digitali per il monitoraggio e l’applicazione delle norme.
Il Dr. Pietro Rota ha messo in evidenza le possibilità che può offrire l’intelligenza artificiale, come strumento per migliorare il benessere animale e la sostenibilità degli allevamenti di bovini da latte. È stata descritta, in particolare, una soluzione per l’oggettivazione dello stato di benessere/salute di ogni singolo capo basata sulla analisi di immagine per la valutazione non intrusiva del comportamento, sulla previsione di dismetabolie tipiche della vacca da latte e sul riconoscimento precoce di zoppie.
La Prof.ssa Maddalena Zucali ha analizzato le tecnologie disponibili per migliorare le condizioni di benessere e di salute degli animali stabulati, soffermandosi sull’utilità del monitoraggio in continuo di parametri produttivi e comportamentali. L’introduzione di tecnologie innovative non comporta solo investimenti in strumenti, ma soprattutto in formazione, ai fini di un loro corretto uso. Non tutte le tecnologie disponibili sul mercato si adattano a tutti i contesti aziendali e talvolta risulta conveniente utilizzare al meglio le tecnologie già disponibili. Ulteriori studi sono necessari per ottimizzare algoritmi predittivi e integrativi, migliorando l’accuratezza diagnostica e l’efficacia operativa.
Il Prof. Marcello Mele ha presentato i risultati di ricerche sull’applicazione di tecnologie per la valutazione del benessere di animali allevati al pascolo, per la stima della biomassa foraggera disponibile e per la gestione del pascolamento. I principali ostacoli per la diffusione delle tecnologie in allevamenti estensivi sono rappresentati dall’estrema variabilità delle condizioni ambientali, dalla scarsa adattabilità dei sensori sviluppati per allevamenti intensivi e soprattutto dalla scarsa disponibilità di infrastrutture tecnologiche di comunicazione in aree rurali montane.
Il Dr. Luigi Bertocchi ha illustrato il metodo “Classyfarm”, messo a punto ai fini della valutazione e misurazione del benessere animale e della biosicurezza in allevamento. Negli allevamenti con più elevato punteggio Classyfarm si registra un uso inferiore di antimicrobici e una migliore qualità igienica del latte, unitamente a una migliore impronta ambientale e una migliore redditività.
La dott.ssa Cristina Roncoroni e il Dr. Giovanni Brajon hanno portato un esempio di applicazione del metodo Classyfarm nelle Regioni Toscana e Lazio. La base fondamentale per facilitare l’applicazione su vasta scala del metodo è rappresentata dalla corretta informazione e condivisione, nonché dalla formazione teorica e pratica. Si ravvisa, inoltre, la necessità di un costante confronto con altre esperienze e di un continuo aggiornamento.
Il Dr. Gennaro Giliberti ha passato in rassegna le politiche di sviluppo rurale e relative misure rivolte a favorire l’introduzione della valutazione del benessere animale. Il principio di base delle misure attivate consiste nel sostenere le imprese zootecniche che si impegnano al raggiungimento di standard di benessere animale più avanzati rispetto ai requisiti normativi di base.
La prof.ssa Alessandra Di Lauro ha affrontato la tematica della informazione e della comunicazione ai consumatori di aspetti relativi al benessere animale, evidenziando anche le criticità insite nello strumento di etichettatura.