“I Territori della Toscana e i loro prodotti”: progetto di Georgofili e ANCI Toscana. Si comincia con la Lunigiana.

  • 07 June 2017
Mercoledì 14 giugno, dalle ore 9.30 alle 13, si svolgerà all’Accademia dei Georgofili un incontro dedicato alla presentazione della Lunigiana e dei suoi prodotti tipici. Si tratta del primo di una serie di eventi dedicati a “I territori della Toscana e i loro Prodotti”, organizzati dai Georgofili con ANCI Toscana con il patrocinio di Unicoop Firenze, con lo scopo di valorizzare le aziende di trasformazione e i produttori locali, creando – ove possibile - un rapporto con la grande distribuzione.
I prodotti locali offrono infatti notevoli opportunità di tradizione e freschezza, utilizzabili come valore aggiunto sia da parte della GDO sia da parte di giovani che vogliano intraprendere la carriera di imprenditori agricoli, seguendo l’obiettivo della tipicità e della qualità.
In questo primo incontro sarà la Lunigiana a fare da protagonista, una terra tra Massa Carrara e La Spezia sinonimo di natura incontaminata e aria buona, tradizione contadina, duro lavoro dei campi e nei boschi. La cucina della Lunigiana è il risultato della fusione di diverse tradizioni provenienti da regioni confinanti (Liguria, Emilia Romagna, Toscana) con forti tradizioni gastronomiche. Gli ingredienti usati sono molto semplici, sapientemente dosati tra loro, creano una cucina dai sapori forti e delicati al tempo stesso. Materie prime povere, come le erbe spontanee che crescono nella zona, alla base della prelibata “torta d’erbi”. La farina prodotta con cereali locali, l’acqua e il sale che uniti insieme danno i “testaroli” (FOTO), piccole losanghe di sfoglia, fatte rinvenire in acqua bollente e poi condite con pesto, olio o sugo di funghi, forse il piatto più famoso della Lunigiana assieme ai “panigacci”, focaccette sottili da mangiare con formaggi freschi e salumi del luogo. Le castagne, i cui alberi coprono le colline lunigianesi, sono le protagoniste di molti piatti. La terra completa la sua opera con il fagiolo di Bigliolo, la cipolla di Treschietto, le varietà delle mele quali “rotella” e“binotto”, l’olio e il miele. Dall’allevamento si ottengono non solo salumi come la spalla cotta, il culatello, il filetto, la mortadella, ma anche l’agnello di Zeri.
Seguiranno nei prossimi mesi, presso l’Accademia dei Georgofili, altri incontri sui diversi territori toscani: quello successivo riguarderà la Garfagnana e la Media Valle del Serchio.
Il Presidente Giampiero Maracchi sottolinea l’impegno dell’Accademia relativamente alla valorizzazione dei territori, delle varietà locali e delle produzioni agroalimentari che, abbinate al sempre crescente interesse per l’ecoturismo, rappresentano una risorsa importante per l’economia della Regione.