Non tutti gli aminoacidi sono uguali per la salute dell’intestino

di Mauro Antongiovanni
  • 23 November 2022

Recentemente la rivista di informazione scientifica “All About Feed”, citando l’interessante lavoro di rassegna di Zhongyue Yang e Shengfa F. Liao (Front Vet Sci. 2019; 6: 169), ha riportato l’attenzione dei nutrizionisti sull’importanza del ruolo dei vari aminoacidi di origine alimentare sulla salute dell’ambiente intestinale. Vero è che l’articolo prende in esame l’intestino dei suini, ma sappiamo che l’argomento può riguardare anche l’intestino di altri animali, uomo compreso. Del resto sappiamo da tempo di essere molto simili ai suini.
Gli aminoacidi sono fra i più importanti nutrienti che garantiscono l’integrità della mucosa e la corretta crescita del microbiota intestinale. E ormai sappiamo bene, anche, che la salute dell’intestino, ovvero il suo corretto funzionamento, è alla base del corretto funzionamento di tutto l’organismo, a cominciare dal sistema immunitario.
Il microbiota intestinale, che comprende diverse specie di batteri lattici, enterobatteri, streptococchi, lieviti, protozoi, virus, anaerobi obbligati, vive in simbiosi con l’animale ospite e contribuisce al funzionamento dell’organo intestino attraverso il metabolismo microbico di molti componenti, fra i quali gli aminoacidi sono i più importanti per lo sviluppo delle cellule epiteliali enteriche. In aggiunta a ciò, il microbiota è in grado di ricavare energia dai carboidrati indigeribili (la fibra) e protegge l’ospite dai patogeni formando una barriera a difesa della mucosa.
Attenzione, però, agli eccessi. La fermentazione di quantità eccessive di aminoacidi nel basso intestino porta alla produzione di metaboliti tossici, fra i quali l’ammoniaca, l’idrogeno solforato e i nitriti, che favoriscono la crescita di batteri patogeni e danneggiano l’integrità della mucosa.
L’acido glutammico, la glutammina e l’acido aspartico favoriscono la riproduzione cellulare della mucosa, con il conseguente benefico incremento dell’altezza dei villi e la diminuzione della profondità delle cripte. L’arginina contribuisce a riparare i danni della mucosa attraverso l’attivazione della via di segnalazione mTOR nel tenue. La glicina è un importante citoprotettore attraverso la sintesi del glutatione. I principali metaboliti finali degli aminoacidi solforati metionina e cisteina sono ancora il glutatione, l’omocisteina e la taurina, tutti importanti per le risposte immunitarie e le loro proprietà antiossidanti. La treonina è fondamentale per la sintesi della mucina e, quindi, per salvaguardare l’integrità della barriera intestinale. Da questo punto di vista è fondamentale controllare i livelli di treonina nella dieta perché sono pericolosi non solo i difetti ma, anche, gli eccessi di questo aminoacido.
Gli autori concludono l’articolo ricordando che questi risultati sono frutto di ricerche recenti che arrivano a colmare vecchie lacune di informazione per una corretta alimentazione. L’applicazione di queste nuove conoscenze aiuterà a lavorare sempre meglio nel campo dell’alimentazione non solo dei nostri animali, evitando sprechi e, soprattutto, patologie di varia natura e diffusione.