Una nociva Cimice del Mandorlo e del Pistacchio in Sicilia

di Santi Longo
  • 29 September 2021

Numerose specie di Eterotteri sono state segnalate per i danni arrecati a varie colture isolane; la più frequente nei mandorleti e nei pistaccheti della Sicilia sud-orientale è lo Scutellaride Solenosthedium bilunatum (Lefebre) che è l’unica specie del genere Solenosthedium, diffuso in Asia e Africa, presente in Italia.
L’adulto è lungo mediamente 15-17 mm; appena sfarfallato il corpo è di colore arancione, che successivamente vira al grigio e al bruno, con occhi composti e ocelli rossi. Sul dorso sono presenti macchie nerastre e areole turchesi. Nella parte posteriore dell’ampio scutello, sono presenti due caratteristiche aree ellittiche, di colore bianco giallastro orlate di nero. Le zampe sono di colore marrone. Gli adulti svernano in precari ripari vari dai quali, in maggio i sopravvissuti, raggiungono le piante ospiti sia coltivate: pistacchio e mandorlo, che spontanee: terebinto e ferula. Tre giorni dopo l’accoppiamento, che avviene nelle ore notturne e può durare fino a 8 ore, le femmine monogame, depongono 14 uova di colore verde, disposte in 5 file a formare una caratteristica ovatura.
Le neanidi nascono, quasi contemporaneamente, dopo alcuni giorni, e restano vicine sulle foglie. Il loro corpo è lungo circa 2,5 mm di colore rosso con due bande trasversali brune. I successivi stadi giovanili, di neanide di II età e di ninfe, hanno colore variabile dal nero al bronzeo con riflessi metallici. La ninfa di III età misura 12-13 mm. Gli adulti della prima generazione sfarfallano a partire dalla metà di agosto, e già alla fine del mese sono presenti numerose ovature. Lo sviluppo si completa in settembre e gli adulti della seconda generazione, destinati a svernare, rimangono sulle piante nutrici fino a ottobre quando, con il calo delle temperature notturne, raggiungono i ripari di svernamento. Le basse temperature invernali causano notevoli mortalità. La specie originaria di ambienti caldi, è segnalata anche in Sardegna e a Malta. In Sicilia lo Scutellaride non è stato riscontrato nei pistaccheti etnei, siti a quote superiori ai 500 ms.l.m.m., mentre è la Cimice più frequente nei mandorleti delle basse pendici del vulcano e nei pistaccheti della Sicilia sud-orientale nei quali, le punture praticate in maggio-giugno provocano la cascola dei frutticini e il raggrinzimento dell’epicarpo che assume colorazione violacea con fuoruscita di essudato brunastro. Nei semi dei frutti di pistacchio e di mandorlo che arrivano a maturazione, sono presenti imbrunimenti, più o meno estesi, tuttavia le alterazioni organolettiche, note come cimiciato, sono meno intense rispetto a quelle provocate da altre Cimici. La cascola dei frutticini di pistacchio, in alcune aree dell’agrigentino è causata anche dal Coreide Gonocerus insidiator (Fabre), dal Ligeide Spilostethus pandurus (Scopoli) e dal Pentatomide Piezodurus lituratus (Fabricius) e spesso è talmente elevata da richiedere mirati interventi insetticidi. Nei mandorleti le alterazioni ai semi, causate dalla saliva iniettata con le punture dei frutti dallo Scutellarie sono di trascurabile entità e passano spesso inosservate.


Foto apertura: Neanidi di prima età di S. bilunatum


Sotto: Adulto di Solenosthedium bilunatum e Alterazioni su mandorle causate delle punture di S. bilunatum