Lo Stato del clima in Europa nel 2024

di Giacomo Lorenzini
  • 25 June 2025

Dal 2018, viene pubblicato dal Copernicus Climate Change Service (C3S) e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) l’ESOTC, un’analisi dettagliata del clima europeo per l’anno precedente, che va oltre la temperatura annuale, con analisi di una vasta gamma di variabili, dallo stress da caldo e freddo alla nuvolosità, dagli incendi ai ghiacciai, e molto altro. ESOTC 2024 è recentemente uscito (https://climate.copernicus.eu/esotc/2024), frutto del lavoro di un centinaio di ricercatori, e di seguito riportiamo alcune delle evidenze più significative.
Temperatura: il 2024 è stato l’anno più caldo per il nostro continente, con livelli annuali record in quasi la metà del continente. Nel luglio l’Europa sud-orientale ha registrato la sua ondata di calore più lunga mai registrata, durata 13 giorni consecutivi e colpendo il 55% della regione. C’è stato un numero record di giorni con almeno “forte stress da calore” (66) e notti tropicali (23). Le alte temperature notturne possono influire sulla salute, offrendo poca tregua dallo stress da calore diurno. Rispetto al 1850-1900, in Europa si è registrato un aumento orami stabilizzato della temperatura dell’aria superficiale di circa 2,4 °C (a livello globale: +1,3°C).
Temperatura della superficie del mare (SST): per l’intero anno, la SST per la regione europea è stata la più alta mai registrata, a 0,7 °C sopra la media, e per il Mar Mediterraneo, a 1,2 °C sopra la media. Nel 2024, il contenuto globale di calore oceanico è stato il più alto mai registrato.
Precipitazioni: c’è stato un netto contrasto est-ovest. L’Europa occidentale ha visto uno dei dieci anni più piovosi dal 1950.
Inondazioni: l’Europa ha vissuto le inondazioni più diffuse dal 2013. Quasi un terzo della rete fluviale ha visto situazioni che hanno superato almeno la soglia di alluvione ‘alta’. Tempeste e inondazioni hanno colpito oltre 410.000 persone in Europa, con almeno 335 vittime. A settembre, la tempesta Boris ha colpito centinaia di migliaia di persone, con vittime e danni in Germania, Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Italia. Alla fine di ottobre, la Spagna ha visto precipitazioni estreme che hanno portato a impatti devastanti e decine di vittime nella provincia di Valencia e nelle regioni limitrofe.
Stress da calore: il numero di giorni con ‘forte’, “molto forte” e “stress da calore estremo” sono stati tutti i secondi più alti mai registrati. Il 60% dell’Europa ha visto più giorni della media con almeno “forte stress da calore”.
Freddo estremo: l’area della Terra europea che ha vissuto meno di 90 giorni di gelo è stata la più grande mai registrata (~69%, la media è del 50%).
Ghiacciai: tutte le regioni europee hanno visto una perdita di ghiaccio; in Scandinavia e nelle Svalbard hanno visto i loro più elevati tassi di perdita di massa registrati nella storia, con una riduzione dello spessore medio, rispettivamente di 1,8 m e 2,7 m. È stato il terzo anno più caldo mai registrato per l’Artico (+3,3 °C rispetto alla serie storica). L’area del territorio europeo che ha registrato meno di tre mesi di gelo è stata la più grande mai registrata: circa il 69%, contro una media del 50%.
Incendi boschivi: a settembre, gli incendi in Portogallo hanno bruciato 110.000 ha in una settimana, rappresentando circa un quarto dell’area totale annua distrutta in Europa. Si stima che 42.000 persone siano state colpite direttamente dagli incendi in Europa.
Dal punto di vista economico, il conto è salatissimo. Si stima che i fenomeni meteorologici estremi abbiano causato danni per 18,2 miliardi di euro, l’85% dei quali dovuti alle alluvioni. In questo scenario preoccupante (l’elenco dei primati stracciati è impressionante), ci sono per fortuna due buone notizie. La maggior insolazione ha favorito la produzione di energia verde: la percentuale di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Europa ha raggiunto il massimo storico proprio nel 2024, con il 45%. Una curiosità: all’usuale contrasto fra Nord più freddo e Sud più caldo, nell’anno trascorso si è aggiunto quello fra Est e Ovest. Nell’Europa orientale, come al Sud, gran parte dell’anno ha registrato temperature superiori alla media, o da record, con il risultato che le portate dei fiumi sono state inferiori alla media per gran parte dell’anno. In Europa occidentale, invece, le temperature sono state più variabili (spesso nella media stagionale o inferiore), e con una copertura nuvolosa superiore alla media.

Estensione delle aree percorse dal fuoco in Europa nel 2024 (dati di European Forest Fire Information System): Scarica immagine clima.jpg