Pillole di biochimica in versi – Parte VII

di Mauro Antongiovanni
  • 22 March 2023

Introduzione 
Con questa puntata, la settima delle nostre “pillole”, ricordiamo i meccanismi naturali attraverso i quali si formano naturalmente gli alimenti di origine vegetale che sono alla base della catena alimentare. Primo fra tutti la fotosintesi clorofilliana, indispensabile passaggio che riguarda la sintesi dei carboidrati attraverso il glucosio, a partire dalla anidride carbonica atmosferica, reso possibile attraverso l’utilizzazione dell’energia del sole. Per le proteine la natura si avvale dei rizobi che catturalo l’azoto atmosferico e lo trasmettono alla pianta con le cui radici sono in simbiosi. I grassi si formano a partire da cataboliti del glucosio, soprattutto come materiale di riserva energetica.
Il tutto è infarcito di energia, necessaria per tutte le attività legate alla vita, ma senza esagerare.

LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA E IL CATABOLISMO DEL GLUCOSIO

È noto che i carboni sono sei,
legati fra di loro in fila indiana,
come gli ossigen anche sono sei,
doppi gl’idrogen, fuor della collana.

Tal del glucosio ecco la struttura,
le piante ce lo fanno con il sole:
è così che cattura la natura
del sole l’energia ch’a noi ci vuole.

Poi, sempre del sole la potenza
più glucosi riunisce e poi li lega
e l’amido si forma, ch’è l’essenza
del pane e della pasta, che ci frega

se la linea vogliamo conservare.
Perché, come sappiamo molto bene,
l’amido digerito, a lungo andare,
rilascia, dopo pranzi e laute cene,

il glucosio di nuovo, che contento,
rompendo dei carboni la matassa,
fornisce l’energia di movimento,
in mancanza del quale, noi s’ingrassa!


COME NASCONO LE PROTEINE E I GRASSI 

Così come del sole si cattura
l’energia per fare i carboidrati,
dalla terra preleva la natura
l’azoto che rizobi ben dotati

prendon dall’aria proteine a fare.
I grassi, invece, sono in previsione
di tempi magri, di vicende amare,
quando la fame spinge all’ossessione.

Il corpo che non vuole mai soffrire,
s’abbuffa in tempi ricchi d’opulenza
e l’energia in eccesso va a finire
in dei posti che sciupan l’apparenza.

L’energia, ch’è in eccesso, si tramuta
In glicerina e nuovi acidi grassi.
Di Krebs un po’ la voce si fa muta
in attesa che il peggio presto passi.

Me, poi, se questo evento non avviene,
di grasso ci teniamo le maniglie,
all’estetica questo non conviene,
ma coll’amor facciamo meraviglie.

L’ENERGIA DEGLI ALIMENTI: CALORIE O JOULE?

Quando il legam che c’era viene meno,
l’energia che teneva un elettrone
unito all’altro, libera un baleno
uguale a quello che la combustione

libererebbe non dentro di te,
ma bruciando nell’aria con il fuoco.
E allora ecco si spiega qui il perché
l’energia che si svolge poco a poco,

In calorie qualcuno la misura.
Ma noi sappiamo ben che solo un po’
dell’energia si libera in arsura.
Tanto che qualcun altro un dì pensò

di misurarla in unità-lavoro,
ovvero in Joule, ch’è molto più appropriato.
È così che ragiona per decoro
chi vuole definirsi uno scienziato.

Infatti, se tu va’ al supermercato
e del prodotto guardi l’etichetta,
le calorie vi trovi e lì affiancato
il valore dei Joule fa da civetta.