L’agricoltura europea rischia di disgregarsi

  • 20 June 2018
Bruxelles afferma di voler fare meglio con meno. Ciò potrebbe derivare da un bilancio comunitario che deve riorientare le sue risorse verso nuove priorità come la difesa, la sicurezza, le nuove tecnologie, ecc.
Al di là delle dispute sulle risorse stanziate, l'aspetto principale della riforma riguarda la modifica della governance della PAC.
La Commissione europea desidererebbe poter affidare a ciascuno Stato membro la responsabilità di stabilire "un piano strategico nazionale agricolo".
Questa sussidiarietà è a doppio taglio. Una mancata standardizzazione dell’attribuzione degli aiuti rischia di portare alla disgregazione dei modelli agricoli attuali in Europa e alla moltiplicazione di situazioni di dumping anche sociale.
La Commissione risponde che questi piani saranno sottoposti all'approvazione e saranno accompagnati da incentivi per lo sviluppo di un'agricoltura più univocamente responsabile. Ma in questa fase, i meccanismi proposti non sono molto vincolanti per gli Stati.
In assenza di un consenso tra gli Stati membri, la Commissione ha scelto la soluzione con il minimo comune denominatore, rimettendo a ogni Stato la responsabilità di varare misure potenzialmente anche impopolari. Questa "rinazionalizzazione" di uno dei pilastri della costruzione europea assume l'aspetto della rinuncia. Su argomenti cruciali come il riscaldamento globale o le questioni relative alla salute e al cibo, ci sarebbe stato bisogno di una visione europea, che fosse più della semplice somma delle specificità nazionali.
La PAC sta per perdere e questa è una cattiva notizia per l'agricoltura europea.


da: Agrapress rassegna stampa estera n. 1255, 14/6/2018