INAUGURATO IL 258° ANNO ACCADEMICO DEI GEORGOFILI

Si è svolta questa mattina nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio la cerimonia di inaugurazione del 258° anno accademico dei Georgofili, alla presenza di un numeroso pubblico di Accademici provenienti da tutto il mondo, molti ospiti ed autorità. Dopo il saluto del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il Presidente Franco Scaramuzzi ha svolto la sua relazione dedicata all’Unità d’Italia e l’Accademico Michele Pasca-Raymondo, presidente della sezione internazionale dei Georgofili a Bruxelles, ha svolto la prolusione dedicata al futuro dell’agricoltura Europea. Un abstract della prolusione è qui di seguito riportato.

  • 08 April 2011
Alla vigilia di decisioni importanti, che indirizzeranno la politica agricola comune (PAC) europea almeno fino al 2020, la situazione dell'agricoltura europea deve essere esaminata alla luce di tutti i suoi più recenti sviluppi.
L'agricoltura ha dimostrato di aver resistito meglio di altri settori economici alla recessione mondiale. Tuttavia, la sua importanza sull'economia mondiale ed europea è in costante diminuzione e il reddito per addetto rimane significativamente inferiore rispetto a quello degli altri settori economici.  
Nel frattempo i prezzi delle materie prime hanno mostrato una tendenza al rialzo e una forte volatilità, infatti, i prezzi delle principali commodity sono tornati nuovamente a crescere, superando i livelli record del 2007-08 e innescando misure commerciali restrittive e fenomeni speculativi. I prezzi agricoli sono aumentati in maniera meno marcata di quelli energetici e dei metalli e le variazioni dei prezzi sui mercati delle materie prime hanno spinto al rialzo i prezzi degli input agricoli a danno dei redditi degli agricoltori.
In prospettiva, la FAO stima che per alimentare una popolazione più ampia – che raggiungerà i 9,1 miliardi nel 2050 – più urbana e più ricca, la produzione alimentare dovrà aumentare almeno del 70 per cento. Quindi nei prossimi quarant'anni la sfida dell'agricoltura sarà duplice: bisognerà aumentare la produzione riducendo allo stesso tempo l'uso di risorse naturali (suolo, acqua ed energia). Per far fronte a queste difficoltà, molti paesi hanno dato via al fenomeno dell'accaparramento delle terre coltivabili al di fuori dei propri confini (land grabbing), comprando terreni in Africa, Asia e America Latina per produrre il cibo per i propri abitanti e per soddisfare una domanda di biocarburanti sempre crescente. Urgono dunque investimenti in R&S nel settore agricolo attraverso cui incrementare il livello delle rese da cui dipenderà, sempre secondo la FAO, il 90 per cento dell'aumento della produzione agricola. Il settore agricolo dovrà inoltre adattarsi ai cambiamenti climatici e contemporaneamente contribuire a mitigarne gli effetti negativi sulla produzione agricola.
A livello europeo nei prossimi mesi la politica agricola comune sarà oggetto di riforma. Le proposte della Commissione saranno sul tavolo probabilmente solo in autunno e quindi qualche mese dopo la proposta del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 ed esiste il rischio che, vista la perdurante crisi generale, l'attuale supporto finanziario sia ridotto dai Paesi membri dell'Unione europea. Tuttavia, gli ultimi discorsi pubblici del Commissario Cioloş sembrano essere rassicuranti, anche se molti sono gli elementi di discontinuità che si profilano all'orizzonte rispetto all'attuale sistema di sostegno. In particolare, quelli più controversi riguardano il pagamento unico aziendale fondato su criteri sia economici sia ambientali, la necessità di riequilibrare gli importi dei pagamenti per ettaro fra nuovi e vecchi Stati membri, il concetto di agricoltore attivo e la prossima scomparsa delle misure di controllo sulla produzione (latte, zucchero e vino) senza sufficienti misure di controllo dei mercati agricoli.
In questa situazione per permettere al sistema agroalimentare europeo di continuare a competere su scala mondiale, il mondo dell'agricoltura dovrà convincere i cittadini europei e i loro rappresentati politici del ruolo strategico che l'attività agricola ricopre oggi nel garantire beni pubblici d'interesse per tutta l'umanità, quali l'autosufficienza alimentare, una corretta gestione ambientale del territorio, un'azione di contrasto dei cambiamenti climatici e uno sviluppo economico equilibrato fra zone urbane e rurali. Solo in questo modo il modello europeo di economia sociale e ambientale potrà continuare a giocare un ruolo unico e insostituibile nel futuro processo di sviluppo dell'agricoltura.

(FOTO: il Vicepresidente dei Georgofili, prof. Giampiero Maracchi, legge i nomi dei vincitori del Premio Antico Fattore 2011. Alla sua sinistra, il prolusore Michele Pasca-Raymondo)