Una buona notizia per chi teme che l’aumento della popolazione del nostro pianeta porti inevitabilmente alla cronica mancanza di cibo per tutti, di proteine in particolare: le produzioni agricole animali globali sono destinate ad aumentare nei prossimi dieci anni. Così ci informa una nota apparsa sulla rivista “Dairy Global” di lunedì 8 settembre 2025, riportando le previsioni della FAO e della organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OECD), da qui al 2034. La nota si sbilancia prevedendo un aumento di ben il 14% delle produzioni animali globali entro i prossimi dieci anni. La previsione di maggior produzione riguarderà soprattutto i paesi emergenti, mentre i maggiori consumatori rimarranno i paesi più ricchi.
Sempre secondo la nota, accanto alla maggior produzione di prodotti alimentari di origine animale, si avrà, giocoforza, anche un incremento dei trasporti di tali prodotti, con conseguenze positive anche sull’importanza dei commerci e della cooperazione internazionale.
L’aumento delle produzioni si dovrà ottenere attraverso l’aumento della produttività per animale e per ettaro, ottenibile con nuove tecnologie, investimenti di capitale, uso intensivo di fertilizzanti e di alimenti supplementari. Anche le aree agricole si dovranno espandere, specie in Africa e nel sud-est asiatico, dove le moderne tecnologia hanno più difficoltà a diffondersi. In ogni caso, nelle regioni più povere i consumi di alimenti di origine animale rimarranno bassi.
Secondo la nota della FAO ci aspettiamo che i consumi di carne, pesce e prodotti lattiero-caseari aumentino del 13% nei prossimi dieci anni. Nei paesi caratterizzati da redditi medi si prevede che i consumi aumentino per metà a causa dell’incremento della popolazione e per metà come conseguenza dell’aumento dei consumi. Nei paesi rimasti poveri, l’aumento dei consumi si dovrà attribuire al solo incremento del numero di abitanti.
Un altro aspetto da considerare è l’importanza dei trasporti di derrate alimentari che inciderà sempre di più: sempre secondo le previsioni della nota della FAO nell’arco di dieci anni più del 20% delle calorie consumate sarà importato dall’estero.
Infine, non poteva mancare un riferimento ai gas serra. Che succederà nei prossimi dieci anni come conseguenza del previsto incremento delle produzioni agricole? Secondo le previsioni, le emissioni aumenteranno di circa il 6% in generale, ma sempre meno della crescita produttiva globale. Ovvero, le emissioni per chilogrammo di prodotto diminuiranno. A questo proposito, la nota informa che gli esperti sono ottimisti nel senso che, laddove vengano applicate nuove strategie a bassa emissione di gas serra, si potrà avere un incremento del 15% di produttività con un 7% di riduzione delle emissioni gassose.
Ovviamente, non sappiamo quanto queste previsioni ci facciano ben sperare in un futuro migliore per tutti, ovvero quanto accuratamente gli esperti abbiano fatto i loro ottimistici auspici. Nel frattempo, lo speriamo vivamente.