Farfalle e falene “divine”

di Santi Longo
  • 10 July 2019

Per assegnare il nome scientifico a una “nuova” specie animale, il descrittore deve attenersi alle regole del codice internazionale dal quale è disciplinata la nomenclatura zoologica che, convenzionalmente, ha avuto inizio nel 1758, anno in cui venne pubblicata la decima edizione del Systema Naturae di Linnaeus, nome latinizzato del medico botanico svedese Carl von Linnè, al quale si deve l’affermazione della nomenclatura binomiale, che era stata inventata dal medico botanico svizzero Gaspard Bauhin (1560-1624). Numerosi naturalisti, da Aristotele (IV sec.a.C.) ad Alberto Magno (XIII sec.), avevano classificato i viventi adottando descrizioni complesse, cadute in disuso. Linneo, e i tassonomi che descrissero, o ridescrissero, le specie animali allora note, assegnarono a ciascuna di esse un doppio nome (nomenclatura binomia) combinando il nome del genere di appartenenza della specie, con un aggettivo che, frequentemente, derivava dal latino. Molti nomi assegnati, alle specie, sono di origine greca o latina. Restringendo lo sterminato campo di specie descritte, ad alcune fra le più note dell’ordine dei Lepidotteri, che include oltre 115.000 entità, ritroviamo numerosi nomi di generi e di specie che fanno riferimento ai mitologici “dei maggiori” greci e latini.
Il nome del genere Parnassius Latrille, 1804, della famiglia Papilionidae, deriva dal monte Parnaso, che domina la città di Delfi, consacrato al culto del dio Apollo. A tale dio, Linneo dedicò la specie che descrisse come Papilio apollo (Linnaeus, 1758) e che, successivamente, venne trasferita al genere Parnassius. Alla divinità celtica Belenus, legata al culto del sole e identificata con Apollo, è stato dedicato il genere Belenois Hübner, (1819), della famiglia Pieridae.
Dai numerosi epiteti attribuiti ad Artemide, o Diana, sorella gemella di Apollo e dea della caccia, degli animali, della foresta, delle ragazze, del parto e della luna, i tassonomi hanno tratto spunto nell’assegnazione dei nomi ai generi Agrotera Schrank, 1802 e Agrotis Latreille, 1909, con riferimento alla caccia e alla frequentazione dei campi da parte della dea. Entrambi i generi, includono numerose specie di interesse agrario e forestale. L’appellativo di Cynthia, dal monte Kyntos, dell’isola di Delo, luogo di nascita della dea, è stato attribuito a un genere della famiglia Nymphalidae che include la comune Cynthia (=Vanessa) cardui, (Linnaeus, 1758). Infine il genere Euclea Hübner, 1819, della famiglia Limacotidae, rimanda all’appellativo che celebrava la fama, o gloria, della dea della luna.
All’epiteto Acraea, attribuito a Era, o Giunone, quale dea protettrice delle vette, fa riferimento l’omonimo genere Acraea, Fabricius, 1807, della famiglia Nymphalidae, cui afferisce Acraea horta, originariamente descritta come Papilio horta Linnaeus, 1764. Chiaro riferimento al nome latino della dea è il genere Junonia Hübner, 1819, al quale afferiscono alcune specie di Ninfalidi diffuse in Africa, Asia e Australia  come Junonia orithya (Linnaeus, 1858) dalle ali elegantemente colorate di azzurro.
All’epiteto Achaea di Demetra che, nella mitologia romana, corrisponde a Cerere; fa riferimento il genere Achaea Hübner, 1923, della famiglia Erebidae, cui afferiscono 85 specie africane che, come Achaea trapezoides (Guernée, 1862), allo stadio larvale vivono su Euforbiaceae e Ricino.
Varie specie sono dedicate a Venere, o Afrodite; il nome del Ninphalidae Argynnis paphia (Linnaeus, 1758) deriva da Pafo, città cipriota della quale era originaria la dea e dove era presente un tempio a lei dedicato. Il nome specifico del Geometride Scopula acidalia (Holland, 1894), si riferisce alla fonte acidalia, situata nei pressi di Orcomeno in Beozia, dove, secondo la mitologia greca, si lavavano le Grazie devote alla dea Venere, figlie sue e di Bacco. Numerosi taxa fanno riferimento alla dea: il genere Morpho, Hewitson (1863), dall’epiteto di Venere, col significato di bellezza, comprende oltre 29 specie e 147 sottospecie accettate, che si trovano principalmente in Messico, in Sud e Centro America. Uno dei Ninfalidi più appariscenti è Morpho menelaus (Linnaeus, 1758) descritto come Papilio nestor. Alla famiglia Pieridae afferisce il genere Colias, Fabricius, 1807, dall’epiteto della dea, derivato dal tempio eretto sul promontorio di Colias nell’Attica. Con riferimento all’isola natia della dea, Boisduval, nel 1832, ha istituito il genere Cypra della famiglia Geometridae.
Minerva, o Athena, è stata accomunata a Venere, nel nome scientifico del Ninfalide brasiliano Morpho athena, Otero, 1966. Da Boarmia, epiteto di Minerva “che aggioga i buoi”, deriva il nome del genere omonimo della famiglia Geometridae, che include numerose specie attualmente trasferite ad altri generi.
E’ impossibile citare i numerosi taxa di Lepidotteri, e di altri insetti, i cui nomi scientifici fanno riferimento agli “dei maggiori e minori”, ai semidei, o agli eroi mitologici, nomi che accomunano il patrimonio culturale dell’umanità alla biodiversità del pianeta.

Foto: Cyntia (=vanessa) cardui

Sotto: Parnassius apollo