"Innovare per creare valore": dopo il Congresso Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, parla il Presidente Mario Braga

di Giulia Bartalozzi
  • 15 October 2025

Si è svolto a Napoli, il 10-11 ottobre, il Congresso Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati "Innovare per creare valore". Una due giorni di confronto tecnico-scientifico e previdenziale tra i massimi esperti del settore agro-alimentare, docenti universitari, rappresentanti istituzionali, dirigenti di enti di ricerca e rappresentanti della Fondazione Enpaia e della previdenza cosiddetta privata,  che ha analizzato le sfide e le opportunità legate all'innovazione tecnologica in campo e alla trasformazione della professione, chiamata a giocare un ruolo centrale nella transizione verso nuovi modelli produttivi e gestionali più sostenibili e competitivi.
Intervistiamo il Presidente Mario Braga.

A Napoli si è parlato delle grandi sfide che l’agroalimentare e le professioni che la caratterizzano, dovranno affrontare: in un contesto globale in continua evoluzione, le competenze dei professionisti del settore agro-alimentare e ambientale sono determinanti. Come può l'Università rispondere a queste sfide?
Certamente recuperando la grande lezione educativa e professionalizzante, che Cosimo Ridolfi ci ha lasciato come eredità lungimirante e sfidante. Glaciazione demografica, immigrazione, spopolamento e abbandono delle aree interne, conflitti, cambiamenti climatici, transizione ecologica sono tutte domande che in nuovi percorsi universitari dovranno essere affrontate con rigore pedagogico e tecnico scientifico. Aggiungo anche attraverso il reciproco riconoscimento del valore abilitante del titolo di studio universitario da parte dello Stato e degli Ordini e Collegi. 

Cambiamento climatico, tecnologie digitali e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale stanno ridefinendo l’approccio all’agricoltura. Come integrare diffusamente l'innovazione tecnologica nelle attività agricole per garantire sostenibilità, produttività e competitività?
Io credo che vi sia una prima domanda che emerge da queste sollecitazioni, che devono essere affrontate in tempi brevi: “saremo in grado di rendere democratici questi strumenti? Saremo in grado attraverso un nuovo modello di consulenza di coinvolgere tutto il mondo agroalimentare, anche strutturando un nuovo sistema di rete e cooperativo? Oppure continueremo a scavare faglie fra aree del paese, soprattutto fra nord, centro e sud e fra aree marginali/interne e urbanizzate., rendendo il paese simile ad un giaguaro. Sono domande alle quali noi tutti siamo chiamati a rispondere con rigore e senza infingimenti o strumentalizzazioni. Ma altresì sono interrogativi che non possono essere omessi o marginalizzati, ne va della qualità della vita e del lavoro. L’IA in agricoltura può diventare uno strumento di diffusa crescita? Solo alla condizione che l’IA (Intelligenza Artificiale) sia governata e gestita dall’IU (Intelligenza Umana), sostenuta da una buona dose di ispirazione etica. I periti agrari e i periti agrari laureati, questo esercito di 500.000 diplomati e laureati può dare un significativo contributo alla evoluzione del sistema se riconosciuto, percepito e valorizzato,

Con l’imminente riforma della Politica Agricola Comune le imprese del settore primario si preparano a un cambiamento significativo. Quali saranno gli effetti relativi alla gestione e organizzazione delle aziende?
Una rivoluzione che siamo chiamati ad aggredire e non subire, ma, nel limite del possibile, accompagnare. In pochi mesi vedremo cambiare le nostre certezze produttive, le nostre consuetudini, le nostre quotidiane abitudini, già le percepiamo, e non solo per il cambiamento degli strati sociali e delle modalità produttive, ma anche e soprattutto nella relazione fra noi e la terra, fra noi e il creato, fra noi e il cibo. Sfide che evocano, tensioni e conflitti e purtroppo meno processi di evoluzione della qualità della vita e produttiva. Persino Gesmundo, Weber e Adinolfi hanno voluto sollevare il tema de “Il cibo a pezzi” – la guerra nel piatto. È davvero così, sarà ineluttabilmente così? Io continuo a pensare che il cibo possa diventare invece l’autostrada della pace, dipende solo da noi.

I nuovi modelli di welfare per i professionisti del settore?
Non vi è un’unica risposta, ve ne sono molte, ma tutte affondano le proprie radici in quelle garanzie della qualità professionale indissolubilmente e intimamente legate al presente dell’esercizio della professione e al futuro della quiescenza professionale. La Fondazione Enpaia e soprattutto la Gestione Separata Periti Agrari sta affrontando questi temi con determinazione e visione prospettica. Dobbiamo augurarci che anche i ministeri vigilanti sappiano operare con questo istituzionale atteggiamento un poco visionario. Non trascurerei nemmeno il ruolo che da tempo la nostra cassa persegue investendo nell’economia reale e nello Stato. Questa stretta sinergia genera certamente un ciclo aperto allo sviluppo delle gestioni previdenziali. Le casse per l’Italia, l’Italia per le casse. Una bella sfida, ma una sfida possibile.