Il Governo approva il disegno di legge per fermare il consumo di suoli agricoli

  • 19 September 2012
Il governo prova a fermare la cementificazione selvaggia dei suoi agricoli. Il Consiglio dei ministri ha approvato lo scorso 14 settembre un disegno di legge quadro su «valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo del suolo».  
L 'obiettivo – ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Monti – è contenere il consumo del suolo agricolo (la superficie coltivata è passata in 40 anni da 18 a 13 milioni di ettari) che ha penalizzato soprattutto le aree fertili come la Pianura Padana. In pratica, l'agricoltura italiana ha perso una superficie pari a Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Una erosione continua considerando che, secondo i dati del ministero delle Politiche agricole, si cementificano ogni giorno 100 ettari di suolo. Con il nuovo provvedimento si punta così a tutelare l'attività agricola, l'assetto idrogeologico del territorio, il paesaggio e la vitalità della filiera agroalimentare. Un ddl importante che secondo Monti poteva essere inserito nel «Salva Italia».
Il ministro delle politiche agricole, Mario Catania ha spiegato il meccanismo del ddl. Innanzitutto si fissa un tetto massimo di aree agricole destinate all'edificazione. Una quota assegnata alle regioni che a loro volta la distribuiscono ai comuni. «In questo modo – ha detto Catania – otterremo un sistema che vincola l'ammontare massimo di terreno agricolo cementificabile distribuendolo armonicamente su tutto il territorio nazionale».  Un caposaldo del ddl è l'obbligo di mantenere la destinazione agricola per almeno 5 anni (era 10 nella prima bozza del ddl) per i terreni che beneficiano di aiuti di stato nazionali e premi comunitari. Infine viene rivisto il sistema degli oneri di urbanizzazione con l'abrogazione della norma che consente ai comuni di fare cassa con i contributi di costruzione distogliendoli dal finanziamento delle opere per le quali sono richiesti.

Il disegno di legge ha incassato il consenso delle organizzazioni agricole (solo la Confagricoltura ha contestato la «logica vincolistica e discriminatoria» del limite sulla destinazione nel tempo dei terreni agricoli che hanno beneficiato di aiuti), ambientaliste e dei parlamentari. Ma il rischio è che i tempi stretti della legislatura possano impedirne l'approvazione.

Da Il Sole 24 ore – 14 settembre 2012
Foto: www.navecorsara.it