Diospero, salutare frutto del futuro

di Giovanni Ballarini
  • 20 October 2021

Il diòspiro o diòspero, cachi o kaki (Diospyros kaki L., 1782) è un albero da frutto originario dell'Asia orientale, una delle più antiche piante da frutta coltivate dall'uomo, conosciuto in Cina da più di 2000 anni e il cui nome scientifico diospero proviene dall'unione delle parole greche Diòs e pyròs (grano del dio o Zeus) e dal termine giapponese del frutto pronunciato kaki. La prima descrizione botanica del cachi è pubblicata nel 1780 e il frutto arriva in America e in Europa alla metà dell'Ottocento, in Italia nel 1880 e nel 1888 Giuseppe Verdi scrive una lettera nella quale ringrazia chi gliene ha fatto dono. Odiernamente la produzione mondiale di cachi, che tende ad avvicinarsi ai cinque milioni di tonnellate, è per oltre la metà è concentrata in Asia e soprattutto in Cina. In Italia, dove i cachi sembra siano stati prodotti con i primi impianti specializzati nel salernitano nel 1916, ora per il 90% sono prodotti in Emilia Romagna e in Campania su 2.782 ettari e una produzione totale di 515.650 quintali (dati 2019), non dimenticando che negli anni quaranta del secolo scorso gli ettari coltivati erano circa quindicimila. Le varietà più coltivate in Italia sono il Loto di Romagna, la Vaniglia della Campania, il Fuyu, la Kawabata, la Suruga, il Cioccolatino e cultivar con frutti gamici eduli alla raccolta (cachi-mela).
La composizione media dei cachi è di circa 272 kJ (65 kcal) per 100 grammi con una composizione di circa l’80% di acqua, 8% di zuccheri, 0,45% di proteine, 0,5% di grassi, una discreta quantità di vitamina C e del gruppo B, beta-carotene e potassio. Frutta e verdura sono componenti importanti della dieta umana e svolgono un ruolo importante nel mantenimento della salute, principalmente per la presenza di componenti e molecole bioattive ampiamente riconosciute per i loro ruoli benefici. Molti vegetali e soprattutto frutti sono popolari come cibi portatori di salute e nei cachi negli ultimi due decenni la ricerca scientifica ha messo in evidenza la presenza e il ruolo di molecole bioattive come proantocianidina, carotenoidi, tannini, flavonoidi, antocianidina, catechina. In base a queste ricerche i cachi e i loro prodotti sono considerati efficaci nel mitigare il danno ossidativo indotto dalle molecole reattive dell'ossigeno (ROS) con un potenziale antiossidante ad azione anche anti-cancerogeno e con attività di contrasto a disturbi cardio-vascolari e diabete mellito in quanto la proantocianidina ha effetti sull’iperlipidemia e l'iperglicemia. Soprattutto oggi i cachi sono oggetto di ricerche che riguardano gli usi medicinali e farmacologici di Diospyros, anche per selezionare varietà con particolari, elevate attività nutraceutiche. (Masood Sadiq Butt, M. Tauseef Sultan, Mahwish Aziz, Ambreen Naz, Waqas Ahmed, Naresh Kumar, Muhammad Imran - Persimmon (Diospyros kaki) fruit: hidden phytochemicals and health claims - EXCLI J., 14, 542 – 561, 2015). I cachi sono quindi frutti che hanno tutte le caratteristiche per entrare a far parte di una dieta equilibrata ricca di attività nutraceutica.
Il cachi è considerato una specie sub tropicale e coltivato nelle regioni calde del mondo tra cui Cina, Corea, Giappone, Brasile, Turchia e Italia, anche se vi sono varietà che si sono adattate a climi diversi e che riescono a tollerare temperature invernali di vari gradi sotto lo zero, fino a -15 °C. I cachi sono coltivati in Italia da centocinquanta anni e non possono più essere considerati un frutto esotico, ma solo poco conosciuto e soprattutto sottoutilizzalo. I cachi nelle diverse specie e varietà sono anche adatti a superare cambiamenti climatici e le possibili avversità di un riscaldamento mondiale. In queste condizioni con le oltre quattrocento specie e varietà di cachi oggi note – tra queste soprattutto Diospyros kaki, Diospyros virginiana, Diospyros oleifera e Diospyros lotus – i cachi sembrano rappresentare un tipo di frutta di maggiore futura coltivazione in un’Italia semi-tropicalizzata.