La Falena bianco argentata sui Pioppi dell’Etna

di Santi Longo
  • 27 October 2021

Negli oltre 40 anni di indagini sulle gradazioni della Processionaria nelle pinete etnee, condotte con il supporto dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali e del Parco dell’Etna, sono state effettuate parallele osservazioni sui Lepidotteri infeudati su altre essenze forestali presenti sulle pendici del vulcano. Delle oltre 100 specie di defogliatori riscontrate, 5 afferiscono alla famiglia Lymantriidae; di esse la Spilnozia o Falena bianco argentata, Leucoma salicis, L., è presente sui Pioppi che vegetano intorno a quota 2.000 m s.l.m. dove, periodicamente, va incontro a gradazioni della durata di circa 3 anni, intervallate da lunghi e irregolari periodi di latenza. Nelle aree indagate il defogliatore svolge una generazione annua e sverna allo stadio di uovo.
La specie è diffusa in tutta Europa, in Nord Africa, in Asia e agli inizi del secolo scorso è stata introdotta in America. Le larve che, oltre ai Pioppi, possono attaccare Salici, Betulle, Ontani, Querce e Prunus, nell’area di studio etnea sono state riscontrate solo sul suo ospite principale pur essendo presenti nelle vicinanze Querce e Betulle.
Gli adulti della Spilnozia hanno un’apertura alare di circa 5 cm, di colore bianco sericeo; nelle zampe sono presenti anelli scuri. Le antenne sono brunastre con il flagello bianco; quelle dei maschi sono pettinate.
Le femmine, in agosto-settembre, dopo l’accoppiamento, depongono da 100 a 200 uova di colore verde, in ovature a placca, poste sulla corteccia delle piante, ricoperte da una secrezione bianca schiumosa; la schiusura avviene nella primavera successiva; le larve giovani sono nerastre, quelle mature sono lunghe circa 5 cm, di colore bruno rossiccio; sul dorso sono presenti caratteristiche macchie bianche e serie trasverse di tubercoli rossi con ciuffi di peli stellati bruno giallicci. Completato lo sviluppo larvale, l’eopupa si porta fra le foglie accartocciate e incrisalida dopo aver secreto radi fili sericei con i quali lega le foglie erose formando una sorta di ricovero. La crisalide, lunga circa 25 mm, è bruno nerastra con macchie bianche e ciuffi di lunghi peli.
Gli adulti, sono attivi al crepuscolo e durante la notte, sono buoni volatori e durante il giorno rimangono immobili sui tronchi, sui rami o sulla pagina inferiore delle foglie. Se disturbate si lasciano cadere al suolo senza alzarsi in volo.
Le larve giovani scheletrizzano le foglie; mentre quelle delle età successive praticano ampie erosioni e, nelle fasi culminanti delle gradazioni, possono defogliare intere piante.
I fattori di limitazione abiotici sono rappresentati soprattutto dalle meteore invernali che danneggiano le ovature. Fra quelli biotici attivo è un Imenottero ovoparassitoide del genere Telenomus; nelle fasi di culmine e di retrogradazione, le larve e le crisalidi sono predate da Coleotteri Carabidi e parassitizzate in gran numero da Imenotteri Icneumonidi e Braconidi nonché da Ditteri dei generi Tachina, Compsilura e Carcelia. Le falene vengono predate da Pipistrelli e soprattutto da varie specie di Uccelli: Cuculo, Picchio, Upupa, ecc.
Tali fattori biotici e abiotici di contenimento sull’Etna riescono a contenere le popolazioni del defogliatore entro limiti che, di norma, non superano la soglia di attenzione dei forestali. In ambienti urbani la specie svolge due generazioni annue e i carenti fattori di limitazione non sempre riescono a contenere le ricorrenti infestazioni; pertanto si rendono necessari interventi insetticidi con formulati a base di Bacillus thuringiensis efficaci contro le larve giovani

Foto: Erosioni larvali, ricovero di foglie e fili sericei, crisalide e adulto di Leucoma salicis su Pioppo