Rischi per l’operatore e per l’ambiente durante i trattamenti nel vigneto

Il testo è una sintesi della relazione presentata nel corso del workshop sulla sicurezza del lavoro nella filiera viticola-enologica, che si è svolto a Ragusa lo scorso 3 settembre 2012

di Marco Vieri, Marco Rimediotti, Daniele Sarri
  • 05 September 2012
I progressi nella prevenzione dei rischi per i lavoratori e per l'ambiente hanno avuto inizio negli anni '60. Il primo incontro sulla "Meccanizzazione in collina" è stata tenuto dall’ Accademia dei Georgofili nel 1959. Gli altri congressi fondamentali su "La sicurezza in materia di lavori agricoli", sono stati organizzati da ENPI (Ufficio Nazionale per la Prevenzione Infortuni) nel 1966 e 1967. Molte ricerche sono state sviluppate da allora fino ad oggi concentrate su questi aspetti della sicurezza, anche nel settore della viticoltura. Di grande rilevanza sono stati i miglioramenti sul lavoro ottenuti nella viticoltura intensiva, in cui sono state sviluppate soluzioni ed attrezzature innovative in grado di agevolare le operazioni in zone impervie o di difficile accessibilità, consentendo di incrementare i livelli di sicurezza per gli operatori anche in queste attività agricole marginali.
Negli ultimi anni, la necessità di ridurre gli impatti ambientali dell'agricoltura,ha contribuito allo sviluppo di nuove tecnologie per l'ottimizzazione delle colture e la riduzione delle emissioni chimiche. A tal proposito, le recenti norme e regolamenti specifici introdotti per tutte le Nazioni Europee richiedono nuovi approcci di gestione, volti alla salvaguardia della salute dei lavoratori e dell'ambiente. La Direttiva 2009/128/CE sull'uso sostenibile dei fitofarmaci introduce nuovi vincoli e limitazioni, in particolare sulle questioni che riguardano la distribuzione in campo, per ottenere la riduzione delle perdite e la protezione delle aree sensibili. In relazione a tali aspetti sono ancora attuali ricerche sviluppate sul destino dei fitofarmaci irrorati, che hanno dimostrato come sostanze a bassa tossicità per gli esseri umani, ad es. zolfo e rame, risultano invece rischiose per l’ambiente.
La riduzione delle dispersioni di fitofarmaci può essere ottenuta, in primo luogo, con l'adozione di appropriati volumi per ettaro e la regolazione delle attrezzature. Se i volumi adottati sono troppo elevati, sono necessari molti rifornimenti ed i tempi operativi diventano eccessivi, con basse superfici dominabili, alti costi e l'aumento dei rischi. Viceversa, irrorazioni a volumi molto bassi, ovvero con goccioline piccole, caratterizzate da alta sensibilità alla temperatura e resistenza aerodinamica, accentuano notevolmente il fenomeno della deriva, con enorme spreco ed una drastica riduzione dell'efficacia del pesticida. Risultati di ricerche specifiche forniscono informazioni dettagliate sul corretto volume, sulla concentrazione e le caratteristiche tecniche della macchina per ottimizzare i trattamenti nelle diverse condizioni operative. Il controllo diagnostico-funzionale periodico, la taratura in campo e le buone pratiche agricole risultano i punti fondamentali di questo nuovo approccio relativo alla sostenibilità.
L’agricoltura di precisione (Precision Farming) e le tecnologie ICT (Information Communication Technologies) rappresentano un nuovo complesso scenario finalizzato alla ottimizzazione della catena di produzione agricola. I diversi sistemi di analisi e monitoraggio, sia remoto che prossimale, hanno assunto un valore più tangibile ed efficacemente impiegabili per il miglioramento della produzione agricola. Tali sistemi, multipli ed integrabili, hanno permesso di recuperare la capacità di controllo specifica, su una grande quantità di parametri ed in aree estese.
La nuova tecnologia Telematics (Telemetria controllo flotte) consente di monitorare il funzionamento via web e webGIS delle operazioni di irrorazione, al fine di memorizzare i dati ed estrapolare informazioni, consentendo una valutazione dettagliata della gestione e delle scelte operative. Il cosiddetto "libretto di campagna", ovvero il registro ufficiale relativo all’uso dei fitofarmaci in azienda, potrebbe essere estratto automaticamente, con il vantaggio di ottenere una immediata tracciabilità documentale. Queste soluzioni, applicate alle macchine irroratrici hanno lo scopo di aumentare la copertura vegetale, attraverso l'applicazione mirata dei getti su aree diverse della chioma e consentire il controllo delle perdite.
Le nuove apparecchiature ad alta tecnologia, dispositivi e robot richiedono conoscenze, competenze e capacità per assicurare l'efficacia delle risorse impiegate e dello sviluppo di un sistema di servizi di imprese che, almeno in questo delicato passaggio, potrebbero essere di aiuto per l’azienda. La gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e l'attuazione di modelli di agricoltura sostenibile non può essere separata dalla formazione tecnica, che rappresenterà la prossima azione strategica nel settore Agro-ingegneristico. Un aspetto principale da prendere in considerazione è sicuramente quello relativo al controllo delle irroratrici, come richiesto dalla direttiva sull'uso sostenibile dei fitofarmaci. L'altra questione importante, il tema della formazione, è legato alla conduzione delle macchine, in particolare del trattore agricolo e forestale, come previsto dalla recente Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni. Infatti, in conseguenza del fenomeno infortunistico frequente e continuo causato del trattore nelle realtà agro-forestali, si prevede di raggiungere una specifica formazione teorica e pratica per i lavoratori inesperti.

Foto: consorziovalpolicella.it