Sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, parte l n. 51 del 28 agosto 2025 è stata pubblicata la legge regionale 20 agosto 2025, n. 49 “Gestione multifunzionale del bosco e degli ecosistemi forestali, sviluppo sostenibile, tutela e valorizzazione dell’ambiente, competenze ai fini del vincolo idrogeologico nei parchi e nelle riserve naturali regionali. Modifiche alle leggi regionali 39/2000, 30/2015 e 65/1997” entrata in vigore il 12 settembre 2025
La nuova norma aggiorna la Legge forestale toscana (LR 39/2000) con lo scopo di rendere più semplici e chiare alcune procedure che riguardano cittadini, enti locali e operatori del settore.
Tra le novità, occorre sottolineare il riferimento al processo Foresta Modello: è stato aggiunto infatti un nuovo comma all'articolo 19, comma che impegna la Regione Toscana a promuovere tra le forme di gestione attiva del bosco anche le Foreste Modello, istituite attraverso partenariati pubblici e/o privati, in conformità con gli standard definiti dall'International Model Forest Network (IMFN). La motivazione riportata nella legge sottolinea con forza il valore dell'esperienza delle Foreste Modello: “L'esperienza positiva maturata dalla Regione Toscana negli ultimi quindici anni, con l'adesione alla Rete Internazionale delle Foreste Modello nel 2009 e la creazione nel 2012 della prima Foresta Modello in Italia (la Foresta Modello delle Montagne Fiorentine), rende necessario includere la Foresta Modello, come strumento di governance territoriale, tra le forme di gestione attiva delle foreste”.
La Foresta Modello delle Montagne Fiorentine, la cui natura giuridica è rappresentata da una Associazione riconosciuta come Ente del Terzo Settore, raccoglie attualmente circa cento soci attivi appartenenti alle varie categorie che intervengono sul territorio; nel caso specifico il territorio corrisponde a quello dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve. Regione Toscana è socia e oltre all’Unione e ai Comuni che costituiscono l’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, altri Enti con natura pubblica aderiscono all’Associazione come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Vallombrosa, l’Università di Firenze, il CNR, il CREA, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali Provincia di Firenze ma anche molti soci privati come aziende di vari settori, professionisti, associazioni culturali, associazioni di categoria, cittadini comuni. L’adesione è assolutamente volontaria e nasce dall’impegno di voler contribuire ad uno sviluppo realmente sostenibile del territorio.
Tutto ciò per ricordare che, a dispetto del nome “Foresta Modello” coniato agli inizi degli anni ’90 dal governo del Canada in risposta ad un periodo di intenso conflitto nel loro settore forestale, tra ambientalisti, governi, popolazioni indigene, comunità e lavoratori forestali tutti in lotta per le risorse forestali, il concetto ed il processo di Foresta Modello si deve intendere applicato all’intero territorio su cui agisce. Quello che è avvenuto in Canada e cioè dare corpo all’idea di abbandonare la valutazione delle foreste esclusivamente in termini di legname per passare ad una visione in cui i benefici e i compromessi sociali, ambientali, economici e culturali fossero considerati allo stesso modo, deve essere applicato a tutti gli altri settori presenti su un territorio.
In questo senso l’approccio Foresta Modello stimola alla creazione di un laboratorio di buone pratiche inteso come strumento concreto per mettere in contatto attori pubblici e privati, promuovere lo sviluppo locale attraverso il dialogo e la partecipazione, valorizzare gli aspetti culturali e produttivi locali e, non certamente ultimo, promuovere la gestione delle foreste in modo attivo e sostenibile cercando di coinvolgere la maggior parte degli stakeholder presenti sul territorio.
Sicuramente risulta importante il riconoscimento che la Legge forestale regionale dà al processo Foresta Modello considerando, nel caso delle Montagne Fiorentine, il territorio su cui interviene, circa 550 km2 con una popolazione di circa 64.000 abitanti, con una copertura forestale pari al 70% della superficie (circa 38.000 ha) di cui 85% proprietà privata estremamente frammentata come avviene in molte altre realtà italiane.
Oltre al riconoscimento, che certamente stimolerà l’allargamento dell’attuale e/o la nascita di altre Foreste Modello in Toscana, la Legge forestale regionale contiene alcune novità che contribuiranno ad incrementare la volontà di una gestione attiva e sostenibile dei territori.
In particolare è prevista una semplificazione delle autorizzazioni di taglio, regole più chiare e finalità ben definite per i Piani forestali di indirizzo territoriale (PFIT), introduzione della formazione obbligatoria per tutti gli operatori forestali, reinvestimento degli introiti delle sanzioni amministrative in interventi con finalità pubblico forestale. Sono inserite inoltre nuove regole per il recupero a fini produttivi di paesaggi agrari e pastorali di interesse storico coinvolti in processi di forestazione e rinaturalizzazione come anche procedure semplificate per i tagli destinati all’autoconsumo e regole più chiare per il riconoscimento dei boschi antichi e di pregio.
Tutte novità che avranno ricadute sul territorio e non solo per quanto attiene agli aspetti forestali; sicuramente scaturiranno argomenti da approfondire all’interno della Foresta Modello che, merita ricordare, si prefigge lo scopo di riunire in un’unica associazione il maggior numero di portatori di interesse favorendo il confronto costruttivo e la partecipazione alla gestione del territorio.
Come avvenuto in passato la Foresta Modello proporrà tavoli di confronto e cercherà di organizzare progetti dal basso e/o partecipare a progetti coordinati da altri per rispondere alle problematiche emerse; progetti che siano rappresentativi di valori e interessi mediati e condivisi, in cui i partner possano sperimentare nuove idee con il comune obiettivo di perseguire uno sviluppo sostenibile.
In tal senso la Foresta Modello delle Montagne Fiorentine, nei sui tredici anni di attività, vanta una moltitudine di iniziative e progetti a valere sul territorio tra cui merita ricordare: redazione di standard qualitativi per il lavoro in bosco, classificazione del legname locale per usi strutturali e realizzazione di nuova macchina classificatrice portatile; tanti eventi per trasmettere buone pratiche e conoscenza dei territori come Feste sagge (inserite nella CETS-Carta Europea del Turismo Sostenibile) e “Tre passi a monte”; costruzione di un edificio realizzato con legno locale per mostrare i prodotti del territorio e gestione di un marchio territoriale “FMMF Il Legno” depositato presso l’allora Ministero dello Sviluppo Economico; diversi eventi per valorizzare la filiera agroalimentare del territorio e organizzazione di centri estivi per ragazzi; programma di educazione ambientale nelle scuole del territorio e 4 sentieri dedicati alla terapia forestale. Grazie alla rete internazionale, ed in particolare alla Rete delle Foreste Modello della regione Mediterranea il cui Segretariato è gestito attualmente da Regione Toscana, è stato possibile partecipare a progetti europei Horizon 2020 sulla digitalizzazione forestale e progetti LIFE sul miglioramento dello stato di conservazione degli habitat forestali nella regione mediterranea.
L’augurio è che un sempre maggiore numero di portatori di interesse possa aderire alla Foresta Modello riconoscendone la validità come strumento per contribuire concretamente allo sviluppo realmente sostenibile del territorio.