Pillole di biochimica in versi – Parte VI

di Mauro Antongiovanni
  • 15 March 2023

Introduzione 
Andiamo avanti con la sesta puntata verseggiando di assorbimento dei nutrienti, metabolismo dei nutrienti assorbiti e utilizzazione dell’energia nel metabolismo energetico.

 L’ASSORBIMENTO

Tutto quello che viene digerito
vien ridotto a modesta dimensione
allo scopo di esser poi spedito
dentro al sangue attraverso il muraglione

d’intestino e parete vascolare.
È così che dall’amido il glucosio,
i gliceridi dal grasso alimentare,
amin’acìdi insieme in un simposio

che provien dalle rotte proteine,
ce la fanno a passare i micropori
di membrane di cellule vicine,
tranne quelli che in feci vanno fuori.

Poi dal sangue e la linfa trasportati
vanno in giro a fornire da mangiare,
poi che ‘l fegato li abbia controllati,
a qualunque tessuto foraggiare.

È così che le cellule, pur tante,
che han bisogno di forza e d’energia,
si ritrovan materia e carburante.
E la vita continua e così sia.


 IL METABOLISMO

Tutto ciò che d’alchemico succede
nella cellula, ovvero il meccanismo
ch’energia e materia le provvede,
lo si chiama così: metabolismo.

Quando distrugge, per demolizione,
dà l’energia che serve a costruire
o a far lavoro di locomozione,
o qualsiasi lavor possa servire.

La fase in giù del nostro meccanismo,
quella che brucia i vari nutrienti,
dal greco si nomò catabolismo,
anabolismo, invece, negli intenti

di chi così chiamò la costruzione
di carne, d’ossa, grasso e di liquori,
significa la scelta dell’opzione
d’accumulo di dentro e non far fuori

le perdite, che sono un regalino
per chi ci tiene alla figura snella,
ma non per chi è in crescenza da bambino
o chi, con delle curve, si fa bella!


L’ENERGIA DEI LEGAMI CHIMICI E L’ATP

Perché due elementi sian legati,
ovver con gli elettroni condivisi,
costretti è necessario siano stati
con tanta forza e non con i sorrisi.

Questo vuol dir che d’energia si spende
per mettere i carboni in condominio,
o se idrogeno a carbonio lo si appende,
o s’ossigen degli altri sia dominio.

Ora, se insiem non stanno volentieri
carbonio con carbonio, a mo’ d’esempio,
quando ciascun riprende i propri averi,
e del vecchio legame si fa scempio,

l’energia spesa un dì nel sodalizio
da lì vien fuori, con minor vigore
tanto che se ne perde, e non per sfizio,
una parte che va come calore.

Ma l’energia residua, liberata,
dev’essere salvata e lì per lì:
in nuova forma poi accumulata,
in quel composto che è lo ATP.