“Notizie Forestali” - Tree Cities of the World: non basta piantare alberi, serve gestirli con metodo

Dal 9 settembre al 31 gennaio 2026 i Comuni italiani possono candidarsi al riconoscimento internazionale di Fao e Arbor Day Foundation che premia le città capaci di dimostrare non solo entusiasmo per il verde, ma continuità nella gestione degli alberi urbani

di Paolo Mori
  • 29 October 2025

Inizia questa settimana su Georgofili INFO una nuova rubrica, “Notizie Forestali”, che sarà curata dall’accademico Paolo Mori (rivista “Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi”).
L’obiettivo è duplice: da un lato, allargare gli orizzonti su contesti lontani dall’Italia che si trovano ad affrontare e risolvere problemi simili ai nostri; dall’altro, offrire spunti culturali e conoscitivi che possano alimentare un pensiero più consapevole sul contesto nazionale e internazionale legato alla gestione di alberi, piantagioni e foreste.
Siamo certi che i nostri lettori la apprezzeranno e ringraziamo Paolo Mori per la disponibilità a fornirci contenuti interessanti e nuovi spunti di riflessione.
Buona Lettura a tutti!
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Negli ultimi anni nelle nostre città abbiamo assistito a una sorta di “alberomania”: piantagioni improvvisate in ogni aiuola disponibile, specie esotiche calate dall’alto, radici costrette a farsi strada tra tombini e infrastrutture sotterranee. Tutto molto scenografico il giorno della foto con fascia tricolore, molto meno quando le piante, soffocate dall’asfalto o inadatte al contesto, si ammalano o diventano motivo di conflitto tra cittadini e amministrazione.
Gli alberi, però, non sono gadget elettorali. Sono infrastrutture vive che garantiscono aria più pulita, temperature più sopportabili, biodiversità e persino occasioni di socialità. Perché svolgano davvero questo ruolo, serve programmazione: non basta “mettere giù un albero”, occorre chiedersi quale specie, in quale luogo, con quali spazi per crescere e con quali risorse per curarlo nel tempo.
E qui entra in gioco Tree Cities of the World, che non si limita a distribuire medaglie, ma chiede ai Comuni cinque passi concreti: nominare un responsabile degli alberi, adottare un piano dedicato, aggiornare regolarmente l’inventario delle piante, prevedere un budget pluriennale e coinvolgere i cittadini in momenti di sensibilizzazione e festa. Insomma, una rivoluzione gentile: meno inaugurazioni estemporanee, più gestione di lungo periodo.
Sette città italiane, da Milano a Cesena fino a Tavagnacco, hanno già fatto il salto e ottenuto il riconoscimento. Ma per la maggioranza dei Comuni, soprattutto i più piccoli, la strada è ancora tutta in salita. “Molti non dispongono di un responsabile esperto dedicato agli alberi urbani, di un inventario aggiornato delle piante, di un piano o di un budget pluriennale strutturato, e questa gestione frammentaria è purtroppo diffusa in tutto il Paese” osserva Sergio Gallo, direttore della Fondazione AlberItalia.
La buona notizia è che non bisogna fare tutto da soli. La Fondazione AlberItalia ETS è il referente nazionale del programma e può accompagnare le amministrazioni interessate in questo percorso, con supporto tecnico, formazione, reti di esperti internazionali e iniziative di educazione e coinvolgimento dei cittadini. Una sorta di “personal trainer degli alberi”, che aiuta a trasformare l’entusiasmo in risultati concreti.
Naturalmente non basta candidarsi all’ultimo minuto: “È importante sottolineare – ricorda Gallo – che la candidatura non può essere una scorciatoia: se un Comune finora ha gestito solo l’emergenza o ha operato in modo sporadico, non potrà essere riconosciuto come Tree City of the World. Questa finestra di pochi mesi rappresenta invece un’occasione per quei Comuni che hanno già intrapreso percorsi strutturati, magari completando due o più degli standard richiesti, e che con un ulteriore sforzo possono raggiungere tutti i requisiti”.
La partita, dunque, non è riservata solo ai “fuoriclasse”: la Fondazione AlberItalia ETS sosterrà chi è già vicino al traguardo e chi vuole candidarsi tra uno o due anni, mettendo ordine alle proprie politiche sugli alberi. Perché piantarli è facile, farli crescere bene è già un successo, ma gestirli con consapevolezza e competenza nel tempo è la vera sfida. E le città che ci riescono non solo possono ottenere un titolo internazionale, ma guadagnano spazi più vivibili, cittadini meno arrabbiati e un patrimonio naturale che cresce insieme alla comunità.

Foto (di Fabio Salbitano): Lucca, Torre del Guinigi