Mondo agricolo e Consorzi di Bonifica alleati per la gestione del territorio e della risorsa idrica

A fare il punto su progetti in corso e iniziative future è il presidente di Anbi Toscana, Paolo Masetti.

di Giulia Bartalozzi
  • 22 October 2025

Come nasce la collaborazione tra i Consorzi di Bonifica e l’Accademia dei Georgofili?
La sinergia tra i Consorzi di Bonifica e i Georgofili, che ho avuto di recente il piacere di rinsaldare simbolicamente incontrando il presidente Massimo Vincenzini, poggia su intenti e prospettive comuni nell’ambito della tutela del territorio. Una comunione d’intenti e visioni che ha radici profonde, rafforzate nel corso degli anni da una serie di intese. L’ultima nel 2024, ha visto ampliare la collaborazione già attiva da tempo a livello toscano con la firma di un protocollo d’intesa con Anbi Nazionale, per lo sviluppo di progetti a difesa dell’ambiente, con l’obiettivo di integrare esigenze di difesa del suolo, utilizzo razionale delle acque, riqualificazione di ambienti degradati, tutela di flora e fauna. Risale invece al 2016 la firma di un primo protocollo triennale con Anbi Toscana: tra i punti salienti l’impegno per lo sviluppo dell'innovazione in ambito agricolo, forestale e della regimazione idraulica. Già nel 2016 si parlava della necessità di un piano nazionale di bacini medio-piccoli: l’accordo sancì il reciproco impegno a favorire la diffusione delle informazioni tecniche per la migliore realizzazione e manutenzione del reticolo idraulico, integrato da invasi collinari.

Qual è in questo momento la principale sfida per i Consorzi di Bonifica?
Credo che, in questo momento storico, la principale sfida per tutti gli enti che si occupano di suolo, dissesto idrogeologico e acqua nelle loro molteplici sfaccettature sia il tema della crisi climatica. Non più un timore ma un’evidenza, che ha reso sempre più frequenti quegli eventi meteorologici estremi un tempo rari, oggi responsabili di danni al territorio, alle comunità all’economia. Si registrano ormai periodicamente fenomeni rapidi e violenti, caratterizzati da precipitazioni intense per i quali è necessario agire, oltre che attraverso opere cruciali come le casse di espansione, con interventi costanti e regolari sui corsi d’acqua. In altre parole, con la manutenzione, centro del nostro impegno, che rappresenta una carta importantissima da giocare per poter affrontare al meglio i momenti in cui il sistema è sottoposto a forti sollecitazioni. Va poi considerato che questi episodi di precipitazioni brevi e violente si alternano a lunghi periodi di siccità, e ciò ci pone di fronte alla necessità di adottare un approccio multidimensionale alla gestione della risorsa idrica.

Quali sono le strategie che si stanno portando avanti in tema di siccità, per il supporto all’agricoltura?
L’impegno dei Consorzi in tema irriguo negli ultimi anni si è fatto sempre più centrale. Proprio a luglio scorso si è riunito il Tavolo dell’Agricoltura e dell’Irrigazione, promosso da Anbi Toscana con l’obiettivo di riunire tutti gli attori coinvolti, dalla Regione alle Autorità di Bacino, dai Consorzi alle associazioni di categoria degli agricoltori, per offrire un contributo concreto alla gestione di questa risorsa centrale per il mondo agricolo. L’incontro si è concentrato in particolare sulla necessità di implementare gli invasi esistenti e crearne di nuovi: sia con riferimento a quelli di medie e di grandi dimensioni, tema già all’attenzione del livello regionale, che di dimensioni più contenute, di più facile realizzazione. La future politiche idriche devono infatti essere frutto di una riflessione congiunta, per definire strategie immediate e integrate, agendo a 360 gradi per affrontare gli effetti della crisi climatica.

Quanto è importante la sinergia per dare risposta ai problemi legati alla difesa del territorio?
Il lavoro in rete, sinergico, è essenziale. Sia in Anbi Toscana che all’interno di ogni Consorzio di Bonifica crediamo molto nello sviluppo di alleanze che mettano in primo piano obiettivi di miglioramento. Uno degli strumenti con cui portiamo avanti questo indirizzo è il Contratto di Fiume, implementato e rafforzato negli anni. Le realtà che operano nel campo dell’acqua e lungo i nostri fiumi sono molte, ma la molteplicità delle competenze si trasforma in un punto di forza se caratterizzata da profonde e strutturate sinergie. È così che ci stiamo muovendo in vari ambiti e con progetti diversi, a partire proprio dai Contratti di fiume, che coinvolgono allo stesso tavolo soggetti portatori di interessi diversi, ma uniti da un unico obiettivo: quello di proteggere e valorizzare i corsi d’acqua. Un obiettivo ancora più importante oggi alla luce delle risposte urgenti e condivise che occorre dare alla crisi climatica.

Foto: Il presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini (a sx.) con Paolo Masetti presidente di Anbi Toscana