Il trasferimento dell’innovazione attraverso le “demofarm”

di Marco Locatelli
  • 08 June 2022

Il trasferimento della innovazione rimane un elemento essenziale al fine di dare prospettive alle aziende agricole che, cogliendo le opportunità delle nuove tecnologie e della gestione dei dati, possono aggiornarsi e aumentare la loro competitività.
Lo sviluppo della innovazione nel settore agricolo, tuttavia, non avviene attraverso un semplice trasferimento di “tecniche”, ma attraverso l’applicazione di un modello che modifica anche il sistema gestionale e si occupa di pianificazione del lavoro, interessando in modo integrato sia le tecniche di produzione, ma anche il rapporto con la Pubblica Amministrazione nonché il marketing e il ciclo delle vendite.
Diversi studi, supportati anche da specifici progetti europei, hanno accertato che la modalità con cui si trasferisce l’innovazione nel settore agricolo è cambiata nel tempo e ha sempre più bisogno di linguaggi nuovi che sappiano catturare l’attenzione dell’imprenditore agricolo, ma soprattutto stimolare la sua capacità imprenditoriale. Dalle esperienze di chi si occupa di innovazione in agricoltura sembra non più sufficiente mostrare una attrezzatura o una tecnica, ma occorre proporre un modello, un sistema innovativo applicato e funzionante. L’innovazione, per essere applicata, deve essere compresa nel suo utilizzo e conosciuta nei suoi costi da parte dell’imprenditore agricolo che può così valutare la sostenibilità economica e la sua utilità, in un nuovo modello gestionale simulato all’interno della propria azienda.
Alcune aziende agricole già lo fanno o hanno le potenzialità per svolgere questo ruolo di demofarm, perché dotate di vocazione e capacità organizzativa. Sono in grado infatti di dimostrare soluzioni, rivolgendosi agli imprenditori, non solo con prove sperimentali, ma anche con modelli gestionali innovativi, anche di pieno campo. Si evidenzia poi l’efficacia dell’apprendimento tra colleghi (peer to peer learning) che amplifica la sua ricaduta positiva specialmente nelle aziende agricole demofarm che diventano così un luogo di mediazione tra la ricerca e il tessuto imprenditoriale agricolo, favorendo una applicazione effettiva delle migliori tecniche e quindi una crescita innovativa del settore. Le demofarm sono un luogo, ma anche un metodo di analisi, dove confrontarsi in modo semplice e diretto su aspetti concreti, stimolando l’arricchimento innovativo attraverso anche la simulazione di nuovo modelli operativi che devono adattarsi ai diversi contesti e comparti produttivi; luoghi che possono contribuire a ridurre il senso di diffidenza - spesso ancora diffuso negli agricoltori - verso le nuove tecnologie.
Per raggiungere gli obiettivi sopra descritti, tuttavia occorre che le aziende agricole che desiderano intraprendere la funzione di demofarm si strutturino con personale adeguatamente formato, in grado di programmare le azioni dimostrative nel tempo, utilizzando le tecniche più avanzate per organizzare le visite in campo e non solo. A esempio il progetto europeo NEFERTITI, che si occupa proprio di demofarm, ha redatto linee guida riguardanti le modalità con cui devono essere gestite le visite dimostrative nelle aziende, per massimizzare l’efficacia del trasferimento della innovazione.
Un altro aspetto molto importante per svolgere la funzione demofarm che, si ricorda, non consiste nella semplice ospitalità di una giornata in campo per dimostrare il funzionamento di attrezzature o tecniche all’opera, è la capacità di presentare una soluzione gestionale realmente adottata in grado di traguardare un orizzonte pluriennale, per dimostrare nel tempo agli imprenditori agricoli, la sua efficacia e i suoi limiti.
Questo modello per trasferire l’innovazione nel settore agricolo si basa quindi su attività specifiche che le aziende che intendono svolgere la funzione demofarm devono attuare. Diviene pertanto necessario che le politiche pubbliche prevedano sostegni specifici per gli operatori che si cimentano in questo campo. Spesso si è portati a considerare le demofarm come prerogativa delle aziende agricole pubbliche - ed è certamente una funzione e un ruolo adatto a questo tipo di aziende - tuttavia molte sono le esperienze dove, in particolare con i Gruppi Operativi e i Piani Integrati di Filiera, primarie aziende agricole di fatto svolgono questa funzione dimostrativa. L’auspicio è che le demofarm pubbliche e private si strutturino all’interno di una rete della dimostrazione in campo agricolo e agroalimentare, proprio al fin di amplificare l’efficacia del trasferimento della innovazione.  Le demofarm possono essere anche uno strumento particolarmente utile per diffondere la digitalizzazione come strumento di innovazione per uno sviluppo sostenibile del territorio rurale. La funzione dimostrativa inoltre appare molto pertinente al tema della sicurezza in agricoltura, in quanto nelle demofarm si possono realizzare iniziative specifiche: un esempio per tutti, il campo prova per la guida in sicurezza dei mezzi agricoli in corso di progettazione e realizzo da parte della Regione Toscana presso la Tenuta di Cesa. Il campo prova sarà un luogo dove saranno ricreate le situazioni di lavoro “reale” di una macchina agricola e dove quindi gli operatori potranno addestrarsi a operare in condizioni di sicurezza nelle varie manovre.
Per concludere la demofarm, è una azienda agricola che si propone di essere “aperta” al territorio, all’interno del quale ospitare tecniche innovative ricomprese in un modello gestionale, progetti sperimentali, con l’obiettivo di comunicare queste esperienze al mondo agricolo, in stretto rapporto con le Università e i Centri di Ricerca. Questo modo di trasferire l’innovazione, si basa sul “mostrare” un sistema innovativo applicato in una “vera” azienda rendendo disponibili la conoscenza di tutti i parametri necessari per una valutazione della sostenibilità tecnico economica del nuovo processo. Gli utenti di questo strumento sono certamente gli imprenditori agricoli, ma anche gli studenti degli Istituti Tecnici Agrari e delle Università che saranno gli imprenditori di domani, sensibilizzandoli sul tema della sicurezza, sul tema della sostenibilità ambientale, di possibili futuri modelli agricoli e sulla agricoltura di precisione.