I segnali sonori da record di alcuni insetti

di Santi Longo
  • 02 May 2024

Una delle modalità con le quali gli insetti mostrano la loro eccitazione e il disagio, ovvero comunicano con individui della loro specie per competere con quelli dello stesso sesso o per attrarre potenziali partner, consiste nella emissione di suoni. In massima parte si tratta di ultrasuoni non percepibili dell’orecchio umano; in grado di udire quelli nell’intervallo tra 20 e 20.000 Hz, nel quale rientrano quelli prodotti da Cicale e da altri Rincoti, da Grilli e Cavallette, da Mantidi, da Libellule, da Apoidei e Vespoidei, da Farfalle e Falene, nonché da Coleotteri, da Ditteri ecc. e che pur risultando talvolta assordanti e fastidiosi o piacevoli, sono stati fonte di ispirazione per illustri musicisti, da Vivaldi a Korstakov.
I suoni, spesso accompagnati da segnali chimici di richiamo, possono essere prodotti sia percuotendo una robusta zona del corpo contro il supporto o contro gli oggetti circostanti, ovvero facendo vibrare le ali o speciali membrane. Nei maschi delle Cicale nel primo segmento dell’addome sono presenti due grandi placche vibranti, dette timballi, protette da opercoli, alle quali è collegato un muscolo che contraendosi le deforma; con il successivo rilassamento il timballo ritorna in posizione. Il continuo contrarsi e rilassarsi produce il caratteristico frinio, che viene amplificato dai sacchi aerei e aiuta le silenziose femmine a localizzare i maschi.
Un’altra modalità di produzione del suono, consiste nello sfregare fra loro due parti del tegumento. Nei Grilli l’apparato stridulante è sito alla base delle ali anteriori e deriva dalla denticolatura di una nervatura che sfrega contro le nervature dell’altra ala. Le Cavallette producono il suono sfregando la parte interna dei femori contro il margine delle ali anteriori.
Il suono più potente prodotto da un animale in relazione alle dimensioni è quello di un piccolo Eterottero Corixide che vive nelle acque stagnanti dell’Europa. I maschi di Micronecta scholtzi Fieber, lunghi circa 2 mm, per richiamare le femmine e indurle all’accoppiamento, emettono nell’acqua suoni che raggiungono i 99,2 decibel e sono udibili anche lungo i bordi degli stagni. Tale suono, del quale il 99% si disperde nell’acqua, è entrato nel Guinnes Word Records ed è stato paragonato a quello di un’orchestra o di un treno in movimento! Esso viene prodotto sfregando una cresta del robusto pene contro una zona sclerificata dell’addome, estesa circa 50 milionesimi di metro.
I maschi di altre specie di insetti che producono suoni con le strutture genitali esterne appositamente specializzate, sono quelli di alcuni Lepidotteri Piralidi del genere Syntonarcha. In particolare i maschi di S. iriastis Mayrick, la cui apertura alare misura circa 2,5 cm, nelle ore notturne si portano sulle parti alte dei cespugli ed emettono i suoni di richiamo per le femmine accompagnandoli col contemporaneo agitare delle ali per disperdere il feromone sessuale, prodotto da ciuffi di peli addominali, che richiama le femmine.

Foto: Micronecta scholtzi