Animali urbani e inquinamento

di Giovanni Ballarini
  • 19 May 2021

Inquinamento urbano da animali e viene subito in mente la defecazione dei cani sui marciapiedi o il guano degli storni, ma il problema è più ampio e complesso. Il concetto d’inquinamento urbano non è nuovo anche se in questi ultimi decenni divenuto oggetto di particolare attenzione in conseguenza di problemi emergenti o divenuti meglio conosciuti anche per il perfezionamento delle metodiche di analisi che hanno individuati nuovi tipi d’inquinamento. In linea di massima i problemi dell'inquinamento si sono sviluppati seguendo due grandi direttrici, quella della industrializzazione e quella della urbanizzazione con fenomeni strettamente collegati che determinano sinergie con effetti in gran parte negativi e aggravanti sugli organismi viventi. In questo processo un ruolo non marginale hanno gli animali e tra questi quelli urbani, che per i loro rapporti con l’uomo sono detti sinantropi.
Animali urbani sinantropi graditi sono cani, gatti, uccelli da gabbia e voliera che in Italia sono presenti in circa la metà delle abitazioni per contrastare la devitalizzazione degli ambienti di vita umana collegata alla intensa urbanizzazione e la solitudine di famiglie di sempre più ridotte dimensioni e spesso costituite da un solo anziano. In città sono anche presenti animali sinantropi indifferenti come molte specie di uccelli ma che diventano sgraditi se troppo numerosi (ad esempio gli storni o i gabbiani) o sgraditi come i topi e i ratti. In quest'ultima categoria di animali entra la vasta popolazione di artropodi (zanzare, zecche ecc.) che costituisce una entomologia urbana oggetto di sempre maggiore attenzione. Odiernamente le aree urbane sono collegate ad aree industriali e ad aree degradate o abbandonate che costituiscono luoghi di rifugi e posti di nidificazione e allevamento della prole degli animali. Per l’abbondanza di taluni alimenti e ambienti con scarsa presenza di predatori un numero limitato di specie dà origine a fenomeni di sovrappopolazioni più o meno transitorie. In questo schematico quadro si inserisce la particolare attenzione oggi data alle infezioni ed infestioni presenti negli animali che per loro vicinanza all'uomo sono un potenziale rischio per la salute umana (zoonosi) anche come vettori di infezioni.
Di fronte ai fenomeni di inquinamento gli animali cause di malattia nell’uomo hanno una duplice posizione e ruolo: azioni dell'inquinamento sugli animali e animali causa di inquinamento. Nel primo caso e per quanto concerne gli animali sinantropi non desiderati o avversati, questi possono anche assumere il significato di indicatori ambientali. Per gli animali sinantropi graditi il cane per esempio può divenire causa di inquinamento acustico e fecale, ma è anche un possibile indicatore delle condizioni ambientali. Nel secondo caso non sono da escludere fenomeni di trasmissione di infezioni e parassitosi, anche con azioni di moltiplicazione, per esempio per le salmonellosi, e di inquinanti ambientali.
Le conoscenze della ecologia urbana con un diretto interesse per le attività e la salute umana non sono ancora sufficientemente estese. Molto resta da fare perché le città hanno una grande varietà di tipologie che fortemente incidono sui rapporti uomo-animali sinantropi in quanto dipendono non solo dalle condizioni locali (clima, presenza o no di acque superficiali ecc.) ma anche dal tipo di struttura urbana che determinano il tipo degli animali presenti e il loro sviluppo. Alla progressiva urbanizzazione e ai cambiamenti in atto delle strutture urbane si connettono anche mutamenti negli stili di vita dei cittadini per cui è necessario un approccio multidisciplinare del problema. In questo contesto le popolazioni animali assumono nuovi ruoli in quanto causa di inquinamento e soggetti di inquinamento. Inoltre ogni specie animale ha le sue particolare caratteristiche bio-ecologiche di tipo fisico, chimico, biologico. Di conseguenza il problema degli animali nell'inquinamento urbano deve essere affrontato nel suo complesso considerando tutte le specie viventi in città, tra le quali l'uomo è solo una, che soltanto una concezione antropocentrica privilegia. Soprattutto oggi bisogna evitare una frammentarietà nello studio dell'inquinamento urbano, mettendo quest'ultimo in rapporto con le biocenosi urbane ed al tempo stesso evitare una visione antropocentrica.