Agricoltura di precisione, il futuro è qui

Intervista a Michele Pisante, Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee presso l'Università degli Studi di Teramo: “Serve un rapido e coerente adeguamento formativo, normativo ed un responsabile supporto politico istituzionale”.

di Giulia Bartalozzi
  • 01 March 2023

Prof. Pisante, lei è coordinatore del master universitario di primo livello in agricoltura di precisione, in convenzione tra gli atenei di Teramo, Firenze, La Tuscia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria e Ibf Spa. Perché la necessità di questo corso di specializzazione?
Per attuare la trasformazione graduale del comparto, sempre più diversificato e costantemente in evoluzione per stabilizzare le rese unitarie con le migliori caratteristiche qualitative, impiegare razionalmente le risorse naturali, ridurre i costi di gestione. Dagli originari assiomi con cui l’agricoltura si è sviluppata, empirismo ed esperienza, nel dinamico movimento di crescita del terzo millennio il settore primario è entrato concretamente nell’epoca della dimostrazione e dei dati, aspetti che richiedono adeguata consapevolezza per essere riconosciuti e completamente valorizzati. Pertanto, considerato l’evidente disallineamento tra le professionalità richieste e i percorsi formativi esistenti, insieme alla carenza di interventi strutturali basati sull’innovazione, sulle evidenze scientifiche e le tecnologiche disponibili, il Master consente di trasmettere nuove conoscenze disciplinari, sempre più essenziali ai produttori ed ai professionisti del settore, simultaneamente chiamati ad attuare complessi processi decisionali caratterizzati da tempestività e proporzionalità, anche in termini di variabilità e sostenibilità, con lo sguardo attento a costi e benefici. Senza trascurare gli impatti presenti e futuri della transizione ecologica e digitale, anche per le restrizioni normative previste dall’European Green Deal al 2030 che limitano la competitività delle nostre filiere agroalimentari di qualità, tra cui la riduzione del 50% di prodotti fitosanitari ed almeno il 20% dei fertilizzanti, la conversione all’agricoltura biologica fino al 25%. 

Quali competenze richiede la nuova agricoltura?
La moderna agricoltura oltre alle competenze nelle discipline proprie delle scienze agrarie, richiede profonde conoscenze di aspetti che riguardano l'elettronica, l'informatica e l'ingegneria per conseguire i migliori risultati. Attualmente esiste un enorme gap tra le soluzioni potenzialmente offerte dalle tecnologie e l'applicazione effettiva di queste nella gestione sostenibile dei sistemi colturali nelle aziende agricole e zootecniche italiane. Per colmare questo divario è richiesta una profonda inversione di tendenza e significativi investimenti, soprattutto in formazione e aggiornamento professionale su più livelli. Per sviluppare una formazione che sia sempre aggiornata sulle innovazioni in un settore estremamente dinamico come quello dell'Agricoltura e dell’Agroalimentare è indispensabile che i saperi professionalizzanti facciano uso delle tecnologie abilitanti e non viceversa. L’alta formazione rappresenta il pilastro attraverso il quale le tecnologie di precisione e la conseguente evoluzione digitale, potranno dare origine alla più incisiva trasformazione per le generazioni digital native che si proietteranno verso l’Agricoltura del terzo millennio.

Come giudica attualmente la media delle competenze degli addetti al settore primario?
Mediamente eccellente sotto il profilo della capacità di gestione ed adattamento, spesso basata sull’empirismo derivato dall’esperienza e dalle conoscenze acquisite nel tempo da parte degli addetti al settore primario. Ciononostante, tenendo presente che le future sfide richiederanno un uso maggiore degli strumenti digitali, al fine di garantire l’impiego coerente dei fattori produttivi e la reddittività, la digitalizzazione dei dati è indispensabile al pari dell’interoperabilità e dell’interscambio delle informazioni. Questa estensione dalle attuali attività ordinarie degli addetti al settore, richiede un pragmatico dialogo mediato da esperti accademici e della ricerca scientifica, per coordinare l’attuazione di un programma nazionale finalizzato a concretizzare la digitalizzazione per l’agricoltura e l’agroalimentare, con l’effetto di favorire la partecipazione inclusiva e migliorare le sinergie tra i diversi attori delle nostre filiere agroalimentari. Infine, ma non per ultimo, le competenze dovranno maggiormente tenere in conto il valore del dato che il comparto agricolo genera e che nel tempo assumerà sempre più una quota rilevante del reddito. 

Quali campi necessitano maggiore preparazione?
I principali fattori di cambiamento rifletteranno la maggiore importanza che i consumatori, sempre più esigenti e consapevoli delle proprie scelte, attribuiranno alla salubrità degli alimenti, agli aspetti ambientali ed etici, anche se il prezzo sarà costantemente un fattore determinante nelle decisioni.
In questo scenario esistono tecnologie emergenti legate ai dati, particolarmente promettenti per la loro interconnessione: Intelligenza Artificiale, Blockchain, Internet delle Cose e Informatica Quantistica, oltre ad applicazioni tecnologiche di frontiera (nanotecnologie, biotecnologie, telerilevamento, data mining, machine learning, modellistica, robotica). Pertanto, i campi delle conoscenze che l’innovazione già dispone per introdurre processi alternativi o radicalmente nuovi, richiedono un rapido e coerente adeguamento formativo, normativo ed un responsabile supporto politico istituzionale coadiuvato trasversalmente dalle tecnostrutture nazionali e regionali. Gli approcci basati sui dati e le tecnologie che trasferiscono in tempo reale le informazioni dei prodotti lungo la catena di approvvigionamento alimentare, possono essere impiegati per aumentare la qualità e la sicurezza dei consumatori ed essere utilizzate per promuovere salute, benessere e produttività. Solo con una visione ampia ed integrata di conoscenze transdisciplinari sarà possibile corrispondere agli obiettivi delle strategie comunitarie ed essere pronti ad affrontare la complessità dei problemi del futuro con l’indispensabile supporto della ricerca scientifica. Lo scenario del futuro dipenderà in larga parte da come e dove saranno realizzati gli investimenti in formazione, con l’unica certezza che per l’Agricoltura e l’Agroalimentare italiano occorre fare presto e bene, prima dell’avvento della nuova dimensione virtuale del digitale in cui confluiranno i prossimi stadi evolutivi delle reti mobili dell’informazione.

Il master è quest'anno alla sua quinta edizione, quanti studenti avete avuto e che cosa avete loro insegnato?
Con i partecipanti alla quinta edizione, appena iniziata, sono 86 gli studenti che hanno scelto di approfondire le conoscenze sull’analisi e la gestione della variabilità spaziale e temporale a scala aziendale e territoriale, integrando argomenti che vanno dal telerilevamento satellitare ed aereo, alla sensoristica, alla meccanizzazione ed all’ingegneria ad alta tecnologia, con l’obiettivo di un progressivo adattamento dei processi produttivi alla sostenibilità.
Il percorso formativo è impostato per conferire una visione d’insieme ai professionisti del futuro, alternando lezioni teoriche con esercitazioni pratiche e prove applicative che si completano con il tirocinio per l’elaborazione della relazione finale. L’obiettivo formativo è favorire il contatto con la complessità delle problematiche reali, collocando adeguatamente il ruolo ausiliario delle tecnologie digitali che da sole, nel medio periodo, non potranno gestire autonomamente le ordinarie attività o supportare le decisioni che richiedono competenze, esperienze ed abilità.
In questa edizione oltre ad essere rinnovata una solida cooperazione tra gli Atenei di Teramo, Firenze, La Tuscia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria e IBF SpA, sono stati confermati gli accordi di collaborazione con primarie imprese che già applicano l’Agricoltura di Precisione, disponibili ad accogliere i corsisti per stage e tirocini, anche con l’obiettivo e l’interesse alla selezione di personale specializzato.
In questa prospettiva, il prossimo 24 marzo è stata programmata la Giornata di Studio per la Formazione in Agricoltura di Precisione con l’obiettivo di promuovere un confronto sulla formazione di settore, potendo contare sul contributo dei principali esponenti del mondo istituzionale e delle imprese del comparto agroalimentare. Inoltre, per l’occasione è prevista la partecipazione di tutti gli specializzati che hanno conseguito il Diploma di Master in Agricoltura di Precisione nelle edizioni precedenti per la costituzione dell’albo “Alumni Master Agricoltura di Precisione”.