La “Dichiarazione di Dublino” sul ruolo sociale della zootecnia

di Bruno Ronchi
  • 30 November 2022

Lo scorso 27 ottobre 220 scienziati provenienti da diverse parti del mondo hanno sottoscritto “The Dublin declaration of scientists on the societal role of livestock”. Tale documento è l’atto finale di un gruppo di lavoro che ha dato vita nei giorni 19 e 20 ottobre 2022, a Dublino, presso il Teagasc (Irish Agriculture and Food Development Authority), a un simposio internazionale sul “Ruolo della carne nella società – Il parere della scienza”.
L’obiettivo della dichiarazione è di contribuire ad affermare il ruolo della ricerca scientifica per il miglioramento dei sistemi di allevamento degli animali di interesse zootecnico, in relazione all’insostituibile ruolo che le produzioni animali hanno per la società. I risultati della ricerca dovrebbero essere punti essenziali di riferimento per guidare gli sviluppi futuri, evitando pericolose semplificazioni ideologiche.
Le sfide che dovranno affrontare i sistemi di produzione animale sono legate sia alla necessità di soddisfare le esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in continua crescita, sia alla necessità di migliorare l’impronta ambientale degli allevamenti e lo stato di salute e benessere degli animali, secondo un approccio “One health”.
I prodotti di origine animale possiedono elevati valori nutrizionali e salutistici, unici e non facilmente sostituibili, perché ricchi di componenti bioattive non riscontrabili in alimenti di altra origine. La storia evolutiva dell’uomo dimostra chiaramente che il consumo regolare di carne, latte-prodotti caseari e uova, all’interno di una dieta bilanciata, è fondamentale per la salute e il benessere.
Gli allevamenti svolgono anche importanti funzioni ambientali, spesso non conosciute o trascurate. La zootecnia si colloca in modo armonico all’interno di sistemi di economia circolare, in quanto permette di riutilizzare e valorizzare prodotti di scarto di diverse filiere produttive, trasformandoli in alimenti di alto valore biologico. In molte aree del pianeta l’allevamento animale permette di valorizzare territori non idonei per altri tipi di utilizzazione produttiva, garantendo al contempo anche la loro conservazione. Molteplici sono i servizi ecosistemici collegati con i sistemi di allevamento, di tipo ecologico, culturale e produttivo.
L’attività di allevamento ha un elevato significato socio-economico, sia in paesi in via di sviluppo, sia in paesi a più elevato sviluppo economico. L’allevamento permette di garantire occupazione, senza distinzione di genere e aperta a molte classi di età e formazione culturale, mantenimento degli insediamenti umani in aree rurali, sviluppo di attività produttive e commerciali collegate con i prodotti di origine animale. Il grande sviluppo tecnologico che si è affermato negli ultimi decenni ha permesso, e consentirà sempre di più, di migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro, efficienza produttive e sostenibilità, unitamente alla dignità sociale degli allevatori.

La “Dichiarazione di Dublino” è aperta alla sottoscrizione da parte dei ricercatori che si riconoscono nei principi fondamentali che vengono enunciati nel documento e che si impegnano nelle varie discipline che riguardano i sistemi agro-zootecnici di produzione animale. La versione integrale della dichiarazione può essere consultata nel sito web https://www. dublin-declaration.org/