Il paesaggio progettato: perché e per chi?

di Alessandro Chiusoli
  • 22 April 2015
Oggi non esiste convegno o mostra o riunione di progettisti del paesaggio in cui non vengano illustrati o descritti interventi sul territorio  in parchi, giardini, aiuole, terrazzi, fasce boscate, golene, colture permanenti, siepi, etc., interventi progettati ed eseguiti anche molto bene, ma è raro che si spieghi  perché questi progetti vengono fatti o , anche, se queste cose sono fatte per migliorare l’ambiente, per renderlo vivibile per persone e / o animali,  o soltanto per primeggiare e sbalordire. Riteniamo che tutti i progettisti  di interventi sul paesaggio, principalmente sul paesaggio legato alla vegetazione, siano sicuri che i loro interventi possano  durare nel tempo con costi di gestione sostenibili e con un consumo idrico accettabile specie nelle città e negli ambienti a basse precipitazioni. Potranno resistere le “belle cose” che si  progettano e si creano  tra uno, dieci, cento lustri ? Nei concorsi, in tutti i concorsi, le giurie dovrebbero, in modo prioritario, esaminare i progetti anche pensando allo sviluppo futuro del paesaggio progettato. 


The designed landscape: why and for whom?

Nowadays there is no conference, exhibition, or meeting of landscape architects at which projects in parks, gardens, flowerbeds, terraces, wooded strips, banks, permanent cultures, hedges, etc. are not shown or described. Even when these are well-designed, well-executed projects, there is rarely an explanation as to why they were carried out or even if they were done to improve the environment by making it pleasant for people and/or animals or merely to be noticed and to flabbergast. We believe that all those planning landscape projects, mainly for landscapes linked to vegetation, are convinced that their actions will last over time with sustainable management costs and with an acceptable level of water consumption, especially in towns and areas with low precipitation.