La sicurezza del lavoro in agricoltura è sempre a rischio

di Pietro Piccarolo
  • 09 December 2010
L’analisi dei dati sugli infortuni in agricoltura dimostra un trend che evidenzia la continua e progressiva riduzione degli eventi infortunistici. Riduzione che accomuna l’agricoltura agli altri settori produttivi. Un discorso a parte merita però la valutazione degli infortuni mortali.

Tab. 1 – Infortuni mortali nel periodo 2001-2010 in agricoltura (Fonte INAIL).
Anno    Valore assoluto Variaz. anno prec. (%) Variaz. sul 2001 (%)
2001             159                      -                                  -
2002             167                     5,0                              5,0
2003             128                    -23,4                         -19,5
2004             175                     36,7                           10,1
2005             141                   -19,4                          -11,3
2006             124                   -12,1                          -22,0
2007             105                   -15,3                          -34,0
2008             125                     19,0                          -21,4
2009             125                      -                               -21,4
2010*             91                      -                                  -
* aggiornati al 20 settembre 2010

L’esame dei dati sugli infortuni mortali registrati negli ultimi 10 anni riportati in tabella 1 evidenzia, da un lato un bilancio per il 2010 che dovrebbe essere decisamente positivo rispetto agli anni precedenti; dall’altro un trend discendente ma molto altalenante. In ogni caso la variazione tra il 2001, preso come anno di riferimento, e il 2009, non va oltre il 21%. Variazione in controtendenza rispetto a quella decisamente maggiore registrata in altri settori.
Per gli infortuni mortali il rischio in agricoltura, pur essendosi ridotto, è ancora troppo elevato e, in ogni caso, non bastano i dati di un anno per alimentare l’ottimismo. Purtroppo il rischio è ancora molto elevato e ciò è dimostrato, non solo dal valore assoluto del numero di infortuni, ma anche dagli indici di frequenza infortunistica. Questi infatti esprimono il rischio rispetto al tempo di esposizione. L’indice di frequenza generale per l’agricoltura è purtroppo maggiore di circa l’85% rispetto al valore medio dell’industria e servizi.
Del resto, se si considerano le cause dei 91 infortuni mortali provocati dal trattore e presentati da ISPELS/INAIL nel corso del GasForum tenutosi a Roma il 20 settembre scorso, si vede che 82 infortuni, cioè il 90% del totale, sono stati provocati dal ribaltamento. In merito non va dimenticato quanto alta sia l’incidenza sull’intero parco trattoristico nazionale dei trattori con più di 20 anni. Trattori cioè per i quali i dispositivi di sicurezza sono ancora molto carenti.
Molto quindi resta da fare per ridurre il rischio infortunistico, in termini di controlli, di informazione, di formazione professionale e di valutazioni mirate sui requisiti di sicurezza.