Il Bostrico tipografo e la protezione dell’Abete rosso dopo la tempesta Vaia

di Pio Federico Roversi , Bruno Caio Faraglia , Valerio Finozzi, Fabrizio Pennacchio
  • 19 January 2022

La tempesta Vaia dell’ottobre 2018 oltre a causare danni ad abitazioni ed infrastrutture ha rappresentato un evento devastante di grande impatto diretto su molte formazioni di Abete rosso dell’arco alpino centro orientale, con ricadute sui patrimoni arborei delle Regioni Friuli Venezia. Giulia, Veneto e Lombardia e delle province autonome di Bolzano e Trento. Basti pensare al riguardo ai più di 4 milioni di mc di legname abbattuto in 24 ore nella sola Provincia di Trento, ai 780.000 mc del Friuli Venezia Giulia ed ai 2.700.000 mc del Veneto.
La grande quantità di schianti e la conseguente diffusa presenza  di piante atterrate o stroncate idonee a sostenere forti incrementi demografici di insetti che si sviluppano negli strati sottocorticali, in grado colonizzare non solo piante morte di recente o fortemente debilitate ma anche di riversarsi su piante sane, ha indotto le autorità e le comunità presenti nei territori forestali colpiti ad attivarsi prontamente con impegnativi piani di esbosco, non solo per recuperare quanto possibile del materiale legnoso a terra e ma anche per evitare pericolosi incrementi massali delle popolazioni di questi artropodi e in particolare del Coleottero Scolitide noto con il nome comune di Bostrico tipografo dell’abete rosso (Ips typographus L.).
A causa dei danni che può provocare, il Bostrico tipografo è considerato uno degli insetti di interesse forestale più importanti in Europa per il suo ruolo nella dinamica degli ecosistemi forestali e il temibile impatto delle sue gradazioni capaci di determinare morie su estese superfici boschive. Nel solo periodo compreso tra il 1940 e il 1951 uno dei più estesi focolai d’infestazione registrati nel nostro continente ha provocato in Europa centrale l’abbattimento di piante per un totale di 30 milioni di mc, con 100.00 ha completamente devastati nel solo nord-est della Polonia.
Ips typographus è uno xilofago corticolo i cui adulti scavano sotto la corteccia degli abeti caratteristici sistemi di gallerie di ovideposizione con una cella nuziale ben distinta e 2-5 gallerie materne lunghe 5-15 cm, il cui tratto iniziale si presenta curvo, lungo le quali vengono deposte le uova. Le larve, a loro volta, con lo scavo delle gallerie di sviluppo sottocorticali, nel caso di piante vive, finiscono per determinarne un rapido disseccamento. Questo Scolitide oltre a Picea abies (L.) Karsten può attaccare anche Picea orientalis (L.) Peterm. e occasionalmente Pinus sylvestris L. e Larix decidua Mill. Ips typographus è presente in modo diffuso ovunque vegetino popolamenti naturali e piantagioni di Picea spp., dal Portogallo agli Urali, al Caucaso e all’Asia minore, dai Paesi dell’Europa mediterranea alla Scandinavia. In Italia lo xilofago si rinviene in tutte le Peccete alpine e nelle stazioni della conifera localizzate sull’Appennino settentrionale, nonché nell’Appennino centrale in piccole piantagioni, realizzate nei decenni passati. Al riguardo è importante sottolineare che molti boschi di Abete rosso del nostro Paese, non solo appenninici ma anche alpini, vegetano al limite meridionale dell’areale di distribuzione della Pinacea in condizioni stazionali non ottimali.
A seguito delle devastazioni determinate dalla Tempesta Vaia i Servizi Fitosanitari e le altre autorità coinvolte nella gestione e difesa dei patrimoni forestali danneggiati, oltre ad avviare piani di esbosco hanno anche attivato con varie modalità a secondo delle situazioni territoriali programmi di monitoraggio con verifiche dirette nelle peccete e rilievi in remoto, utilizzo di trappole innescate con feromoni attrattivi e avviato studi sull’utilizzo di strategie sperimentali di contenimento delle popolazioni del Bostrico in collaborazioni con le istituzioni scientifiche presenti nelle Regioni e Province autonome colpite.
Stante il permanere nel 2021 di focolai d’infestazione di Ips typographus in vari territori nonché l’ulteriore aumento della presenza in molte Peccete di nuovi nuclei di piante disseccate colonizzate dallo Scolitide, nella seduta del 30 settembre 2021 la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni ha preso atto della criticità della problematica Bostrico tipografo. A seguito di quanto sopra è stato chiesto al Servizio Fitosanitario Centrale del MIPAAF di promuovere la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro per: definire modalità condivise di indagine delle aree colpite al fine di uniformare la raccolta dei dati, individuare misure fitosanitarie urgenti per il contrasto e la prevenzione della diffusione dell’organismo nocivo, accrescere le conoscenze scientifiche, predisporre una bozza di provvedimento relativo alle misure fitosanitarie di emergenza, definire il ruolo degli agenti di controllo biologico.
Con nota MIPAAF del 17/11/2021 Prot. 0602977 è stato istituito il Tavolo tecnico-scientifico sul Bostrico tipografo comprendente il Servizio Fitosanitario Centrale, la Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste, le Regioni e le Province autonome competenti e le Istituzioni collegate, l’Istituto Nazionale di Riferimento per la Protezione delle Piante (CREA-DC), l’Università di Padova e la Fondazione E. Mach.
Il Tavolo Nazionale nella riunione tenutasi nel mese di dicembre dello scorso anno ha individuato varie le priorità su cui interagire. In primo luogo la realizzazione di una capillare campagna informativa comune a tutti i partecipanti, mirata alla predisposizione e distribuzione di documenti informativi concordati tra tutti i membri del  gruppo di lavoro, destinati alle Amministrazioni locali e ai cittadini, finalizzati a spiegare in modo chiaro e corretto la problematica, le implicazioni ecologiche e le strategie messe in atto per contenere le infestazioni e ripristinare condizioni di equilibrio delle biocenosi. In modo analogo è stato deciso di realizzare pannelli informativi da collocare lungo la rete stradale nei punti panoramici strategici e lungo i sentieri più importanti che attraversano aree con nuclei di Abete rosso arrossati a seguito degli attacchi del Bostrico.
Parimenti, è stata condivisa la necessità di individuare le azioni urgenti di contrasto al bostrico tipografo. Per lo sviluppo delle misure fitosanitarie la legge di bilancio ha appena stanziato 3 milioni di euro.
I partecipanti al Tavolo Nazionale hanno anche stabilito di operare per uniformare le modalità di raccolta dati in tutti i territori colpiti al fine di elaborare le informazioni con sistemi geografici informatizzati in grado di mettere in relazione le informazioni biologiche ed epidemiologiche sul Bostrico con i dati stazionali e climatici per elaborare mappe di rischio utili a indirizzare e rendere maggiormente efficaci le operazioni di controllo delle infestazioni dello xilofago.
Nel complesso il lavoro avviato si inquadra in una nuova stagione della strategia di difesa delle piante in Italia, ecosistemi forestali compresi, nella quale viene data importanza primaria alla messa in comune di informazioni e al coordinamento delle azioni di intervento per agire con tempestività e ottenere una maggiore efficacia degli interventi di difesa fitosanitaria siano essi riguardanti nuove emergenze fitosanitarie determinate da specie nocive aliene sia nel caso del ripresentarsi di infestazioni ricorrenti di specie in grado di approfittare di stress ambientali di vario tipo o di eventi calamitosi come nel caso della tempesta Vaia.



Foto in apertura:  Nuclei di Abeti rossi con chiome arrossate per attacchi di Bostrico tipografo (Foto SFR Veneto, V. Finozzi).

Sotto: Adulto di Ips typographus (L.) neoformato con il tegumento non ancora inscurito (Foto CREA-DC, F. Pennacchio).