L’agritech in Italia cresce del 20% ma meno che all’estero

  • 10 March 2021

Agricoltura di precisione in primo luogo, ma anche monitoraggio da remoto di macchine e attrezzature agricole, software gestionali e big data. L’innovazione in agricoltura nel 2020 si è rivelata più forte della pandemia. Infatti il mercato dell’agricoltura 4.0 cioè delle soluzioni tecnologiche nei campi nel 2020 ha raggiunto un giro d’affari di 540 milioni di euro con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.
Un trend che si è rivelato ancora più forte a livello mondiale visto che il fatturato globale delle tecnologie per l’agricoltura è stimato nell’ordine 13,7 miliardi di dollari in crescita del 76% rispetto al 2019. Sono i dati messi a punto dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, presentati il 5 marzo.
Dunque gli investimenti in soluzioni di agricoltura 4.0 in Italia sono cresciuti anche nel difficile 2020 «e ci attendiamo – segnalano dall’Osservatorio Smart Agrifood – una forte accelerazione nel 2021 considerato che le superfici a oggi coltivate in Italia con strumenti di agricoltura 4.0 sono nell’ordine del 3-4% del totale, quindi c’è un grosso potenziale ancora da esprimere».
Analizzando la composizione del mercato 2020 dell’agricoltura 4.0 in Italia a predominare sono le tecnologie legate all’agricoltura di precisione, cioè l’attenzione alle soluzioni a supporto delle attività in campo, rispetto ad altri ambiti quali i sistemi orientati alla valorizzazione dei dati in azienda o lungo la filiera
In particolare le soluzioni che hanno trainato maggiormente la crescita sono quelle associate al monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature agricoli (36% del mercato), seguite dai macchinari connessi (30%), e dai software gestionali (13%). Issd (Sistemi di supporto alle decisioni) incidono per il 5% del mercato complessivo e iniziano a farsi strada i robot per le attività in campo (2%). Dal punto di vista dell’offerta delle soluzioni, i produttori di macchine agricole risultano la categoria trainante con una quota del 73% del mercato, seguiti dai fornitori di soluzioni IT e tecnologie avanzate (come l’Internet of Things, robot e droni) che ne coprono il 17%.
«La pandemia – commenta Andrea Bacchetti che dirige l’Osservatorio Smart Agrifood insieme a Chiara Corbo – ha messo alla prova il settore agroalimentare italiano, da un lato riducendo la disponibilità di manodopera dall’altro mettendo sotto pressione la logistica distributiva. Ma le analisi dell’Osservatorio hanno evidenziato un settore dinamico e aperto all’innovazione, consapevole dei benefici che le tecnologie digitali possono apportare in termini di efficienza, competitività e sostenibilità della filiera. Nella marcia di avvicinamento all’agricoltura 4.0 le soluzioni digitali sono ormai presenti in oltre la metà delle imprese analizzate, e la maggior parte di queste utilizza già almeno due strumenti in parallelo. Nei prossimi anni a guidare l’innovazione del settore saranno sempre di più la necessità di lavorare sull’interconnessione delle soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche e la valorizzazione dei dati».

da: il Sole24Ore.it, 1/3/2021