Necessari ulteriori studi sulla fattibilità dell’agricoltura verticale, sostengono gli scienziati inglesi

  • 18 March 2020

Secondo  alcuni scienziati  dovrebbero  essere  effettuate  maggiori ricerche  per  determinare  la  fattibilità  dell’agricoltura  verticale,  poiché si  dispone  ancora di “scarse informazioni” sulla gestione di parassiti e malattie. I  nuovi  metodi  di  produzione  alimentare –ivi  compresa  l’agricoltura  verticale –fanno  ben  sperare,  nel  senso  di  una  ottimizzazione  della  produttività  del  settore agricolo, dal momento che la popolazione mondiale continua a crescere. Ma  gli  scienziati  avvertono  che,  attualmente,  vi  sono  scarse  informazioni  sugli effetti contrari derivanti dall’adozione di questo nuovo approccio all’agricoltura. L’agricoltura   verticale   è   la   pratica   di   coltivare   colture   al   chiuso,   su   strati sovrapposti,  usando  aiuole  e  cassette  appositamente  designate,  spesso  insieme  a tecniche  di  coltivazione  fuori suolo,  all’utilizzo  di  un’illuminazione  artificiale,  e  al controllo climatico.
Ciò  significa  che  la  produzione  di  colture  è  meno  dipendente  dalle  condizioni meteorologiche,  e  ha  la  possibilità  di  utilizzare  minori  quantità  di  acqua,  terra  e pesticidi. I    ricercatori    della Keele    University hanno posto l’accento sulle sfide dell’agricoltura verticale, soprattutto per la gestione di parassiti e malattie e hanno  raccomandato   di   intraprendere   ulteriori   ricerche   per determinare in modo esauriente la fattibilità del sistema, da utilizzare per integrare o soppiantare gli attuali approcci di produzione agricola convenzionale.
Il  dottor  Joe  Roberts  e  il  professor  Toby  Bruce  hanno  effettuato  la  revisione insieme  ai  colleghi  della Harper  Adams  University per  offrire  una  prospettiva scientifica sui pro e i contro di questo nuovo metodo di agricoltura intensiva. I loro risultati, pubblicati sulla rivista Annals of Applied Biology, hanno messo in evidenza  i   fattori  che  devono essere   presi   in   considerazione   nella   fase   di implementazione, in particolare la densità dell’impianto, i sistemi di illuminazione, e il controllo della diffusione di insetti e malattie attraverso le colture. I ricercatori hanno, inoltre, sottolineato l’importanza di compiere ulteriori indagini sui  vantaggi  e  gli  svantaggi  di  questo  tipo  di  agricoltura,  in  particolare,  tenendo  in considerazione   precedenti   comunicati che   sostengono   che   l’agricoltura verticale presenti un rischio di parassiti o malattie quasi pari a zero. Il  dottor  Roberts  ha  detto:  “L’agricoltura  verticale  è  certamente  un  approccio interessante  alla  produzione  agricola,  ma  riteniamo  che  siano  necessarie  ulteriori ricerche  per  capire  come  proteggere  meglio,  da  parassiti  e  malattie,  le  colture coltivate in questi sistemi, poiché disponiamo di poche informazioni. “Come  molti  altri  settori  basati  sulla  tecnologia,  questa  è  un’area  che  registra grande interesse e investimenti da parte delle imprese, ma trarrebbe beneficio da una maggiore ricerca indipendente e dalla standardizzazione dei metodi di produzione per determinarne appieno il potenziale”.

da: Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 13304, 10/3/2020