La “Fabbrica dei marroni di Marradi” non deve chiudere

di Elvio Bellini
  • 12 January 2022

L'anno vecchio a Marradi non è finito bene, perché dopo Natale la proprietà della Ortofrutticola del Mugello (Italcanditi), ha comunicato a tutte le lavoratrici, che sono tante e lavoratori, l'intenzione di trasferire la lavorazione delle Castagne e dei Marroni nel bergamasco, chiudendo e trasferendo i mezzi di lavoro in Lombardia.
Così all'improvviso una delle più grandi fabbriche di Castagne e Marroni e l'unica realtà occupazionale di grande rilievo del territorio chiuderebbe i battenti. Molto discutibile questo comportamento, anche perché il bilancio produttivo è stato più che positivo, si legge nella stampa accreditata. I bravi lavoratori della "Fabbrica dei Marroni di Marradi" stanno presidiando lo stabilimento affiancati dai castanicoltori Marradesi, i quali hanno bloccato gli ingressi dall’ esterno con dei trattori. A loro, naturalmente, si è unito l’intero paese, giacché l’eventuale chiusura della fabbrica rappresenterebbe un colpo mortale all’ economia dell’intero territorio.
La notizia sta facendo il giro del mondo perché il "Marron Buono di Marradi", che rappresenta l'ecotipo di maggiore risalto per l'"IGP Marrone del Mugello", è largamente conosciuto per le sue peculiari caratteristiche di elevata qualità e salubrità.
E allora perché la proprietà vuole chiudere e trasferire la produzione del trasformato nel bergamasco?
Tutta la popolazione di Marradi, con in testa il Sindaco, la Giunta comunale e il Consiglio, si è mobilitata per impedire che la "Fabbrica dei Marroni" subisca questo tragico affronto.
Il presidio deve garantire che da lì non esca neppure un bullone e tutte le forze politiche, amministrative, sindacali ed ecclesiastiche, locali, regionali, nazionali ed europee, hanno manifestato un chiaro disappunto per questa incomprensibile decisione della Italcanditi di Bergamo. Molte organizzazioni sono venute a Marradi per dare coraggio e speranza ai circa 100 addetti al buon funzionamento dello stabilimento. A questi si sono uniti personaggi famosi che amano il nostro paese e i prodotti tipici, la gastronomia, il bellissimo paesaggio, con tanti castagneti maestosi, storici e culturali.
Tutti insieme dobbiamo fare opera di convincimento verso la nuova proprietà di riprendere in tempi brevi le lavorazioni del nostro prodotto di grande eccellenza; Il “Marron Buono di Marradi", che rappresenta la materia prima in assoluto per la nostra "Fabbrica dei Marroni". 
Per queste significative considerazioni è sacrosanto diritto delle Maestranze, la lavorazione dei Marroni a Marradi, non solo deve proseguire in loco, ma deve essere incrementata con nuove linee di prodotti trasformati.
Le azioni del presidio ad oltranza instaurato dalle Maestranze della fabbrica sono ormai di dominio pubblico e un po’ tutte le istituzioni pubbliche e politiche si sono mosse e molte sono venute al presidio per condividere le calamità che si potrebbero abbattere sul territorio marradese.

Tra le numerose azioni intraprese per scongiurare la chiusura dello stabilimento, se ne segnalano tre:
1) Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dopo i primi interventi della vice-presidente della Regione Stefania Saccardi e del Sindaco di Firenze Dario Nardella, il 09/01/2022, ha partecipato al Consiglio Comunale Straordinario convocato presso il presidio della “Fabbrica dei Marroni di Marradi”. Oltre alla doverosa solidarietà ha ribadito che la Regione Toscana, attraverso il tavolo di crisi, incontrerà prossimamente la proprietà Italcanditi e difenderà la fabbrica, la sua localizzazione a Marradi, giacché questa fabbrica rappresenta tutto il territorio, la sua identità e l’intera comunità;
2) Interpellanza parlamentare per informare e coinvolgere il governo in questa vicenda che interessa tutto il paese e il suo territorio (primo firmatario Riccardo Nencini);
3) Proposte avanzate dal vice-ministro Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, Teresa Bellanova (già Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) per la ripresa dell’attività produttiva della “Fabbrica dei Marroni di Marradi”.

Il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno (CSDC) segue con attenzione le vicissitudini della "Fabbrica dei Marroni" e cerca con i suoi mezzi di informare il mondo castanicolo e non solo di questa inaccettabile e incomprensibile vicenda.
Abbiamo iniziato il X Volume della CNL-CSDC con questa drammatica notizia e continueremo ad aggiornarvi, con la certezza che più prima di poi vi comunicheremo il proseguimento dell'attività lavorativa della "Fabbrica dei Marroni di Marradi".
Ritengo doveroso ricordare e rimarcare le ragioni che mi hanno spinto a costituire questo Centro di Studio (CSDC) proprio a Marradi, terra del “Marron Buono”, coinvolgendo Università, Enti pubblici e Associazioni private con il beneplacito dell’Accademia dei Georgofili, presieduta allora dal prof. Emerito Franco Scaramuzzi al tempo Rettore Magnifico dell’Ateneo Fiorentino. A convincere questi organismi sono state essenzialmente: la superiore qualità dei frutti di Castagno appunto il “Marron Buono di Marradi”;  l’ampia diffusione di castagneti tradizionali che ancora si registravano nel 2008 (almeno dalla costituzione del CSDC); la storia, la tradizione, la grande tipicità degli usi gastronomici che da sempre hanno caratterizzato questo territorio; le bellezze e la salubrità degli ambienti castanicoli mai inquinati ed in perfetto equilibrio eco-biologico; e assolutamente non ultima, la presenza in loco della Ortofrutticola del Mugello (che i Marradesi chiamano correttamente “Fabbrica dei Marroni”).
Da subito si è instaurato un rapporto stretto di collaborazione tra il CSDC e l’Accademia dei Georgofili, sfociato nella stesura di uno specifico Protocollo d’Intesa tutt’ora operante: non si è tenuta manifestazione senza il patrocinio dell’Accademia dei Georgofili.
Per tutti gli eventi tenuti in collaborazione si ricordano: Esposizione completa sul Castagno a Bruxelles  con Lectio magistralis sull’importanza del Castagno in Europa, in occasione della inaugurazione della Sezione Internazionale dell’Accademia dei Georgofili (2009); allestimento della Esposizione sulla Multifunzionalità del Castagno negli ampli locali della prestigiosa Accademia dei Georgofili di Firenze per lunghi periodi (2011 e 2015); partecipazione al Gruppo di Lavoro sul Castagno, costituito appositamente dall’Accademia e tutt’ora in pectore; Proposta operativa di richiesta all’UNESCO di inserire il Castagno europeo (Castanea sativa) nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità. Infine il Presidente prof. Massimo Vincenzini propone al CSDC l’organizzazione di due Esposizioni sul Castagno, una virtuale e una reale presso l’Accademia dei Georgofili in tempi brevi.
Chiaramente la “Fabbrica dei Marroni di Marradi” non deve chiudere, ma deve potenziare la produzione, ottimizzando anche l’assenza di glutine nei frutti che rappresenta una grande opportunità di ampliare la gamma del trasformato.
Pertanto, mio tramite, l’Accademia dei Georgofili e il CSDC si uniscono alle tante organizzazioni e Enti Pubblici e privati, nel congratularsi con le Maestranze per aver intrapreso la giusta azione di presidio della Ortofrutticola del Mugello e proseguire con tenacia nel preciso intento che il loro grande sacrificio possa sfociare nella ripresa dell’attività lavorativa al più presto. 

Sotto: Foto di gruppo con il Presidente Eugenio Giani, il Sindaco Tommaso Triberti e Assessori Comunali di Marradi