I farmaci antiobesità e il futuro del settore lattiero-caseario dell’industria alimentare

di Mauro Antongiovanni
  • 03 September 2025

I farmaci GLP-1 (Glucagon Like Peptide-1), tipo il Semaglutide, originalmente destinati alla cura del diabete, vengono ormai soprattutto usati come efficace terapia antiobesità, avendo dimostrato significative proprietà dimagranti.
Si tratta di farmaci che, in maniera simile all’azione dell’ormone naturale secreto dalla mucosa intestinale, stimolano la secrezione di insulina e inibiscono quella di glucagone. Inibiscono, inoltre, la motilità e le secrezioni gastro-intestinali e regolano l’appetito limitando il consumo volontario di alimenti.
Secondo quanto pubblicato il 12 giugno scorso su “Dairy Global”, si stima che circa il 40% della popolazione mondiale sia sovrappeso o addirittura obesa. Da questo punto di vista si guarda all’impiego di questi farmaci che deprimono l’appetito aumentando il senso di sazietà e rallentando la digestione, come un possibile rimedio.
Il problema collaterale che sta sorgendo è che, non solo si interviene sulla forma fisica della popolazione, ma si fa dimagrire anche l’industria alimentare, soprattutto quelle dei prodotti lattiero-caseari e dolciaria.
Un’indagine condotta per interviste negli Stati Uniti indica che più di 15 milioni di americani stanno già seguendo la terapia con farmaci GLP-1, con conseguenze sulla qualità della dieta: meno grassi e carboidrati, specie se processati, e più proteine magre naturali. Tutto ciò ha conseguenze significative sui consumi: le proteine prosperano e gli alimenti processati diminuiscono. Per fortuna, verrebbe da dire.
Chi adotta la terapia GLP-1 non solo riduce i consumi alimentari, ma modifica significativamente i propri gusti e preferenze a scapito degli alimenti energetici, dolci o salati. In particolare nei riguardi di prodotti come i gelati, i formaggi, le merendine e gli yogurt. In effetti, secondo uno studio canadese si sta registrando un calo consistente nelle vendite di alimenti grassi derivati dal latte. La ridotta richiesta di questi prodotti potrebbe portare ad un incremento di alimenti proteici derivati dal latte.
Si stima che, se solo il 9% degli americani adottassero i GLP-1 nel 2030, le preferenze nei riguardi dei prodotti proteici magri rivoluzionerebbero letteralmente i mercati, sconvolgendo le offerte alimentari sugli scaffali dei supermercati e gli agricoltori si dovrebbero aspettare minori utili, con tutto ciò che questo comporta.
Fa discutere il fatto che, a fronte della buona notizia dell’ingresso nel mercato della salute di un nuovo farmaco studiato per combattere il diabete di tipo 2, rivelatosi anche un ottimo rimedio contro l’obesità diffusa fra la popolazione del ricco occidente, sorgano anche dei problemi relativamente all’universo delle industrie alimentari specializzate in gelati, merendine e simili, che già stanno sperimentando significative diminuzioni delle vendite.
I non obesi se ne faranno una ragione.