Da Firenze 1838 a Milano 2015: agricoltura, industria e artigianato che si incontrano

di Luciana Bigliazzi, Lucia Bigliazzi
  • 14 October 2015
Expo Milano 2015: Tema e motivo conduttore: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.
Expo sta per chiudersi e ci auguriamo che il mondo che si è incontrato e messo a confronto ne esca ora ancor più motivato sull’urgenza di dare soluzione ad un problema che già per molti è drammatica condizione di vita e per altri lo potrebbe diventare da qui a pochi decenni.

Firenze 1838, “Prima pubblica esposizione dei prodotti delle arti e manifatture”.
Era la Toscana dei Lorena che si incontrava, una Toscana in cui la predominante attività agricola cominciava ad essere affiancata dai prodotti delle manifatture; una Toscana che per la prima volta apriva agli occhi di visitatori ed eruditi l’universo operoso di artigiani, artisti e manifattori.
Fortemente voluta dall’Accademia dei Georgofili (l’accademia più antica al mondo per gli studi sull’agricoltura), convinta, citando il Georgofilo Gregorio Fierli che “L’Industria e le Manifatture non possono stabilirsi, né stendersi, che in ragione delle spese d’una moltitudine d’Abitanti nutrita coi prodotti di una florida Agricoltura ” (Sull’aumento dei guadagni degli Artigiani derivante dall’aumento delle rendite de’ proprietari, marzo 1797), la mostra del 1838 rappresentò con i suoi 66 espositori, un vero e proprio successo per la Toscana granducale, tanto da convincere le autorità governative a reiterarla periodicamente. 
“Quando i contadini hanno tanto da poter portare delle scarpe, e dei vestiti, si vedon nascere subito dei calzolari, e dei sarti sino nei piccoli Villaggi (G. Fierli, cit.). Il progresso dell’agricoltura non andava pertanto disgiunto dal progresso dell’attività manifatturiera; migliorare l’una e l’altra significava far avanzare lo stato di “incivilimento sociale” (Raffaele Busacca, Sull’attuale incivilimento e sull’importanza che ha in esso l’elemento economico, scopo speciale dell’Accademia Economico-agraria dei Georgofili, 5 giugno 1853).
La mostra  di Firenze 1838 rappresentò dunque il momento di sintesi dell’economia della Toscana del tempo in cui attività agricola e attività manifatturiera dimostrarono non soltanto di poter convivere, ma anche di quanto fossero necessarie  l’una all’altra. 
Il Rapporto che a chiusura dell’evento fu steso dalla Commissione a tale scopo costituita in seno ai Georgofili, formata da Giuseppe Gazzeri, Giovan Battista Amici, Luigi Calamai, Antonio Targioni Tozzetti evidenziava una Toscana di manifattori che associavano sovente alla loro competenza professionale, genialità ed inventiva che si traducevano nella elevata qualità delle loro produzioni. (Rapporto della Commissione sopra i prodotti delle manifatture toscane presentati all’esposizione, 1 luglio 1838. Cfr. “Atti dei Georgofili”, Continuazione, 16, 1838, p. 240-264).

Quella stessa qualità di cui scriveva circa venti anni più tardi Luigi Ridolfi a chiusura dell’Esposizione Universale di Londra del 1851 che aveva valso alla Toscana il plauso per la perfezione degli oggetti esibiti a dispetto di qualche critica per l’eccesivo rigore e “scarso splendore” nella loro presentazione: “la perfezione dei prodotti e il merito delle invenzioni furono i soli criterj che qui presiederono alla scelta degli oggetti da inviarsi a Londra, per il non felice concetto che ci facemmo dell’esposizione universale considerandola noi pur troppo esclusivamente come un tecnico piuttosto chè industriale concorso” (Rapporto annuo generale sulla corrispondenza accademica con alcune considerazioni sull’esposizione  universale di Londra, 28 dicembre 1851).
Firenze 1838 ebbe anche il merito di richiamare l’attenzione sulla produzione nazionale di eccellenza che andava valorizzata anche allo scopo di orientare la domanda verso di essa anziché verso l’importazione da altri Stati.
L’Accademia dei Georgofili oltre a mettere a disposizione la propria sede, all’epoca posta in via del Cocomero (l’attuale via Ricasoli), stilò il programma della manifestazione e ne fissò l’organizzazione.
Le attività individuate riguardavano i seguenti prodotti: “Lana, Seta, Carta, Ferro, Concie, Bordatini”; erano individuate altresì le diverse voci di spesa il cui totale a consuntivo superò di sole 6 Lire le 700 previste.
Collaterale alla mostra dei prodotti delle arti e manifatture i Georgofili avevano voluto dar vita alla mostra delle “Lane Toscane” e la Commissione formata anch’essa  da Gazzeri, Amici, Targioni Tozzetti, Calamai fornì poi una relazione dei prodotti esibiti (Sulle lane toscane presentate alla prima pubblica Esposizione dell’I. e R. Accademia dei Georgofili. Rapporto della Commissione d’Arti e manifatture. Cfr. “Atti dei Georgofili”, Continuazione, 16, 1838, p. 264-275). 

La mostra si svolse dal 23 giugno a “tutto il primo Luglio 1838”.
Con la “prima pubblica esposizione dei prodotti delle arti e manifatture”, la Toscana si era messa a confronto ed i risultati erano stati soddisfacenti; come auspicato dai Georgofili, il Granduca con motuproprio del luglio 1839 ne fissava la cadenza triennale.


FOTO:  Antonio Targioni Tozzetti, “Rapporto della commissione sopra i prodotti delle manifatture toscane presentati all’esposizione”, 1 luglio 1838 (Accademia dei Georgofili, Archivio Storico)


From Florence 1838 to Milan 2015: agriculture, industry and crafts coming together

Expo Milano 2015: theme and leitmotif, "Feeding the planet. Energy for Life ".
Expo is about to close and we hope the world that came together to share ideas now leaves even more motivated by the urgency to find solutions to a problem that is already a plight of life for many and could become one for others within a few decades.
Florence 1838, "First public exhibition of the products of the arts and manufacturing".
It was the Tuscany of the Lorraines that came together, a Tuscany where the predominant agricultural activity began to be joined by manufactured products, and one that, for the first time, opened the eyes of visitors and scholars to the hard-working world of art, craft, and manufacturing.