Bioeconomia, in Toscana ci sono interessanti prospettive di sviluppo economico in agricoltura

  • 13 September 2017
Si è svolta lo scorso 6 settembre nella sede dell’Accademia dei Georgofili, la presentazione dei risultati finali delle linee che caratterizzeranno il Progetto Strategico per l’avvio di filiere agroindustriali in Toscana, a partire da quattro piante oleaginose idonee alle condizioni pedoclimatiche della regione: canapa, lino, cartamo e camelina. Il progetto COBRAF (COprodotti da BioRAFfinerie), finanziato dalla misura 16.1 del Piano di Sviluppo Rurale, ha come capofila l’associazione “Chimica Verde Bionet”, che da anni si è resa promotrice di varie iniziative nel campo della sostenibilità agroambientale.

Il Presidente Giampiero Maracchi ha salutato i numerosi presenti in sala, sottolineando come il tema della bioeconomia si sposi perfettamente con la filosofia che i Georgofili cercano di portare avanti da quando è sempre più evidente la necessità di rivedere il modello di sviluppo industriale nato alla fine del ‘700, alla luce degli attuali problemi ambientali e della consapevolezza che l’agricoltura, se fatta in un certo modo, è l’unica attività umana sostenibile. A tale proposito, il prof. Maracchi, oltre ad esprimere soddisfazione per il coinvolgimento dell’Accademia quale partner attivo del progetto COBRAF, ha anticipato che a fine settembre, durante un incontro programmato a Bruxelles tra il Commissario Phil Hogan e l’Unione Europea delle Accademie di Agricoltura (UEAA), i Georgofili, che a partire dal 2018 assumeranno la presidenza di tale Unione, si faranno promotori della discussione che vedrà la bioeconomia come tema portante.

E’ seguìto un videomessaggio del Prof. Fabio Fava, rappresentante italiano per la bioeconomia nei comitati di Horizon 2020 e presso l’OCSE, il quale oltre a rivolgere l’apprezzamento per i contenuti del progetto, ha sottolineato l’importanza di una strategia italiana per la bioeconomia . (Il messaggio è visibile al seguente link: http://www.chimicaverde.it/cobraf-coprodotti-bioraffinerie/#go-finale)

Beppe Croce, direttore di Chimica Verde e responsabile del progetto COBRAF, ne ha illustrato i contenuti evidenziando la necessità di trovare il collegamento tra mondo agricolo e industriale, in considerazione del fatto che le quattro colture oleaginose studiate hanno dimostrato di avere un notevole valore aggiunto per la nutraceutica e la cosmesi, nonché di avere interessanti applicazioni nell’industria edilizia, della camperistica e della nautica e, ancora, con le tecnologie adeguate, anche nel settore tessile. Risulta quindi necessario sviluppare una piattaforma logistica per le bioraffinerie, che coniughi tutta la filiera, creando profitto economico nel rispetto dell’ambiente.  

Il convegno è servito inoltre a creare i presupposti per la formazione del gruppo operativo, con la definizione dei ruoli di ciascun partner, che permetterà di presentare proposte nell’ambito dei prossimi bandi del PSR nonché di favorire la partnership europea per le innovazioni.

All’iniziativa hanno preso parte il MiPAAF (Serenella Puliga), il CREA (Anna Vagnozzi), numerosi esponenti del mondo agricolo e industriale toscano, oltre a funzionari dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana. 

L’incontro è stato anche l’occasione per la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra l’Accademia dei Georgofili e Chimica Verde, rappresentata dalla Presidente Sofia Mannelli (in foto sotto, insieme a Giampiero Maracchi).