Innovazione negli allevamenti per la prevenzione

Lo scorso 15 settembre, nell’ambito delle giornate di studio organizzate dal Comitato Consultivo su “Allevamenti e Prodotti animali”, coordinato dal prof. Alessandro Nardone, si è tenuto, presso la sede dell’Accademia, il workshop dal titolo “Innovazione negli Allevamenti per la Prevenzione”. Il workshop, presieduto dal prof. Agostino Sevi ha visto gli interventi del prof. Fabrizio Ceciliani (Proteomica e salute animale), e dei proff.ri Gianfranco Greppi (Nanoparticelle nelle produzioni agricole: applicazioni e prospettive) e Antonio Pazzona (Il ruolo dei sensori nella zootecnia di precisione per il benessere animale e la sostenibilità ambientale). Il prof. Giuseppe Pulina ha tratto le conclusioni sulle principali evidenze emerse nel corso del workshop.

di Agostino Sevi
  • 16 September 2015
In un scenario caratterizzato da rapidi e spesso profondi mutamenti delle dinamiche di mercato, delle condizioni climatiche e  del mondo del lavoro e delle produzioni, è opportuno fornire alcuni utili spunti di riflessione in merito all’adozione, anche in campo zootecnico, degli strumenti resi disponibili da settori innovativi della ricerca scientifica e tecnologica. Uno sguardo in avanti, insomma, per prevenire (o almeno affrontare meglio) i problemi e le sfide che la zootecnia dovrà fronteggiare in un immediato futuro. Molto importante è il potenziale applicativo delle tecniche proteomiche nel campo delle scienze zootecniche con particolare riferimento alla tutela del benessere animale; nella giornata di studio sono stati esposti i risultati della più recente ricerca nanotecnologica nel campo del risanamento ambientale e delle produzioni animali; discusse le principali applicazioni della “sensoristica” per lo sviluppo della zootecnia di precisione e quindi di strumenti di gestione volti al  monitoraggio automatico del benessere, della salute degli animali, dell'impatto ambientale, della sicurezza del consumatore e della produzione in tempo reale. Le innovazioni tecnologiche sono state presentate non solo nei loro aspetti direttamente coinvolti con l’efficientamento delle attività zootecniche, ma anche, in una visione più ampia, nei loro risvolti sul contenimento della spesa energetica e idrica, sulla riduzione della produzione di reflui e di scarti produttivi, sulla riduzione dell’uso di presidi sanitari e chimici antiparassitari, sulla riduzione dell’uso di matrici non biodegradabili. 
Diagnosticare precocemente, monitorare, correggere tempestivamente sono le parole chiave del futuro della zootecnia. Riscoprire il ruolo essenziale della ricerca di innovazione, e quindi tornare a investire in ricerca di base, è l’invito che il workshop ha voluto trasmettere al mondo delle istituzioni.  Nell’innovazione tecnologica, infatti, il mondo dell’agricoltura in generale, e la zootecnia nella specifico, dovranno nei prossimi decenni cercare, più che in passato,  gli strumenti per raggiungere due e apparentemente contrastanti obiettivi: aumentare significativamente la disponibilità di alimenti e di proteine nobili, soprattutto per soddisfare le crescenti richieste dei paesi emergenti, e contestualmente ridurre l’impiego delle risorse non rinnovabili e l’impatto complessivo su ambiente e clima.
Nondimeno, soprattutto nei Paesi sviluppati, il sistema agricolo-zootecnico dovrà essere in grado di aumentare i già elevati livelli di sicurezza degli alimenti, di tracciabilità e rintracciabilità delle derrata, di miglioramento della qualità dietetico-nutrizionale degli alimenti. Non solo, dovrà anche saper rispondere in maniera convincente alle crescenti richieste di rispetto dei principi etici nella manipolazione e nell’allevamento degli animali di interesse zootecnico, tutelandone il benessere e preservandone lo stato di salute.

Innovation on farms as regards prevention 

More than in the past, the world of agriculture in general, and zoology specifically, will have to look for tools to achieve two apparently contrasting objectives in technological innovation: significantly increase the availability of food and quality proteins, especially to meet the increasing demands of the emerging countries; and simultaneously reduce the use of nonrenewable resources and the overall impact on the environment and climate. Nonetheless, the agricultural and animal livestock systems, especially in developed countries, will have to be able to increase the already high standards for food safety and traceability and improve dietary-nutritional food quality.  Accordingly, it will have to be able to respond convincingly to growing demands to respect ethical principles in the handling and breeding of farm animals, safeguarding and protecting their wellbeing and their health.