Fondo NextGenerationEU: 8 miliardi di euro in più per lo sviluppo rurale nel 2021-2022

di Antonella Rossetti
  • 02 December 2020

Lo scorso 10 novembre, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico sul prossimo quadro finanziario dell’UE per il periodo 2021-2027 (il bilancio dell’Unione) e sul fondo speciale per rispondere alla crisi economica dovuta alla pandemia del  Covid-19.  L’accordo  politico  sui  testi  giuridici  è  stato  raggiunto,  ma  tutto  questo pacchetto  legislativo  e  le  risorse finanziarie,  dipendono  dall’approvazione finale  del Parlamento  europeo  e  del  Consiglio  europeo.  Quello  che  poteva  sembrare  un  passaggio istituzionale pro-forma, rischia invece un blocco a causa del veto di Polonia e Ungheria che rifiutano che i fondi UE siano condizionati dal rispettoo dello Stato di diritto. Sono   in corso negoziati per superare questo impasse procedurale che mette a repentaglio una vera occasione di rilancio dell’UE e di ripresa post-crisi Covid-19

In cosa consiste questo accordo
Il fondo denominato NextGenerationEU è uno strumento dotato di 750 miliardi di euro, tra prestiti e sovvenzioni, destinato a stimolare la ripresa e a riparare i danni economici e sociali causati  dalla  pandemia.  Il  suo  fulcro  è  costituito  da  672,5  miliardi  di  euro  in  prestiti e sovvenzioni disponibili per sostenere le riforme e gli investimen: intrapresi dai Paesi dell'UE. NextGenerationEU opererà inoltre apportando fondi aggiuntivi ad altri programmi o fondi europei come Horizon 2020, InvestEU, Just Transition Fund (JTF) ed il Fondo per lo sviluppo rurale (FEASR).

Per  l’agricoltura  NextGenerationEU  prevede  di  destinare  globalmente  per  le  misure  di sviluppo  rurale  un  supplemento  di  8,07  miliardi  di  euro.  Il  Parlamento  europeo  e  la Presidenza  tedesca  hanno    modificato  l’iniziale  proposta  della  Commissione,  innanzitutto anticipando la disponibilità delle risorse già al 2021, vista l’urgenza di contrastare la crisi, e poi aggiungendo dei criteri di condizionalità  per spendere questi fondi supplementari.
Si prevede che circa il 30% degli 8,07 miliardi di euro di aiuti saranno disponibili già nel 2021, e il restante 70% lo sarà nel 2022. Per una ripresa economica  solida e con un respiro di lungo periodo, è stato previsto nei testi di  regolamento  che  almeno  il  55%  di  queste  risorse  sia  destinato  ad  investimenti di sostenibilità  e  di  digitalizzazione  delle  aziende  agricole.  Più  specificatamente  saranno privilegiati quegli investimenti che mireranno all’ottimizzazione degli input per un’agricoltura  intelligente  e  di  precisione,  che  favoriranno  la  digitalizzazione  e  la  modernizzazione  dei macchinari e delle attrezzature di produzione.
Inoltre, si darà risalto alle energie rinnovabili come il biometano e allo sviluppo e sostegno di filiere corte e sostenibili. Anche i giovani agricoltori potranno beneficiare di questa importante parte di risorse supplementari.

In dettaglio saranno finanziabili dal nuovo fondo gli investimenti, effettuati da agricoltori e industrie di trasformazione, che contribuiscono a una ripresa economica sostenibile e uno sviluppo delle tecnologie digitali essi possono essere sostenuti con un contributo fino a un livello massimo del 75% dei costi sostenuti.
Per i giovani agricoltori, è previsto un aumento del massimale per gli aiuti all'avviamento dell’attività dagli attuali € 70.000 a € 100.000.
Per il cambiamento climatico,  degli 8 miliardi di NextGenerationEU per lo sviluppo rurale,  il 37% sarà legato ad azioni positive a favore del clima e per il benessere degli animali. Queste risorse  si  aggiungeranno  al  30%  previsto  dal  pacchetto finanziario  della  prossima programmazione 2021-2027, che dovrà essere dedicato alla lotta al cambiamento climatico.
Fra  le  misure finanziabili  ricadranno  prioritariamente:  il  sostegno all’agricoltura  biologica,  le  misure  per  la  conservazione  del  suolo  e  della  sua  fertilità,  il miglioramento dell'uso e della gestione dell'acqua, la creazione, conservazione e ripristino di habitat favorevoli alla biodiversità.

È  importante  rilevare  che  l’UE finanzierà fino  al  100%  le  misure  ammissibili  dai  fondi aggiuntivi forni: da Next Generation EU, quindi gli Stati membri non dovranno cofinanziare le azioni con risorse nazionali prese dai loro bilanci. Degli 8,07 miliardi aggiuntivi, 269 milioni di euro nel 2021 arriveranno in Italia ed altri 641 seguiranno nel 2022. La partita è più che mai di grande importanza strategica perché si tratta di rispondere a delle sfide epocali , sostenibilità e digitalizzazione. Una opportunità rara, se non unica!
Riusciranno le regioni italiane a cogliere questa opportunità spendendo bene nei due anni queste risorse supplementari, parallelamente a quelle ordinarie che spesso sono in ritardo di esecuzione?