Addio al Maestro che scoprì la Xylella

di Vittorio Marzi
  • 10 June 2020

Giovanni Paolo Martelli è stato lo Scienziato che  ha dedicato la  sua vita di studioso ai virus delle piante, un gentiluomo e un grande Maestro. Tra i fondatori della scuola barese di patologia vegetale era conosciuto e stimato in Italia e all’estero.  Ha dedicato la sua vita di studioso  alla salute delle piante, un tema molto sentito dall’opinione pubblica, fonte di alimenti per la sopravvivenza dell’umanità.  Il Professore, stimato anche dai virologi che si interessano della salute umana, ha lavorato in silenzio per decenni con risultati straordinari. Con l’inizio di questo anno ci ha lasciati ,in un momento in cui un nuovo terribile invisibile virus diveniva una grave sciagura per l’intera umanità, purtroppo senza un suo cospicuo contributo per sconfiggerlo. Nella gremita cappella dell’Ateneo barese, insieme al folto gruppo di allievi  che continua il suo lavoro, c’erano anche ex allievi, oggi professori nelle migliori università statunitensi ed europee, amici ed estimatori . Decine i messaggi da tutto il mondo.
Nel solco della tradizione familiare, nonno e padre illustri entomologi, Gianni Martelli era nato a Palermo il 17 Gennaio 1935. Si è laureato giovanissimo a soli ventuno anni   in Scienze Agrarie con votazione di 110/110 e lode nel novembre 1956 presso l'Università di Bari , nella quale ha svolto per intera la carriera, dapprima Assistente volontario di Patologia vegetale dal 1958, poi Assistente ordinario della stessa disciplina dal 1959, con qualifica di Aiuto dal 1963;  conseguì la Libera Docenza in Patologia vegetale nel 1965. Professore Aggregato di Microbiologia agraria nel 1969, poi di Virologia vegetale, fu chiamato, sempre dall'Università di Bari, alla Cattedra di Diserbanti nel 1973. Dal 1980 ha ricoperto la Cattedra di Virologia vegetale. Nell'Università di Bari ha diretto l'Istituto di Patologia vegetale (poi Dipartimento) dal 1980 al 1986 e dal  2000 al 2006 il Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata.  Ha diretto dal 1982 (anno di fondazione) fino al 2010 il Centro  di Studio del CNR sui Virus e le Virosi delle Colture Mediterranee di Bari (ora sezione di Bari dell'Istituto di Virologia Vegetale del CNR). Per lunghi anni (dal 1972) è stato membro del Consiglio Scientifico dell'Istituto di Fitovirologia Applicata del CNR di Torino e, dal 1989 fino al suo scioglimento,  ha presieduto  il Consiglio Scientifico del Gruppo di Ricerca del CNR sui Virus e le Virosi delle Piante. E’ stato anche membro del Consiglio  Scientifico dell’Istituto Biosintesi Vegetali del CNR, Milano.
Nella fase iniziale dell’attività di ricerca si era dedicato al campo fitoiatrico e micologico studiando la biologia di parassiti fungini dell'olivo, vite e piante ortive, mettendo a punto strategie di lotta contro di essi, e descrivendo anche nuove specie di micromiceti. Soggiornando nel 1960 presso l’Institute of Botany, Università di Liverpool Nel 1961, presso l'Università di California a Davis, ha iniziato gli studi virologici che non ha più abbandonato. Durante la permanenza statunitense ha anche affrontato studi di Nematologia agraria, che gli hanno consentito di essere tra gli iniziatori delle ricerche sui longidoridi italiani. Rientrato a Bari nel 1963, ha organizzato presso l'allora Istituto di Patologia vegetale dell'Università un laboratorio di Virologia ,volgendo l'attenzione a virus e virosi di piante ortive (composite, solanacee, cucurbitacee, crucifere),  da frutto (vite, agrumi, drupacee, olivo,  fico) e, in minor misura, ornamentali e spontanee. Ha isolato e descritto oltre una trentina di nuovi virus e di numerosi altri ha effettuato la caratterizzazione biologica, fisico-chimica, sierologica, ultrastrutturale e, più di recente, molecolare. Si è particolarmente impegnato nello studio dei rapporti virus-ospite a livello delle strutture fini, conducendo una lunga serie di ricerche sulla citopatologia delle infezioni virali, sui corpi d'inclusione, sui siti di sintesi degli acidi nucleici e delle proteine virali, e sui siti di accumulo intracellulari delle particelle virali. Ha utilizzato la sierologia e la citopatologia quale mezzo diagnostico e tassonomico, contribuendo all'individuazione di strutture citopatiche specifiche per singoli virus o taxa (famiglie e/o generi). Ha contribuito alla revisione della classificazione e nomenclatura dei virus delle piante,  promuovendo l'applicazione ai fitovirus di una tassonomia basata su famiglia-genere-specie. Si è anche interessato di epidemiologia con particolare riferimento a virus trasmessi attraverso il terreno da nematodi, ai closterovirus trasmessi da cocciniglie pseudococcidi e a virus trasmessi attraverso polline e semi.
Non ha trascurato gli aspetti applicati della ricerca, organizzando nel 1963 una unità termoterapica per il risanamento di vite e  fruttiferi e, più di recente, un'unità di coltura "in vitro" per il risanamento della vite e di altre specie. Ha organizzato la costituzione di uno dei primi   Nuclei di Premoltiplicazione del materiale viticolo di base per l’allevamento di cloni  certificati di portainnesti della vite e vitigni meridionali da vino e da tavole
E' stato tra i promotori dell' istituzione, nel 1985,  dell'International Course on Production and Protection of Mediterranean Fruit Crops (ora Integrated Pest Management of Mediterranean Fruit Crops) presso l'Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano (Bari), filiazione italiana del Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterraneennes,  Verso la metà degli anni 80 ha costituito un'unità di ricerca in biologia  molecolare che si avvale di  tecnologie  basate sulla produzione ed uso di DNA ricombinante,  di anticorpi monoclonali e di coltura di tessuti in vitro.
E’ co-autore di un libro di testo in Virologia vegetale, di tre volumi sulle virosi della vite e di uno sui virus delle colture ortive, di una cinquantina di  capitoli di  libri  e di  enciclopedie del settore virologico (Springer Index of Viruses, The Atlas of Plant Viruses, Encyclopedia of Virology) e  non (Enciclopedia Agraria Italiana, Encyclopedia of Life Sciences),  di circa 600 lavori a stampa,  di cui circa  250 pubblicati su riviste con comitato di redazione  internazionale incluse nel Science Citation Index.
Scienziato di fama internazionale, ha compiuto missioni di studio per conto della FAO, UNDP, CNR, Ministero degli Affari Esteri o per invito di Autorità locali in Africa del Nord (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto), Medio Oriente (Cipro, Israele, Libano,  Giordania, Siria, Turchia, Emirati Arabi, Yemen, Afghanistan), Estremo oriente (Cina, Giappone), Australia, Nuova Zelanda  ed ha effettuato ripetute visite nella maggioranza dei Paesi dell'Est europeo, stabilendo rapporti di collaborazione scientifica con varie Istituzioni.  Numerosi i premi e  i riconoscimenti alla sua prestigiosa carriera

Foto: Prof. Giovanni Paolo Martelli (1935-2020)