La “Mosca bianca dei cavoli” su Cymbalaris muralis in città

di Santi Longo
  • 27 March 2019
Alla biodiversità dell’ambiente urbano concorrono numerose specie vegetali spontanee, che colonizzano vari microhabitat e ospitano specie fitofaghe con le relative biocenosi parassitarie. Una specie poco appariscente è l’Erba tondella, Cymbalaris muralis, dal portamento strisciante, o rampicante e pendulo, che, dal punto di vista fitosociologico, appartiene alla comunità vegetale delle rupi e dei ghiaioni. Tale Plantaginacea si è ben adattata all’ambiente urbano, nel quale vegeta anche nelle fessure dei muri. Il fusto, legnoso alla base, nella parte alta è gracile, filiforme e ramificato; le foglie palmato-lobate, sono picciolate con disposizione alternata lungo il fusto. I fiori ermafroditi, sono disposti all’ascella delle foglie, la corolla di 5 petali, simpetala e speronata, attrae numerosi microimenotteri. Sulla pagina inferiore delle foglie è frequente la Mosca bianca Aleyrodes proletella, specie tipica della famiglia Aleirodidae, essendo la prima entità descritta di tale gruppo, istituito da Westwood nel 1840. In precedenza l’insetto era stato ritenuto un Lepidottero nonostante avesse l’apparato boccale pungente e la secrezione cerosa sulle ali. Come per tutti gli Aleirodidi il riconoscimento della specie, su basi morfologiche, viene fatto esaminando il pupario, di colore giallo-verdastro, di forma ovale, a contorno regolare, ornato da un leggero strato ceroso, nella cui parte posteriore si trova la depressione vasiforme. La specie, di origine paleartica, è diffusa in Europa e Nord Africa nonché in Brasile e Nuova Zelanda, dove vive su Campanulacee, Composite, Leguminose, Crucifere e altre, svolgendo numerose generazioni annue e svernando nei vari stadi biologici. Delle numerose piante coltivate attaccate, i maggiori problemi sono segnalati su vari tipi di Cavolo (Brassica oleracea) mentre, su piante spontanee e non sottoposte a interventi fitosanitari, numerosi entomofagi mantengono le popolazioni del fitomizo entro la soglia di tolleranza. Gli stadi preimmaginali vengono predati dal Coleottero Coccinellide Clithostethus arcuatus e dal Dittero Drosofilino Gitona ornata. Attivi parassitoidi delle neanidi su C. muralis, sono gli Imenotteri Afelinidi Encarsia lutea, ed E. tricolor, afferenti a un gruppo di Calcidoidei impiegato nel controllo biologico di numerosi fitofagi dannosi in agricoltura. Molte specie di Afelinidi sono state introdotte in areali diversi da quelli di origine nell’ambito di programmi di controllo biologico. Gli adulti, si alimentano di sostanze zuccherine di varia natura (melata, nettare, ecc.), quelli di alcune specie si nutrono anche dell’emolinfa degli ospiti che sgorga dalle ferite inferte, con l’ovipositore, (host feeding). Nell’ambito della famiglia Aphelinidae il genere Encarsia è il più rappresentato, con circa 300 entità. La specie più diffusa e attiva nei confronti di A. proletella è E. tricolor il cui corpo è lungo 0,5-0,7 mm; il capo e il torace sono bruni, il gastro giallo, con macchie nerastre laterali; le antenne e le zampe gialle. Dai pupari parassitizzati, dell’Aleirode, è possibile vedere, in trasparenza, la pupa scura del parassitoide. In condizioni ottimali lo sviluppo si completa in 18 giorni. Le femmine vivono circa 16 giorni alimentandosi di melata; durante questo periodo depongono in media 85 uova con un massimo di sette al giorno. Meno attiva è E. lutea la cui femmina adulta ha il corpo fondamentalmente giallastro. Entrambe le specie di Encarsia. utilizzate per la lotta biologica a vari Aleirodi di interesse agrario, sono endoparassitoidi coinobionti di stadi immaturi di vari Aleirodidi; sono specie bi parentali, a sviluppo larvale sesso-differenziato. I maschi si comportano da iperparassiti a spese delle larve della propria o di altre specie (arrenoparassitismo secondario etero trofico, o adelfo parassitismo maschile facoltativo). La durata del ciclo biologico, alla temperatura costante di 25°C, è all’incirca di 14 giorni. All’Erba tondella l’Aleirode non causa alterazioni di rilievo, ma costituisce un importante ponte biologico per la riproduzione e la sopravvivenza degli entomofagi, nonché una fonte alimentare per numerosi insetti antofili.



In apertura: Fiori di C. muralis

Sotto:     C. muralis nella fessura del muro di un edificio.


Sotto:    Stadi giovanili di Aleyrodes proletella sulla pagina inferiore di C. muralis