Gli orti in vaso

di Elena Accati
  • 16 May 2012
La Fondazione Campagna amica di Coldiretti,insieme a Italia Nostra e Anci ha lanciato a fine 2011 il PROGETTO NAZIONALE ORTI URBANI ‘per sostenere e valorizzare le esperienze di orti gestiti da cittadini presenti sul territorio nazionale’.
Nell’ambito di questa iniziativa è nata anche l’idea di un personal trainer (cioè una sorta di tutor, consulente in grado di accompagnare nelle diverse fasi della coltivazione).
Esiste un interesse sempre maggiore da parte degli italiani dal Nord al Sud del Paese di dedicare parte del proprio tempo libero alla cura dell’orto, sia per raccogliere ortaggi ed erbe aromatiche autentici, sani, sia come misura antistress o anche semplicemente come gratificazione personale, o ancora come metodo per ripristinare un contatto con la natura divenuto sempre più precario per chi vive in città.
In altri momenti di crisi come l’attuale erano sorti i cosiddetti orti di guerra.
Accanto al desiderio di orto c’è tutto un fiorire di siti informatici che raccontano esperienze, forniscono consigli, incitamenti cosi che anche il pollice più nero, invece di infilarsi i guanti da chirurgo della spesa per prendere i pomodori insacchettarli e premere il tasto 31, li raccoglierà sul proprio balcone. Non avrà più scuse!
A proposito di orto non si può dimenticare il gruppo GG (guerrilla gardening) movimento internazionale i cui attivisti praticano forme di giardinaggio ‘resistente’ in grado di trasformare in angoli coltivati ad ortaggi zone degradate della propria città. E allora a Torino ecco sorgere Badili Badola.
C’è anche chi usa l’orto come forma di socializzazione (www.coltivareorto.it) per cui dà vita all’orto condominiale dove si zappetta insieme in allegria ovviamente se le relazioni tra i condomini sono idilliache così alla raccolta diventerà pure un orto conviviale!
Le vie dell’orto sono infinite . EutOrto è l’orto sociale dei lavoratori Agile ex Eutelia Information Technology di Roma. Non una cooperativa ma semplicemente un collettivo di lavoratori che vogliono continuare a stare insieme e superare così l’esclusione della realtà sociale e produttiva subita con la perdita del lavoro.
Per chi vuole dare il primo colpo di rastrello della sua vita viene in aiuto Massimo Acanfora con il suo ‘Coltiviamo la città’.

Foto: ecozoom.tv