Sprechi alimentari: l’Unione Europea chiede misure urgenti per ridurli

  • 25 January 2012
Giovedì 19 gennaio il Parlamento Europeo ha chiesto misure urgenti per dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari e per migliorare l’accesso al cibo dei cittadini più deboli.
Ogni anno, fino al 50% del cibo commestibile viene sprecato nelle case degli Europei, nei supermercati, nei ristoranti e lungo la catena di approvvigionamento, mentre 79 milioni di cittadini UE vivono sotto la soglia di povertà. Poiché i cibi sono sprecati lungo tutta la filiera (produttori, trasformatori, distributori, ristoratori, consumatori) i deputati europei chiedono una strategia coordinata, che combini misure a livello europeo e nazionale, per migliorare l’efficienza, comparto per comparto, dell’approvvigionamento alimentare e contrastare con urgenza lo spreco di cibo.
In uno studio pubblicato dalla Commissione si rileva che, se non si farà nulla, lo spreco di cibo crescerà del 40% entro il 2020. Per ridurre drasticamente lo spreco di cibo entro il 2025, la risoluzione chiede di promuovere nuove campagne di sensibilizzazione per informare il pubblico su come evitare lo spreco alimentare. Gli Stati membri dovrebbero introdurre corsi scolastici e universitari che spieghino come conservare, cucinare e scartare gli alimenti.
Per promuovere l'idea di utilizzare il cibo in modo sostenibile, i deputati chiedono che il 2014 sia proclamato "Anno europeo contro gli sprechi alimentari". Al fine di evitare situazioni in cui i rivenditori vendano cibo troppo vicino alla data di scadenza, aumentando potenzialmente lo spreco, dovrebbe essere introdotta l'etichettatura con doppia scadenza, per indicare fino a quando il cibo può essere venduto (data di scadenza commerciale) e fino a quando può essere consumato (data di scadenza per il consumo).

Di lotta allo spreco alimentare si parlerà all’Accademia dei Georgofili venerdì 3 febbraio 2012, in occasione  della prima presentazione in Italia (dopo Londra e Bruxelles) del volume di Andrea Segrè: “Transforming food waste into a resource”.

Cfr.: Agricultura.it – 20 gennaio 2012