Una pioggia di finanziamenti condizionati non risolve i problemi dell'agricoltura

di Franco Scaramuzzi
  • 17 June 2015
Negli ultimi anni si sono rapidamente susseguiti Governi ai quali non è stata data la possibilità di realizzare i propri programmi. I partiti e movimenti politici appaiono confusi e divisi, anche al loro interno. In queste condizioni le grandi corporazioni, lobbies, caste, cosche e consorterie varie troppo spesso riescono a bloccare qualsiasi iniziativa, ciascuno per tutelare propri grandi e piccoli interessi. Tutto ciò crea anche un substrato fertile per lo sviluppo delle criminalità organizzate e della devastante corruzione diffusa. L’attuale Governo si sta adoperando con coraggiosi e ambiziosi programmi su fronti diversi, scaglionando i previsti interventi in un arco di tempo relativamente breve. Il Paese deve infatti al più presto prepararsi ad affrontare un impegnativo futuro e deve quindi dotarsi di adeguate strutture istituzionali, nonché di un sistema politico e amministrativo in grado di governare democraticamente, con la sempre più indispensabile tempestività e decisione.
Confidiamo vivamente che gli interventi in programma comprendano anche la indispensabile e urgente attenzione a quanto sta accadendo al settore primario. Che l'agricoltura sia sottovalutata e trascurata lo dimostra anche l’intento, ripetutamente manifestato, di abolirne il competente Ministero e dall’averne prontamente trasferito le principali competenze alle Regioni e ad altri Ministeri, con conseguenti effetti negativi. Ad esempio, l’eliminazione degli Ispettorati Agrari, strutture benemerite soprattutto per le difficili attività di divulgazione e assistenza tecnica degli agricoltori. Fra l’altro, si riparla ancora di sopprimere o trasferire il Corpo Forestale dello Stato. 
Oggi però si avverte sempre più un diffuso declino del senso dello Stato e la mancanza di una unitaria politica agricola nazionale. Il Ministro dell’agricoltura è condizionato dalle decisioni spettanti alla U.E. e alle Regioni, oltre che dalle tante pressioni esercitate sul Governo dai cosiddetti “poteri forti”. Si sente quindi la necessità di conferire a quel Dicastero l’autorità e le prerogative necessarie per poter realizzare l' auspicato e atteso indirizzo programmatico nazionale del settore agricolo e dei suoi singoli comparti. 
Non si tratta di proteggere e tutelare (nel senso di conservare) l’agricoltura attuale, ma di affrontare e risolvere problemi pressanti, quali quelli che oggi ho evidenziato. Non si tratta neppure di sostenere gli agricoltori (nel senso di aiutarli finanziariamente) con contributi integrativi, che non costituiscono affatto una soluzione dei problemi, anche perché non saranno eterni. Non sono comunque da considerare come interventi assistenziali di sopravvivenza, perché non vengono equamente distribuiti a tutti i bisognosi, ma elargiti con criteri discrezionali e con obblighi condizionanti, che non rispettano gli indispensabili principi della libera e responsabile imprenditorialità. Infine non si tratta di aumentare il numero delle aziende agricole, o dei loro addetti, ma di incrementare la produttività del lavoro e valorizzare prodotti innovati e competitivi, anche per qualità. I giovani tornerebbero spontaneamente al lavoro dei campi, anche senza bisogno di costosi incentivi, se si rendesse possibile realizzare un reddito adeguato.
Quando si sarà definitivamente usciti dall’attuale grande crisi generale, non si tratterà di un semplice ritorno alla situazione precedente. Saremo chiamati ad affrontare altre nuove realtà, cercare nuovi equilibri, riconsiderare molti concetti. Ciascun Paese avrà sempre più bisogno di un’agricoltura produttiva, efficiente e dinamica; il nostro non fa eccezione.


In the last few years, the governments that have come in rapid succession were not given the chance to implement their programs. Political parties and movements appear confused and divided, even within themselves. In this situation, large corporations, lobbies, social classes, clans, and various political factions all too often manage to block any initiative, each protecting its own interests, big or small. All this also creates a fertile substratum for the development of organized crime and devastating widespread corruption. The present government is doing its best with courageous, ambitious programs in various fields, by staggering the planned actions over a relatively short period of time. Our country must prepare immediately to face a challenging future and to therefore adopt appropriate institutional structures as well as a political and administrative system capable of governing democratically, to quickly make the increasingly crucial decisions.
We strongly trust that the actions planned will include paying urgent and vital attention to what is happening to the primary sector.