Alberi in città

di Cristina Nali
  • 19 October 2011
L’ONU ha dedicato l’anno 2011 alle foreste e patrocinato centinaia di eventi scientifici e divulgativi su tale tema. La Facoltà di Agraria di Pisa ha organizzato in questo contesto una giornata di studio, svoltasi il 14 ottobre e dedicata agli “Alberi in città”. Diversi sono stati gli argomenti affrontati, alla presenza di oltre un centinaio di studenti, tecnici, amministratori e ricercatori.
Ha aperto i lavori Giovanni Sanesi, dell’Università di Bari, illustrando le linee evolutive della ricerca internazionale in materia di “infrastrutture verdi” e pianificazione territoriale. Drammatica è la crescente “sigillatura” dei suoli, con inevitabili ripercussioni sulla capacità di ritenzione delle acque e su una serie di funzioni biologiche.
A Roberto Ceccarini, dirigente del Comune di Livorno e delegato toscano dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini, era stato affidato un intervento sui problemi gestionali, in relazione alle crescenti difficoltà di bilancio che affliggono le amministrazioni pubbliche. Dopo una dettagliata analisi dei benefici che le piante garantiscono, il relatore ha disegnato alcuni scenari tecnico/economici dei costi diretti e indiretti, ipotizzando una sorta di turnazione programmata per la loro sostituzione prima che si creino eccessivi problemi.
Il ruolo degli alberi nelle aree urbane del futuro è stato trattato da Francesco Ferrini, dell’Università di Firenze. Sostenibile è quella città progettata in considerazione dell’impatto ambientale, abitata da persone dedite alla minimizzazione degli input energetici, di acqua e cibo, e di output di calore, inquinamento dell’aria e dell’acqua. Creazione di marciapiedi “vegetati” e di zone per il trattenimento delle acque piovane, valorizzazione della presenza della vegetazione per il benessere fisico e mentale e per il contrasto al global change: sono queste alcune delle direttrici di una corretta politica gestionale “proactive”, in contrapposizione a quelle “reactive” (in emergenza) e “inactive”.
Giacomo Lorenzini, dell’Università di Pisa, ha parlato della qualità dell’aria in contesto urbano e delle sue interazioni con il mondo vegetale. Innanzitutto, le piante subiscono conseguenze negative quando costrette a vivere in un ambiente inquinato; buona parte di questi effetti si possono verificare in condizioni subliminali e quindi sfuggono alla percezione e alla quantificazione. Esse sono, poi, efficaci agenti di detossificazione per sostanze gassose (a cominciare dal sequestro e stoccaggio del biossido di carbonio e dall’inattivazione dell’ozono) e particellare (es. polveri sottili). Di indubbio effetto sono state le simulazioni che indicano, da una parte il miglioramento delle condizioni ambientali a seguito dell’introduzione di significative biomasse arboree e, dall’altra, il peggioramento in conseguenza della eliminazione di aree boschive. La materia, però, è complessa e prevede anche la possibilità che molti alberi emettano sostanze volatili (idrocarburi), che partecipano, al pari di quelle di origine antropica, alle reazioni dello smog fotochimico.
Paolo Cherubini, del WSL di Birmensdorf (Svizzera), ha illustrato le affascinanti prospettive legate alle indagini sulle cerchie legnose, preziosi e insostituibili archivi della storia ambientale. Particolarmente interessante è il ruolo nella decifrazione degli effetti delle potature sullo stato fisiologico. Sofisticate analisi chimiche selettive sui vari anelli (es. dei rapporti isotopici) consentono pure di tracciare l’evoluzione di specifici fenomeni (es. l’apertura di una via di traffico).
Miro Mati, noto vivaista pistoiese, ha illustrato la costante ricerca di standard qualitativi nella filiera produttiva del materiale vegetale, alla luce delle crescenti aspettative del cittadino.
Ha concluso i lavori Rossano Massai, dell’Università di Pisa, lanciando un messaggio di auspicio: in città ogni albero dovrebbe essere curato e rispettato come un individuo appartenente alla comunità, interagendo pacificamente e bonariamente con la vita, la storia, le consuetudini di tutti coloro che ne avranno rispetto per molti, molti, anni.

(FOTO: www.ecologiae.com)