Frutta: l’invasione dei nuovi ibridi, dalla ‘ciliegugna’ alla ‘pescarina’

  • 28 September 2011
Avreste mai pensato di poter combinare il sapore di una fragola col mirtillo? E incrociare il gusto di una mela con l'ananas? Se fino ad oggi questi incroci potevamo richiederli solo in gelateria adesso è niente di meno che il fruttivendolo a darvi la scelta: dalla "ciliegugna" (ciliegia-prugna) alla "prugnocca" (prugna-albicocca).
Nei supermercati americani tutto o questo è già realtà e senza alcun ricorso, come si potrebbe pensare, ad ogm creati in laboratorio. Il boom della "frutta ibrida" utilizza infatti metodi antichi, già in voga fra i nostri antenati. L'imperativo? Soddisfare un consumatore moderno sempre più capriccioso ed esigente applicando sofisticate tecniche di ricerca di mercato al mestiere antico del contadino. E ne vale la pena se consideriamo che il consumatore americano per godersi il sapore inedito della "prugnocca" è disposto a pagare, anche in questi tempi di crisi congiunturale, sino a due dollari in più al chilo rispetto ai frutti "convenzionali" di sempre. In California, una società specializzata genera 20 mila varietà di frutti ibridi con investimenti di 700 mila dollari all'anno per ogni neo-frutto che arriva sul mercato.
A monte di questa industria in espansione vi sono le ricerche di mercato che hanno scoperto, per esempio, che i ragazzini mangerebbero volentieri a merenda delle albicocche se avessero un sapore più aspro: nasce così l'albicocca ibridata con la prugna rossa. I trentenni invece danno molta importanza al colore, mentre gli anziani adorano la frutta dolce, ma preferibilmente con una buccia morbida e sottile.

(Foto da www.Freshplaza.it : Un incrocio tra susina, ciliegia, albicocca e pesca)
Da AgrilineaNews, 23 settembre 2011