Era il 2019 quando l’Accademia dei Georgofili riunisce attori fondamentali nella gestione della sicurezza del lavoro in agricoltura quali Regione Toscana e INAIL Toscana come soggetti finanziatori e CAI Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani che rappresenta il mondo dei contoterzisti, figure fondamentali nel diffondere la cultura della sicurezza.
Ne scaturisce il “Progetto pilota di certificazione dei formatori qualificati mediante corsi di formazione per formatori che operano nella sicurezza delle macchine agricole” che ha avuto lo scopo di superare il problema di una formazione “depotenziata”, superficiale e spesso dannosa per la percezione e la gestione del rischio nella conduzione dei trattori. Il progetto si è quindi rivolto alla “formazione dei formatori” con l’attuazione di un corso in cui la parte teorica sviluppa argomenti fondamentali per la predominante parte pratica con trattori e impianti, in cui si affrontano significative condizioni di rischio che si possono trovare nei lavori sui terreni.
La Regione Toscana ha messo a disposizione i centri formativi: quello di Tocchi per la presenza di un percorso di addestramento impiegato nella formazione all’uso in sicurezza dei mezzi antincendio, l’azienda di Suvignano, sequestrata alla mafia e utile per la formazione alla guida di mezzi agricoli pesanti ed il centro sperimentale dell’Ente Terre Regionali Toscane di Cesa.
La Toscana ha una lunga tradizione nell’impegno sulla promozione della sicurezza in agricoltura. Già negli anni ’60 il prof Giuseppe Stefanelli, Presidente di questa Accademia 1977 al 1986, fu figura di spicco e un pioniere della Sicurezza: fu tra i primi a porre attenzione ai problemi umani e di sicurezza connessi allo sviluppo della meccanizzazione in agricoltura, promuovendo miglioramenti partendo dalle statistiche sull'infortunistica. Promosse soluzioni innovative, come i principi di controllo del ribaltamento delle macchine agricole (ad esempio, il disassamento trasversale dei trattori), un tema cruciale per la sicurezza dei lavoratori agricoli.
Doveroso anche il ricordo del contributo del georgofilo Alberto Cappelli che fu dirigente nell’assessorato regionale alla sanità e promotore della formazione sulla sicurezza; figura di riferimento a livello nazionale per le proficue relazioni con INAIL (allora ISPESL), Istituto Superiore di Sanità e Ministeri.
Recentemente i georgofili Roberto Scalacci, Fausta Fabbri, Giovanni Sordi e Marco Locatelli, appartenenti alla Regione Toscana, negli ultimi anni si sono adoperati per due azioni fondamentali: il riconoscimento di una nuova figura professionale e la creazione di un centro della sicurezza in agricoltura.
Il gruppo di lavoro costituito da dirigenti dei settori agricoltura, sanità e formazione ha portato alla approvazione di una nuova figura professionale registrata sui Repertori Regionali dei Titoli e delle Qualificazioni che, in Italia, sono costruiti sulla base di Unità di Competenza (UC) e Aree di Attività (ADA). Si è quindi arrivati alla definizione ed approvazione della UC 2206 “Tecnico della formazione e informazione nell'utilizzo in sicurezza delle macchine nell’ambito della più generale ADA “tecnico della gestione delle macchine agricole, del magazzino e dell'officina”. Il corso pilota a seguito realizzato ha già portato alla formazione e iscrizione nel repertorio di 13 formatori formati che rappresentano figure di riferimento per l’alta formazione alla conduzione in sicurezza dei trattori.
Nell’azienda sperimentale di Cesa, con un cospicuo finanziamento regionale è stato realizzato un campo di addestramento alla guida in sicurezza dei trattori e dei mezzi fuoristrada. Questo si compone di 12 esercizi che simulano alcune condizioni operative alla guida, al fine di far apprendere, con la presenza di un Formatore accreditato ADA, come analizzare dettagliatamente le caratteristiche delle macchine, in riferimento alle normative vigenti in materia di sicurezza, come identificare potenziali situazioni di rischio nelle manovre nei vari contesti di lavoro; conoscere i più rilevanti comportamenti scorretti alla guida e acquisire le corrette modalità operative nell’ uso delle macchine agricole.
Tutti gli ostacoli naturali o artificiali presentano difficoltà proporzionate al livello dell’attività formativa che si intende svolgere e, in ogni caso, prevedono margini di sicurezza atti a garantire l’incolumità delle persone e dei veicoli.
L’impianto è il primo passo per la costituzione del Centro della Sicurezza in Agricoltura di Cesa che insieme alle altre sedi ed al centro di formazione operatori forestali di Rincine andrà a formare l’Ecosistema regionale per la sicurezza in agricoltura che costituisce una preziosa risorsa localizzata in Italia Centrale a disposizione di tutti gli attori nazionali.
Ma quali sono le principali minacce ordinarie per la sicurezza nella conduzione dei trattori e macchine agricole: consuetudine e confidenza, anteporre la abilità personale alla professionalità, non conoscenza di grandezze e cinematismi in gioco, formazione depotenziata, delega ai controlli formali di Legge ponendo minore attenzione alle buone prassi operative
La sicurezza è un habitus, una postura, che coinvolge la sfera della «cura» e del «senso di appartenenza di responsabilità». È necessario diffondere una appropriata cultura di gestione. Ciò vuol dire adottare e mantenere in efficienza il «sistema della sicurezza», significa «fare ordine”: ordine nelle macchine con manutenzioni, pulizia, corretto accoppiamento e impiego; ordine nei luoghi di lavoro ovvero nei locali di manutenzione e ricovero, locali operativi (cantina, serra, stalla, ...), campi, appezzamenti e strutture di servizio; ordine nei metodi di lavoro adottando procedure, checklist, formazione iniziale e periodica.
È fondamentale adottare nelle imprese momenti periodici di verifica di tutti i soggetti per capitalizzare le esperienze negli specifici ambienti.
I formatori formati dovranno: avere il dominio delle esperienze in campo, parlare la lingua degli agricoltori, conoscere direttamente macchine e condizioni operative, non avere la presunzione di essere «tuttologi», concentrare le tematiche sviluppate in aula su aspetti pratici, saper interagire con le persone da formare, fornire materiale didattico semplice e chiaro.