“Notizie Forestali” - Brasile, la deforestazione rallenta decisamente, ma si deve fare ancora meglio!

di Paolo Mori
  • 05 November 2025

In Brasile, dopo gli anni bui della presidenza Bolzonaro, la deforestazione mostra finalmente un’inversione di tendenza. Secondo il Rapporto annuale 2024 sulla deforestazione prodotto da MapBiomas, la perdita di vegetazione autoctona si è ridotta del 32,4% rispetto al 2023, segnando la prima diminuzione simultanea in tutti i biomi naturali del Paese – con l’unica eccezione della Foresta Atlantica, dove i livelli sono rimasti stabili (anche perché aveva registrato una riduzione di oltre il 50% l’anno precedente).
Il dato è incoraggiante, ma non sufficiente a far abbassare la guardia. Nonostante il calo, nel 2024 il Brasile ha perso in media 3.403 ettari di foreste ogni giorno, l’equivalente di 142 ettari l’ora. Per rendersene meglio conto basti pensare che in un anno scompare una superficie grande quasi quanto la Campania.
Oltre il 97% della deforestazione registrata dal 2019 al 2024 è riconducibile all’espansione dell’agricoltura e dell’allevamento. Solo il 3% è attribuibile ad altre cause, come l’espansione urbana o la produzione di legno.
L’iniziativa MapBiomas, attiva dal 2015, riunisce ONG, università, centri di ricerca e startup tecnologiche per monitorare in modo trasparente l’evoluzione dell’uso del suolo e della copertura vegetale brasiliana, grazie alla piattaforma Google Earth Engine e al progetto MapBiomas Alerta.
Il quadro, pur in miglioramento, richiama alla responsabilità globale. Perché anche se in Europa si piantano nuovi alberi, questi non bastano a compensare la perdita di superficie e di biodiversità che avviene nei grandi ecosistemi tropicali. Contrastare davvero la deforestazione significa ripensare i modelli di consumo dei Paesi più ricchi e fare i conti con una crescita demografica mondiale che ogni anno aggiunge al Pianeta circa 70 milioni di persone che non solo hanno bisogno, ma anche diritto a cibo, abitazioni, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto, abbigliamento e altri beni che determinano inevitabilmente un maggior consumo di suolo e un più forte impatto su foreste, habitat, specie animali e vegetali.
Ignorare questi aspetti rischia di rendere incomplete le strategie di conservazione e gli sforzi per la tutela del clima e della biodiversità.

Qui i dati del rapporto Map-Biomass